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Eventi internazionali

Il francobollo per Djokovic, omaggio al campione che vuole ispirare i giovani

Il numero 1 del mondo è il primo sportivo serbo a comparire in un francobollo emesso dalle Poste nazionali. Djokovic vuole che la sua storia possa essere di ispirazione, come dimostra il suo intervento in un incontro organizzato con la sua fondazione rivolto alle famiglie dei giovani aspiranti tennisti

di | 17 dicembre 2021

Novak Djokovic è il primo sportivo a cui la Serbia abbia dedicato un francobollo. E' solo l'ultimo omaggio a un campione che ha cambiato la storia del tennis e dello sport nella sua nazione. "Li porteremo a casa e li useremo per spedire le lettere dei nostri figli a Babbo Natale" ha scritto il numero 1 del mondo su Twitter.

"Gli atleti dovrebbero fare più rete e condividere maggiormente le loro esperienze per aiutare lo sviluppo dei giovani" ha detto Nole nell'ambito di un incontro organizzato tramite la sua fondazione. All'evento, intitolato "Sulla via dei campioni" hanno partecipato anche due icone del basket come Sonja Vasic e Zeljko Obradovic, leggendario coach del Partizan di Belgrado.

E potrebbe mettere subito in pratica i suoi propositi in ATP Cup a cui potrebbe partecipare anche in veste di capitano della Serbia poiché Viktor Troicki, che ha debuttato nel ruolo in Coppa Davis, non sembra aver intenzione di andare in Australia.

I genitori, ha detto Djokovic, "sono i nostri primi modelli. Quando abbiamo sette, otto anni, non sappiamo cosa faremo da grandi. Pratichiamo qualche sport perché ce ne siamo innamorati".

Come riporta la versione inglese del Telegraf, quotidiano serbo che ha ripreso lunghi estratti del suo intervento, Djokovic ha rivelato che non sta in alcun modo insistendo perché il figlio Stefan giochi a tennis. "Gli ho detto che avrà il mio sostegno qualunque cosa voglia fare - ha spiegato -. A Stefan il tennis piace, vuole giocare sempre, vuole stare con me e con il mio team. Ma non voglio che si senta in alcun modo spinto a scegliere questa strada".

Il numero 1 del mondo ha ricordato anche il valore di una figura decisiva per la sua storia, la prima maestra di tennis Jelena Gencic a cui ha regalato il trofeo simbolo del suo primo successo a Wimbledon. Guida di generazioni di sportivi, Jelena gli ha fatto scoprire la poesia e la musica classica mentre si allenava durante la guerra. A casa sua, il piccolo Nole ritagliava le sagome dei trofei di Wimbledon dai giornali, le incollava sul cartone e le alzava davanti allo specchio immaginando il giorno in cui sarebbe diventato campione.

Djokovic, tutti i 22 trionfi Slam

A sette anni, ha raccontato nel corso dell'evento, "volevo diventare il migliore del mondo. Sono fortunato perché ho avuto intorno persone che hanno creduto in me, soprattutto mio padre che saggiamente ha chiesto l'opinione delle persone più professionali a cui rivolgersi, Jelena Gencic e Nikola Pilic".

Nel raccontare la sua esperienza, Djokovic ha sottolineato quanto sia importante che i giovani abbiano le idee chiare su cosa vogliono nella vita. "Dovete avere un piano, la preparazione conta - ha detto -. Per noi che facciamo uno sport individuale è una sfida. Siamo noi che prendiamo le decisioni più importanti per la nostra vita. In campo, siete i migliori alleati di voi stessi. Non ho le risposte per tutti, ma quello che conta è che ognuno capisca come raggiungere uno stato fisico e mentale ottimale".

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