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Eventi internazionali

Guarda due russe che giocano avvolta in una bandiera ucraina: allontanata dal campo

E’ successo durante le qualificazioni a Cincinnati: sul campo Potapova e Kalinskaya, la tennista che ha eliminato oggi Martina Trevisan. Lo racconta su twitter un noto giornalista americano. E adesso c'è l'invito dell'ex pro Dolgopolov agli spettatori degli Us Open di andare sui campi dove giocano i russi portando una bandiera uscraina

di | 16 agosto 2022

La spettatrice avvolta nella bandiera ucraina sul campo deve giocano Kalinskaya e Potapova

La spettatrice avvolta nella bandiera ucraina sul campo deve giocano Kalinskaya e Potapova

Racconta su Twitter Ben Rothenberg, noto giornalista statunitense che segue il tennis con particolare attenzione ai risvolti politici, sociali e comportamentali dentro e fuori dal campo, che durante un match delle qualifcazioni femminili del torneo di Cincinnati, tra le giocatrici russe Anna Kalinskaya e Anastasia Potavova, entrambe in campo senza bandiera, una delle due si è lamentata con l’arbitro di sedia, Morgane Lara, di una signora seduta in tribuna.

Questa signora si chiama Lola e vive vicino alla sede del torneo di Cincinnati: era in tribuna avvolta in una bandiera dell’Ucraina. Portava anche in testa un vinok, una ghirlanda di fiori tipica delle ragazze ucraine in età da marito. Lola non diceva niente, seguiva il match in silenzio.

L’arbitro, sollecitato dalla giocatrice, decideva di scendere dal seggiolone e di andare a parlare con la signora per dirle che “Non trovava carino” che stesse lì seduta in tribuna con la bandiera ucraina addosso. Lola rispondeva che “non trovava carino invadere una nazione”.

Anna Kalinskaya (Foto Getty Images)

Il marshall della security che era sul campo a quel punto si rivolgeva alla signora minacciando di chiamare la polizia se non se ne andava.

Gli altri spettatori vicino al campo n.8 intervenivano a quel punto in difesa di Lola dicendo che non stava facendo niente di male o dicendo qualcosa di offensivo o che potesse disturbare. Stava solo lì seduta con la sua bandiera. Gli facevano notare che negli Stati Uniti c’è libertà di parola ma il marshall era irremovibile.

Lola, non volendo fare scenate si è alzata e ha lasciato la tribuna. Lei e un amico, ucraino, sono andati a fare un giro nell’impianto. Una mezz’ora più tardi sono stati avvicinati dal responsabile della sicurezza del intero torneo che ha mostrato loro un documento con regole e regolamenti della manifestazione in base ai quali la sua bandiera era troppo grande, perché andava oltre la misura massima permessa di 18x18 pollici (45 x45 cm).

Questo aspetto – sottolinea Rothenberg - non c’entra nulla con il motivo per cui era cominciata la discussione, cioè un arbitro che interviene con una spettatrice perché una giocatrice si lamenta per ciò che la bandiera rappresenta. Inoltre chi è stato al torneo di Cincinnati saprà di sicuro che ci sono state tante bandiere di ampie dimensioni sventolate o agitate dentro lo stadio negli anni passati, specie americane o serbe. L’attenzione dalle dimensioni delle bandiere non è una cosa che è stata applicata sempre, con regolarità.

Dopo aver riflettuto se tagliare la sua bandiera per ridurla alle dimensioni concesse dal regolamento, Lola è stata accompagnata dal responsabile della sicurezza al parcheggio dove le ha detto di riporre nella sua auto la bandiera ucraina. Dopodichè Lola ha potuto tornare regolarmente in tribuna.

Interpellati sulla vicenda gli organizzatori del torneo hanno fatto riferimento alle regole sulle dimensioni delle bandiere. La WTA, interpellata in sul comportamento di giocatrice e arbitro nella vicenda, non ha risposto (perlomeno finora).

“Il mondo del tennis nel suo complesso– conclude Rothenberg – non ha finora dato segnali chiari e forti riguardo alla sua posizione nei confronti dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, né in termini di regole né di azioni simboliche di supporto. Questo incidente, credo, è un evidente passa falso”.

A titolo di curiosità possiamo aggiungere che la giocatrice che oggi ha eliminato Martina Trevisan è proprio Anna Kalinskaya, una delle due tenniste russe protagoniste sul campo di questa discutibile vicenda.

P.S. Alla vicenda si è agganciato l'ex pro Alex Dolgopolov che in un tweet invita chi ha apprezzato il suo tennis negli Usa ad andare sui campi degli Us Open dove giocheranno atleti russi e bielorussi portando con sè bandiere ucraine.

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