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Djokovic sbadato ma inesorabile a Tel Aviv: ora la prova col russo imprevedibile

Il serbo, che a un certo punto del secondo set perde il senso del punteggio, non risparmia però l’amico Vasek Pospisil: giocherà in semifinale contro Safiullin, il coetaneo di Rublev che non è ancora esploso. Nell’altra ‘semi’ Marin Cilic e il sorprendente 30enne francese Lestienne

di | 30 settembre 2022

Non guarda in faccia nessuno Novak Djokovic: ha troppa voglia di mangiarsi il campo ora che finalmente non è bloccato dalle restrizioni per i non vaccinati contro il Covid. Nei quarti del torneo di Tel Aviv ha liquidato in due set, 7-6(5) 6-3 il canadese Vasek Pospisil, co-fondatore nel 2020 insieme al serbo della PTPA, l’associazione giocatori che si propone di tutelarne gli interessi anche la di fuori dell’ATP Tour.

"È stata una vittoria importante e molto positiva per me", ha detto Djokovic nella sua intervista post-partita. “Vasek è uno dei miei migliori amici del Tour. Ci conosciamo da molti anni. Non è mai facile affrontare qualcuno che stimi così tanto e a quale sei così legato, ma siamo entrambi professionisti e volevamo vincere la partita: credo si sia visto chiaramente”.

Un match di livello che però Djokovic ha incamerato come gli altri 5 precedenti contro l’amico Vasek, che contro di lui non è mai riuscito a vincere nemmeno un set.

L'unico passagio a vuoto Nole lo ha avuto sul 5-3 del secondo set, quando ha perso la nozione del punteggio e si è andato a sedere come per un normale cambio campo. E si guardava in giro sorpreso che i raccattapalle non reagissero di conseguenza. Poi l'arbitro lo ha avvertito che quello che stava sbagliando era lui...

Ora per l’ex n.1 c’ la prova-Safiullin, la bomba inesplosa. Suo avversario in semifinale sarà infatti Roman Safiullin, 25enne russo di Podolsk, coetaneo di Andrey Rublev e come lui star internazionale a livello juniores. Era un fenomeno il giovane Roman: a 16 anni gli diedero una wild card per il torneo ITF Futures di Karshi e lui lo vinse. Incamerò 18 punti ATP ed esordì nel ranking, al n.859. Nel mondo under 18 vinse ben 11 titoli, compresi gli Australian Open 2015, e raggiunse il n.2 della classifica mondiale. Si ispirava a Roger Federer e Novak Djokovic, diceva. E all’epoca batteva i vari Medvedev, Rublev e Khachanov.

Poi mentre gli altri esplodevano tra i ‘pro’, lui scompariva dai radar. E’ ricomparso quest’anno, a un livello che lascia trasparire le sue qualità, con l’ingresso tra i Top 100, il giorno di Ferragosto, da n.97. A Tel Aviv, dove si è presentato da n.104, ha battuto Grenier, Etcheverry e Rinderknech. Un nuovo best ranking lo aspetta lunedì, come minimo al n.92. A meno che non azzecchi clamorosamente la prova del… Nole.

Nell’altra semifinale si affronteranno Marin Cilic e il sorprendente francese Lestienne, che a 30 anni, ha sfondato la barriera dei Challenger, scoprendosi competitivo anche a livello più alto. Splendida la sua vittoria in tre set tiratissimi, 6-7 3-6 7-6 sullo statunitense Maxime Cressy, ultimo mohicano del serve&volley. Anche per Lestienne è in arrivo un best ranking lunedì prossimo: come minimo n.61 del mondo.

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