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Eventi internazionali

Bye bye 2020 - Novembre: Sinner da record a Sofia, l’ultimo “maestro londinese” è Medvedev

Il mese si apre con le sfide clou di Vienna ed Astana, con il quinto successo dell’anno per Rublev - ma con Sonego che elimina Djokovic arrendendosi solo al russo in finale - ed il primo acuto in carriera per Millman. A Parigi-Bercy Nadal entra nel club dei mille mentre Medvedev torna al successo. In Bulgaria Jannik vince il suo primo titolo ATP. Dopo 12 anni le ATP Finals salutano Londra con il trionfo da record di un Medvedev scatenato e si preparano al trasferimento a Torino

di | 30 dicembre 2020

Lorenzo Sonego a Vienna ha appena Battuto il n.1 del mondo Djokovic(foto Getty Images)

Lorenzo Sonego a Vienna ha appena Battuto il n.1 del mondo Djokovic(foto Getty Images)

L’inizio di novembre ha la faccia sorridente di Lorenzo Sonego, che all’“Erste Bank Open” (ATP 500, l’ultimo del 2020 - 1.409.510 euro di montepremi) sul veloce indoor della Wiener Stadthalle della capitale austriaca è protagonista di una settimana incredibile. La sua avventura inizia con la sconfitta nel turno decisivo delle qualificazioni per mano dello sloveno Bedene.

Ma dopo il forfait dell’argentino Schwartzman, stanco per la finale di Colonia, ecco una nuova possibilità: il piemontese, n.42 ATP, ripescato come lucky loser, supera all’esordio il serbo Lajovic, n.26 del ranking, si ripete ai danni del polacco Hurkacz, n.31 ATP, e nei quarti firma l’impresa eliminando Novak Djokovic (che per la prima volta perde un match due set su tre conquistando appena 3 game) e diventando così - venerdì 30 ottobre - il sesto italiano nell’Era Open a battere un numero uno del mondo. 

Il saluto a fine partita tra Djokovic e Sonego (foto Getty Images)

Il finalista di Vienna Lorenzo Sonego ed il vincitore Andrey Rublev

Parola di Lorenzo...il magnifico! “E’ stata la partita più importante della mia vita. Djokovic è il migliore giocatore del mondo, che altro dire…. E’ straordinario non trovo le parole. Quando ho realizzato che potevo battere il numero uno? Non lo so. Quello che so è che ho giocato il miglior match della mia carriera”, le parole di un Sonego completamente in trance.  

Rublev "no limits" a Vienna - Non contento in semifinale il 25enne torinese supera il britannico Evans, n.33 ATP, centrando la seconda finale in carriera dopo quella giocata nel 2019 sull’erba di Antalya quando poi vinse il suo primo trofeo ATP dopo aver annullato un match-point al serbo Kecmanovic.

Per Lorenzo, allenato da sempre da coach “Gipo” Arbino, arriva il best ranking, n.32, ma non il trofeo bis: nella sfida per il titolo, infatti, Sonego cede 64 64 al russo Andrey Rublev, n.8 del ranking e 5 del seeding. Per il 23enne moscovita il quinto titolo stagionale (il settimo complessivo) su altrettante finali disputate - Doha, Adelaide, Amburgo e San Pietroburgo gli altri successi del russo - gli vale il settimo posto utile per le ATP Finals di Londra.

Nur Sultan: Millman rompe il ghiaccio - Dopo oltre otto mesi Andreas Seppi torna a vincere un match di main draw del circuito maggiore: accade al debutto nell’“Astana Open”, nuovo ATP 250 (montepremi 273.345 dollari) sul veloce indoor di Nur-Sultan, in Kazakhstan.

Il 36enne di Caldaro, n.103 del ranking, in gara con una wild card, batte il russo Aslan Karatsev, n.113 ATP, proveniente dalle qualificazioni. Una vittoria che all’altoatesino mancava dall’ATP di New York di febbraio dove raggiunse la finale (stoppato da Edmund). Peccato la sconfitta nel turno successivo contro lo statunitense McDonald, n.209 ATP, in gara con il ranking protetto.

Il trofeo se lo giocano il francese Adrian Mannarino, n.39 ATP e terzo favorito del seeding, e l’australiano John Millman, n.45 del ranking e quarta testa di serie: a vincere 75 61 è il 31enne di Brisbane, che festeggia il primo centro in carriera, mentre il 32enne di Soisy-sous-Montmorency perde la nona finale su dieci. E pensare che Millman aveva cancellato due match-point nei quarti contro lo statunitense Paul….

Il rovescio di Andreas Seppi

La grinta dell'australiano John Millman (foto Getty Images)

Finalmente negativo - "Finalmente negativo": lo rende noto Fabio Fognini su Instagram. Il 33enne di Arma di Taggia è guarito dal Covid-19 e nel post pubblicato mercoledì 4 sul suo profilo aggiunge anche gli hashtag “21 giorni di quarantena” e “restate al sicuro”. La prima positività del ligure era stata riscontrata a metà ottobre a poche ore dall’esordio nell’ATP Forte Village Sardegna Open a Santa Margherita di Pula: risultato ancora positivo a fine mese aveva dovuto rinunciare agli ultimi appuntamenti del 2020. 

Una stagione da dimenticare per il numero due azzurro, che a fine maggio si era anche sottoposto ad un intervento ad entrambe le caviglie che aveva reso particolarmente complicato il rientro nel tour alla ripresa dopo il lockdown. Fabio chiude con un bilancio di 5 vittorie e 10 sconfitte: grazie al “ranking congelato” dell’ATP (fino all’8 marzo 2021) sarà comunque testa di serie agli Aus Open.

Le donne di "Sascha", Gioie e dolori - L’ex fidanzata di Zverev, la modella Brenda Patea, annuncia al settimanale Gala: “Aspetto un figlio da Alexander Zverev, sono incinta di venti settimane”. La relazione con il 23enne tennista di Amburgo, che ha appena vinto due tornei consecutivi a Colonia, durata poco meno di un anno, era terminata ad agosto.

“Eravamo già in crisi, abbiamo visioni diverse della vita: chi vive accanto a un atleta deve sottomettersi. Avere un figlio non era in programma", ammette la 27enne modella, anche lei tedesca. Comunque nessuna riconciliazione in vista.

Nell'angolo di Alexander Zverev, oltre al padre, la fidanzata Brenda Patea, top model tedesca

Alexander Zverev con Olga Sharipova

Accuse molto pesanti arrivano invece da parte dell’ex ex fidanzata, Olga Sharipova. L’ex tennista russa dichiara di aver subito violenze fisiche: lo fa prima in un post su Instagram (tacendo il nome del “colpevole”) e poi rincara la dose aggiungendo particolari e raccontando episodi (l’avrebbe picchiata e in un’occasione avrebbe tentato di soffocarla con un cuscino in un hotel a New York durante gli Us Open 2019) in diverse interviste successive.

Zverev affida ai profili social la sua difesa. “Sono stati giorni duri per me. Sarò padre a 23 anni - scrive -. Anche se con Brenda non stiamo più insieme, abbiamo un buon rapporto e mi prenderò le mie responsabilità. Ci prenderemo cura della vita che sta per nascere. Ma questa è una questione privata, io e Brenda ce ne occuperemo senza che i media siamo coinvolti”.

 

Alexander Zverev (foto Getty Images)

“Sascha” definisce poi senza fondamento le accuse di Sharipova: “Le ho lette sui media, mi rendono molto triste - dice -. Ci conosciamo da quando siamo bambini, abbiamo condiviso tante esperienze. Mi dispiace che abbia detto queste cose perché non sono vere. Avevamo una relazione che è finita molto tempo fa. Non so perché faccia queste accuse adesso. Spero che possiamo trovare un modo per continuare ad avere a che fare l’uno con l’altra in maniera rispettosa e ragionevole”.

Roger Federer in allenamento

Di nuovo al lavoro - “Back to work”. Con una foto e un messaggio per i suoi fan sui social, Roger Federer comunica di aver ripreso ad allenarsi in vista del rientro alle competizioni nel 2021. Un post che scatena subito gli appassionati che non vedono l’ora di ammirare di nuovo il fuoriclasse svizzero che ha saltato quasi tutta la stagione a causa di una doppia operazione in artroscopia al ginocchio destro, approfittando anche dello stop del circuito causa pandemia.

Il 39enne di Basilea non ha forzato i tempi di recupero: in un’intervista recente racconta che ad inizio ottobre ha iniziato con sedute di allenamento non superiori a due ore.

Nadal fa il "millenario"... - All’esordio a Parigi-Bercy Rafa conquista i mille successi nel circuito ATP battendo l’amico Feliciano Lopez per la decima volta in 14 sfide (46 76 64 lo score). Cede un set, manca una lunga serie di palle break, ma alla fine vince ed alza la targa di vetro con un semplice, essenziale ed emozionante 1000.

Nadal è il quarto giocatore nell’Era Open a raggiungere questo traguardo dopo Lendl (1.068), Federer (1.242) e Connors (1.274). Lo spagnolo è in top ten da 789 settimane consecutive, un primato assoluto.

Nadal con il trofeo per i 1000 match ATP vinti

Daniil Medvedev con la moglie Daria ed il trofeo di Parigi-Bercy (foto Getty Images)

…ma Parigi-Bercy incorona Medvedev - C’è tanta Italia al via del “Rolex Paris Masters”, ultimo ATP Masters 1000 del 2020 (montepremi 3.901.015 euro) sul veloce indoor del Palais Omnisports di Parigi-Bercy. Ma Caruso, Cecchinato e Travaglia si fermano subito mentre esce al secondo turno (per lui l’esordio) un Berrettini generoso ma non al meglio. L’unico a vincere un match e Sonego: reduce dalla finale di Vienna il 25enne torinese batte Bublik prima di uscire a testa alta con De Minaur, chiudendo il suo ottimo 2020.

In semifinale Medvedev batte Raonic, n.17 Atp mentre Zverev stoppa Nadal a quota 1.002 match vinti…. Ed è Daniil il russo, n.5 del ranking e 3 del seeding ad aggiudicarsi il trofeo superando in rimonta per 57 64 61 il tedesco Alexander Zverev, numero 7 ATP e quarta testa di serie, alla sua terza finale di fila dopo i due successi back-to-back a Colonia ed in serie positiva da 12 match.

Medvedev, sconfitto cinque volte nei sei precedenti, mette sotto pressione “Sascha” e firma l’ottavo titolo in carriera, il terzo di categoria “1000” dopo Cincinnati e Shanghai 2019. Ma soprattutto scalza Federer dalla quarta poltrona mondiale, eguagliando il best ranking (firmato per la prima volta il 9 settembre del 2019).

ATP Cup a rischio - L’ATP Cup 2021, in calendario dal primo di gennaio, potrebbe essere a rischio. E magari non solo quella. Secondo quanto riporta il sito web del quotidiano di Barcellona Mundo Deportivo - che fa riferimento a diversi media Down Under - entro fine mese Tennis Australia deciderà se potrà ospitare l’ATP Cup e altri tornei in tutto il Paese o limitarli ad una sola città in vista degli Australian Open, in programma a Melbourne dal 18 al 31 gennaio (con le qualificazioni in campo la settimana precedente).

La prima edizione della competizione si è svolta lo scorso gennaio a Perth, Sydney e Brisbane con 24 squadre in campo (tra cui l'Italia), ed ha visto il successo della Serbia in finale sulla Spagna (2-1). Per la seconda edizione, però, Tennis Australia sta valutando la possibilità di organizzare l’intero evento a Melbourne, a causa delle restrizioni governative legate al Covid-19.

A Sofia si chiude la "regular season" - Tennisti italiani protagonisti al “Sofia Open” (ATP 250 - montepremi di 325.615 euro) sul veloce indoor dell’Arena Armeec della capitale della Bulgaria. Il torneo, che di solito si gioca a febbraio, ha cambiato data a causa della pandemia e quest’anno chiude la stagione del circuito maschile (ad eccezione degli otto protagonisti delle ATP World Tour Finals di Londra). Salvatore Caruso supera Kuzmanov e soprattutto elimina Auger-Aliasime prima di fermarsi nei quarti contro Gasquet anche con qualche rimpianto. Sinner fa ancora meglio.

Jannik Sinner esulta dopo aver vinto il suo primo titolo ATP

E Sinner rompe il ghiaccio - Il ragazzo di Sesto Pusteria, allenato da coach Riccardo Piatti, mette in fila Fucsovics, Huesler, ribadisce nei quarti la sua superiorità su De Minaur ed in semifinale regola in due set Mannarino. Poi completa l’opera: nella sua prima finale in carriera Sinner, n.44 ATP, si impone 64 36 76(3), in poco meno di due ore ed un quarto di partita, sul canadese Vasek Pospisil, n.74 del ranking, conquistando il suo primo titolo ATP nel circuito maggiore, esattamente un anno dopo il trionfo nella terza edizione delle Next Gen ATP Finals di Milano (che curiosamente l’ATP prende in considerazione per gli scontri diretti ma non come torneo in sé da conteggiare nel palmares).

A 19 anni e 3 mesi Jannik diventa anche il più giovane azzurro a conquistare un trofeo ATP, superando il primato di Claudio Pistolesi, che nel 1987 sulla terra rossa di Bari, all’età di 19 anni e 7 mesi, si aggiudicò il suo primo, ed unico, titolo nel circuito maggiore. Grazie a questo risultato Sinner entra tra i top 40, al numero 37, ennesimo best ranking di una grandissima stagione.

Goodbye London - L’evento clou che chiude il tour maschile, le Nitto ATP Finals (5.700.000 dollari di montepremi) per il dodicesimo anno di fila vanno in scena alla “O2 Arena” di Londra prima di passare il testimone a Torino, dove si disputeranno fino al 2015 al Pala Alpitour: un’edizione del cinquantenario, sottolineata dai nomi assegnati ai due gruppi, giocata senza pubblico a causa della pandemia in un’atmosfera ovattata fatta di un silenzio irreale. Un velo di malinconia che neanche le prodezze dei campioni riescono a squarciare.

Gli otto protagonisti delle ATP Finals 2020 alla O2 Arena (foto Getty Images)

Come aver premuto il tasto "rewind" - Ed aver fatto un salto indietro di un anno. Il torneo si apre con la riedizione della finale del 2019. Un anno fa, nella sfida tra due dei rovesci ad una mano più belli del tour, la spuntò Tsitsipas in rimonta al tie-brek del set decisivo: stavolta Thiem si prende la rivincita sempre in tre set sul dio greco del tennis, campione in carica. Djokovic - che per il sesto anno chiude in vetta al ranking eguagliando Sampras - e Nadal riportano immediatamente con i piedi per terra i due esordienti assoluti al “Masters”, l’argentino Schwartzman ed il russo Rublev.

Anche Medvedev fa sul serio e Zverev se ne accorge subito. La partita più bella del round robin è quella che sempre Thiem vince in due set su Nadal: la sorpresa più grande il punteggio con il quale Medvedev liquida Djokovic…ma per il 24enne moscovita non è che l’inizio.

In semifinale arrivano Thiem (vincitore del “Gruppo Londra 2020”) che affronta Djokovic e Medvedev (primo nel “Gruppo Tokyo 1970”) che deve vedersela con Nadal. Ed il titolo se lo giocano i due giovani perché Dominic batte Nole, conquista la sua seconda finale consecutiva al “Masters” e firma la vittoria numero 300 mentre Daniil recupera dal 63 5-4 per Rafa, al quale le ATP Finals continuano a restare indigeste (si è sempre qualificato nelle ultime 16 edizioni, è riuscito a giocarle dieci volte ma solo in due occasioni ha raggiunto la finale, 2010 e 2013, senza mai riuscire a vincerle).

Daniil Medvedev trionfa alle Nitto ATP Finals 2020 (foto Getty Images)

Medvedev fa il "maestro" per davvero - Dopo aver battuto il numero1 e il numero 2 del mondo in finale il russo Daniil Medvedev, numero 4 ATP e quarta testa di serie, completa l’opera aggiudicandosi il trofeo grazie al successo per 46 76(2) 64 sull’austriaco Dominic Thiem, numero 3 del ranking e del seeding, ancora una volta fermato ad un passo dal traguardo. Il 24enne moscovita conquista così le Finals prima di vincere uno Slam (è il settimo nella storia).

Non è un campione di stile Daniil, con quelle lunghe gambe da fenicottero ed il modo assolutamente personale (e pure un po’ sgraziato) di colpire la palla. Ma il suo tennis è efficace visto che nessun giocatore prima di lui era riuscito a battere tutti i primi tre della classifica mondiale nella stessa edizione del “Masters” mentre negli altri tornei è accaduto solo tre volte: Becker a Stoccolma nel 1994, Djokovic a Montreal nel 2007 e Nalbandian a Madrid sempre nel 2007.

Curiosamente Medvedev chiude un ciclo: la prima edizione delle Finals londinesi, nel 2009, aveva visto il successo - alquanto sorprendente a dirla tutta - di Nikolay Davydenko e l’ultima è ancora targata Russia.

L'ATP non vuole più Nole - "Non è vero che ho fatto richiesta per rientrare nel Player Council dell'ATP". Dopo la sconfitta contro Medvedev alle ATP Finals, Djokovic chiarisce la sua posizione. Il numero uno del mondo, ex presidente del Council, si era dimesso a fine agosto per fondare la PTPA (Professional Tennis Players Association), un’associazione giocatori separata. "Sono stato nominato dai giocatori che è una cosa diversa. Né io né Vasek (Pospisil; ndr) abbiamo fatto qualcosa per essere eletti nel Player Council. Però siamo stati entrambi indicati da un vasto gruppo di tennisti".

“Poter rappresentare i giocatori - spiega - è un onore e una responsabilità. Io non vedevo e non vedo alcun conflitto nell'essere parte della PTPA e del Player Council ATP. Ma una regola appena votata impedisce a un giocatore di essere parte del Council e di un'altra organizzazione in ambito tennistico. E’ una delusione…questa nuova regola è un messaggio forte da parte dell'ATP che non vuole la PTPA…. Dobbiamo considerare altre posizioni strategiche”.

Fabio Fognini con Alejandro Lacour e Alberto Mancini

Fabio sceglie Mancini - Fognini volta pagina, per lasciarsi alle spalle un 2020 segnato dall’operazione alle caviglie a fine maggio e dalla positività al coronavirus a metà ottobre (alla vigilia dell’esordio nell’ATP al Forte Village di Pula) e chiuso al 17esimo posto del ranking mondiale. Il 33enne di Arma di Taggia ha deciso di interrompere il rapporto con Corrado Barazzutti, capitano dell’Italdavis, e di iniziare a lavorare con l’argentino Alberto Mancini. Lo annuncia lo stesso tennista ligure su Instagram, postando anche una foto del primo allenamento a Sanremo (con loro c’è anche il nuovo preparatore atletico Alejandro Lacour) con didascalia “Day One”, ad indicare una nuova ripartenza.  

L’ex top ten di Rosario, classe 1969, vincitore a Montecarlo e agli Internazionali d’Italia nel 1989 (nello stesso anno raggiunse anche i quarti al Roland Garros arrivando al numero 8 del ranking), si è ritirato a soli 25 anni a causa di u serio infortunio alla spalla. E’ stato capitano di Coppa Davis dell’Argentina e coach, ta gli altri, di Guillermo Coria e Pablo Cuevas.

Anche Seppi positivo - L’altoatesino è risultato positivo al Covid-19: quando il portale sportivo SportNews.bz diffonde la notizia l’azzurro, che vive a Boulder, in Colorado, è già in via di guarigione. “Avevo febbre, tosse, mal di testa e avevo perso il senso del gusto", dice Andreas, uscito dalla top 100 proprio a fine stagione (n.105 ATP).

Seppi, a febbraio finalista a New York indoor, deve dunque rallentare la preparazione per la stagione 2021. Anche se lo scenario per i tornei australiani è ancora incerto, con le date di inizio dei tornei non confermate.

Roger Federer con Diego Armando Maradona

Anche il tennis saluta Maradona - Non è stato solo uno dei giocatori più forti, se non il più forte in assoluto, della storia del calcio: è stata una vera leggenda che ha emozionato tutto il mondo grazie al suo immenso talento. Diego Armando Maradona, ex numero 10 del Napoli e dell’Argentina, scompare mercoledì 25 novembre, a soli 60 anni, a causa di una crisi cardio-respiratoria. Grande appassionato di tennis, sono in tanti i protagonisti del tour che vogliono ricordarlo con grande affetto.

Uno dei primi a farlo è Diego Schwartzman, che posta una foto del “Pibe de Oro” accolto da tutti i supereroi con le parole: “Che dirti 10. Mi chiamo Diego per te...piango ogni cinque minuti.Sei la cosa più grande che lo sport ci abbia mai donato. Sei il supereroe che non avremmo mai pensato sarebbe andato via, ma ora te ne sei andato...riposa in pace. Ci mancherai molto” 

Fabio Fognini su Instagram ricorda uno dei momenti più emozionanti della sua carriera, il successo in Davis contro l’Argentina con i complimenti di Maradona negli spogliatoi. "Oggi il mondo dello sport in generale e del calcio in particolare hanno un vuoto. Maradona è stato uno degli sportivi più grandi della storia. Il mio più sincero e sentito pensiero va alla sua famiglia, al mondo del calcio e a tutta l’Argentina", twitta Rafael Nadal"Credo che tu sia tornato al posto che ti appartiene: il cielo. Per me non morirai mai, riposa in pace”, scrive Juan Martin del Potro su Instagram mentre Novak Djokovic posta una foto con Maradona ed un cuore spezzato.


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