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Eventi internazionali

Djokovic alle Nitto ATP Finals e il sogno Grande Slam: "Voglio fare la storia"

Il numero 1 del mondo è già qualificato per le Nitto ATP Finals di Torino. Sarà la sua quattordicesima partecipazione nel torneo, che ha vinto cinque volte. A Wimbledon, ha eguagliato i venti titoli Slam di Federer e Nadal

di | 13 luglio 2021

"Vincere Wimbledon è sempre stato il mio più grande sogno da bambino. Quando avevo sette anni, disegnavo il trofeo con materiali improvvisati e adesso sono qui con sei titoli. E' incredibile". Novak Djokovic ha commentato così il suo terzo successo consecutivo a Wimbledon, con cui ha completato un lungo inseguimento. Il 6-7(4), 6-4, 6-4, 6-3 nella storica finale dei Championships su Matteo Berrettini, infatti, gli ha permesso di eguagliare i venti titoli Slam di Roger Federer e Rafa Nadal.

Aver raggiunto gli altri due Fab 3, ha spiegato il serbo, "vuol dire che nessuno di noi smetterà di giocare. Devo fare un grande omaggio a Roger e Rafa come leggende del nostro sport. Sono i due giocatori più importanti nella mia carriera, la ragione per cui oggi sono il giocatore che sono. Mi hanno fatto capire che dovevo migliorare mentalmente, fisicamente, tatticamente".

L'inseguimento è partito nel 2008, quando Djokovic ha vinto il primo dei suoi nove Australian Open in finale sul francese Jo-Wilfried Tsonga. In quel momento, Federer aveva vinto 12 major, Nadal tre.

"Tra il 2010 e il 2011 è cambiato tutto" ha ammesso Djokovic, protagonista nel trionfo della Serbia in Coppa Davis nel 2010 e inizia l'anno successivo con una serie di 41 vittorie consecutive, seconda solo a quella di John McEnroe nel suo dominante 1984. Vincendo per la prima volta Wimbledon, e realizzando quel sogno cullato con la prima storica maestra Jelena Gencic mentre cadevano le bombe su Belgrado, Djokovic diventa per la prima volta numero 1 del mondo: è il 4 luglio 2011.

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Da quel momento, il serbo non si ferma. Vince complessivamente tre major quell'anno, e si ripete anche nel 2015. Nel maggio 2018, dopo un'operazione chirurgica al gomito destro, scivola al numero 22 del mondo. In quel momento ha 12 trofei Slam in bacheca. Stimolato anche da Federer e Nadal, che hanno adattato il loro gioco al passar del tempo, all'età e agli infortuni, Djokovic ripensa il suo gioco.

Diventa il giocatore con più settimane all'attivo da numero 1 del mondo (inizia la sua 329ma), il primo a vincere tutti i Masters 1000 e tutti gli Slam almeno due volte. E' in piena corsa, peraltro, per terminare la sua settima stagione da numero 1 del mondo: supererebbe così le sei di Pete Sampras (1993-98).

Dopo il nono Australian Open, il secondo Roland Garros e il sesto Wimbledon, Djokovic rimane in corsa per l'impresa da leggenda: completare il Grande Slam. "Significherebbe tutto per me, è per questo che gioco" ha detto il serbo.

Solo quattro uomini nella storia del tennis hanno vinto i primi tre Slam in una stagione. Djokovic può sperare di emulare Don Budge (1938) e Rod Laver (1962 e 1969), gli unici ad aver fatto il Grande Slam. 

Jack Crawford e Lew Hoad, invece, hanno invece perso nella finale degli US Championships nel 1933 e nel 1956, mancando per una sola partita l'obiettivo da leggenda. Crawford, condizionato anche da attacchi d'asma, perse contro Fred Perry; Hoad, uno dei campioni più completi della sua epoca, ha invece ceduto contro l'amico Ken Rosewall.

Djokovic, sempre più numero 1 anche della Race to Turin, la classifica basata sui risultati stagionali, è già matematicamente qualificato per le Nitto ATP Finals in programma al Pala Alpitour di Torino dal 14 al 21 novembre.

"Probabilmente non sono mai stato così completo come adesso in tutta la mia carriera" ha detto Djokovic. "E' incredibile che stia succedendo tutto questo nello stesso anno. Non me l'aspettavo, ma ho sempre sognato di raggiungere i più grandi traguardi nello sport".

I suoi risultati, commenta il presidente dell'ATP Andrea Gaudenzi, "sono semplicemente straordinari. Le Nitto ATP FInals sono riservate solo ai migliori, e qualificarsi per la 14ma volta riflette l'eccellenza che porta anno dopo anno. Non vediamo l'ora di ritrovarlo a Torino per continuare a inseguire la storia".

Siamo felici, ha detto Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis, "di avere con così largo anticipo la certezza che il numero 1 del mondo giocherà a Torino la prima edizione italiana delle Nitto ATP Finals. Djokovic non è solo un grande campione, che assicura sempre un grande spettacolo, ma anche un idolo del pubblico italiano. Naturalmente, spero sinceramente che anche il nostro Matteo Berrettini si qualifichi, così avrà la possibilità di una rivincita della finale di Wimbledon".

Grazie Matteo: una giornata che non dimenticheremo

Il numero 1 del mondo si è assicurato la quattordicesima qualificazione per il torneo di fine stagione, che cercherà di vincere per la sesta volta, diventando così il più titolato insieme a Federer.

Il 34enne Djokovic, in campo alle Nitto ATP Finals dal 2007 al 2016 e dal 2018 al 2020, ha triondato in due città diverse: a Shanghai nel 2008, a Londra dal 2012 al 2015. 

Quest'anno può anche centrare un altro obiettivo storico, il Golden Slam riuscito nella storia solo a Steffi Graf nel 1988. Vorrebbe dire vincere tutti i major e l'oro olimpico in dodici mesi. Tuttavia, dopo la finale di Wimbledon, il numero 1 del mondo ha manifestato più di qualche dubbio sulla sua presenza a Tokyo. "Dopo aver saputo che a Tokyo non ci sarà pubblico, mi sento un po' combattuto sul fatto di andare o meno - ha ammesso -. Al momento direi che mi do il 50 per cento di possibilità di esserci”.


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