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Eventi internazionali

Sakkari: "Un momento speciale, fatico a crederci"

La greca vede il numero 2 Wta, come del resto la sua rivale in finale, Iga Swiatek. "In realtà - dice Maria - non voglio soffermarmici troppo, preferisco concentrarmi sul torneo in generale e su tutti i miglioramenti che ho vissuto negli ultimi tempi"

19 marzo 2022

Saranno Iga Swiatek e Maria Sakkari a contendersi il titolo di nuova regina della California. La greca ha detronizzato Paula Badosa (6-2 4-6 6-1) e punta al bersaglio grosso nella sua prima finale in un 1000; la polacca è reduce dal titolo di Doha e nel 2022 ha perso solo 3 delle 22 partite disputate. Chi vince sarà la nuova numero 2 del mondo. Intanto, anche Andrey Rublev continua a vincere e a mandare messaggi di pace.

MARIA SAKKARI

La vittoria in tre set ai danni di Paula Badosa proietta la greca verso il match più importante della carriera. “Ci sono momenti speciali per ognuno di noi e oggi è uno di quelli, ecco il perché delle lacrime. Nell’ultimo anno ho giocato tantissimo, spesso arrivando in fondo nei tornei, e questo non ha fatto che aumentare la mia autostima. Intorno a me ho una squadra fantastica che mi fa stare bene e che crede in me a prescindere da come vadano le cose, questa è la vera felicità. Nel 2022 compirò 27 anni. Non sono vecchia, ma nemmeno giovane. Senza dubbio mi sento più matura e riesco a guardare tutto da una prospettiva diversa”.

La tennista di Atene, prima del successo sulla spagnola, aveva vinto appena 3 delle ultime 14 semifinali. “Sono sincera quanto al fatto che non mi sono mai davvero posta il problema. Quando fai il tuo dovere prima o poi i risultati arrivano, ero fiduciosa perché sapevo che stavo giocando bene. Adesso devo solamente pensare alla finale. Iga è una delle più forti e a Doha ne ha dato l’ennesima dimostrazione. È simpatica, davvero adorabile. Ogni traguardo che ha tagliato sino ad ora se lo merita davvero”.

Chi vince il titolo sarà la nuova numero 2 del mondo. “Ancora non riesco a crederci – chiosa Sakkari – perché otto mesi fa era una cosa impossibile da raggiungere mentre ora è lì, a soltanto una partita di distanza. In realtà non voglio soffermarmici troppo, preferisco concentrarmi sul torneo in generale e su tutti i miglioramenti che ho vissuto negli ultimi tempi. Per le tattiche è presto, ora penso a quanto tutto questo sia importante per me, per il mio team, per la mia famiglia e per tutto il mio Paese”.

PAULA BADOSA

La campionessa in carica perde lo scettro ma non lealtà e correttezza, dentro e fuori dal campo. “Come prima cosa voglio congratularmi con Maria – esordisce in conferenza la Badosa – perché ha giocato un grandissimo match e si è completamente meritata questa vittoria. È a causa sua se oggi non sono riuscita ad esprimermi al meglio, è stata davvero brava. Il titolo? Penso di aver giocato ottime partite in queste due settimane, ho dato il massimo per provare a difenderlo. Ora sono triste, ovviamente, e vedo tutto nero. Già domani potrò analizzare le cose con maggiore lucidità e soprattutto iniziare a pensare a Miami”.

IGA SWIATEK

“È stato un match intenso quello di oggi – ha commentato a caldo la tennista polacca – soprattutto dal punto di vista fisico. Ho impiegato un po’ di tempo ad adattarmi al ritmo imposto da Simona, alla fine è con lei che ho giocato gli scambi più lunghi questa settimana. Contro un’avversaria così non è mai semplice, ci sono spesso break da recuperare, bisogna essere forti dal punto di vista mentale e non perdere mai la concentrazione. Sono molto orgogliosa di esserci riuscita, di aver sentito di poter controllare le cose nonostante tutto”.

Un torneo dopo l’altro, Swiatek inizia ad abituarsi all’idea di dover scendere in campo da favorita. “L’esperienza aiuta moltissimo a gestire questo tipo di situazione. Ricordo la sfida che giocai con Halep agli Australian Open del 2021, il mio secondo torneo dopo aver vinto il Roland Garros, e le sensazioni erano del tutto differenti. Non ero ancora stabile in top-10 o in top-20, tutti erano più abituati a vedere vincere Simona. Ho imparato tanto, da allora, e continuo a farlo. Oggi avevo voglia di dimostrare tutto quello che so fare”.

Il lavoro con coach Wiktorowski sembra aver liberato definitivamente la polacca soprattutto dal punto di vista mentale. “Vincere aiuta – sorride Iga – e farlo attraverso un atteggiamento maggiormente aggressivo rende le cose più facili rispetto a come potrebbero essere se mi tirassi indietro in alcuni momenti. Tutte noi giochiamo bene a tennis e sappiamo colpire la palla davvero forte: quello che è davvero importante è saper bilanciare e scegliere il momento giusto in cui fare determinate cose. In passato era più facile che cadessi spesso nella scelta sbagliata. Oggi sto bene, mi sento come se avessi sempre più opzioni”.

Da Doha a Indian Wells, con un giorno in più per recuperare tra una partita e l’altra ma con la stessa adrenalina. “In Qatar ero più stanca, è vero. Quando un torneo dura una settimana, e si ha la fortuna di andare avanti, ci si sente più provati atleticamente ma mentalmente le emozioni sono concentrate in poco tempo. A me piace trovare ritmo, fare ogni giorno le stesse cose, darsi un momento di relax dopo ore ed ore di grande concentrazione. Sakkari? Le partite contro di lei sono durissime dal punto di vista fisico. Fare tesoro della vittoria di Doha sarà importante anche se le condizioni di gioco erano completamente diverse. Essere ancora in finale in un ‘1000’ è un’emozione forte ma soprattutto nuova. Cosa ho provato la prima volta a Roma, lo scorso anno, non lo ricordo più”.


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