-
Eventi internazionali

Gojo, eroe per caso: "Una settimana che cambia la carriera"

Ancora imbattuto in questa edizione delle Finals di Davis, il croato (numero 279 al mondo) piega anche Lajovic e spiana la strada al successo croato, concretizzato poi dal doppio Mektic e Pavic. "Non ho un carattere facile - dice Gojo di se stesso - ma la Davis mi aiuta a trovare equilibrio"

03 dicembre 2021

La Croazia è in finale di Coppa Davis. E se ci è arrivata, molto lo deve a lui. Fino a una decina di giorni fa Borna Gojo era un anonimo mestierante, mentre quando tornerà in patria a fine torneo, comunque vada, ci tornerà da eroe. Il punto conquistato contro Lajovic ha messo la sua Croazia nella condizione ideale per chiudere poi la contesa al doppio, come effettivamente è poi accaduto.

“Stavolta la mia vittoria in singolare è stata ancora più emozionante rispetto a quelle di Torino. Giocare contro la Serbia, per noi, rappresenta qualcosa di molto speciale. So che si guarda sempre alle classifiche prima di un match, ma la verità è che io entro sempre in campo per vincere, per battere chiunque. Non gioco mai senza pressione, perché me la metto da solo: so che ho una chance”.

“Sono entrato bene nel match ma dopo essere andato in vantaggio per 4-1 mi sono un po' rilassato, ho scelto male i colpi da giocare e il mio avversario ha potuto recuperare. Parlare col nostro capitano mi è servito per rimettere ordine e ripartire: ha saputo farmi tornare a quello che era il piano di partenza”.

“Non credo che queste vittorie cambieranno molto nella mia vita, ma certamente cambieranno la mia carriera e daranno maggiore fiducia al mio tennis. Di solito non ho un bel carattere, mi arrabbio facilmente in campo e a volte sono troppo nervoso. Sentire la responsabilità di giocare per il team mi ha dato maggiore equilibrio e ho saputo gestire bene le situazioni difficili che si sono create”.

Scuro in volto, Novak Djokovic commenta la sconfitta con un tono di voce che dice tutto sul suo pessimo umore.

NOVAK DJOKOVIC

“Non ho nessun rimpianto per gli eventi che non sono riuscito a vincere, dagli Us Open in poi. Sfortunamente anche qui a Madrid non è stato il nostro momento, e questo format è crudele, visto che devi vincere ogni match, ogni set, per essere sicuro di andare avanti. Non rimpiango mai nulla nella vita, ma cerco di imparare dai momenti negativi. Le sconfitte sono le migliori lezioni per diventare più forti e per migliorare in futuro. L'obiettivo sarà anche nei prossimi anni quello di andare avanti in Coppa Davis, per arrivare a vincerla”.

“In doppio siamo entrati in campo pensando di poter vincere, anche se sapevamo che non eravamo favoriti. Loro sono la coppia numero 1, giocano sempre insieme, sanno sempre cosa fare. Per la Davis dovremo costruirci un doppio vero, altrimenti è una lotteria, è sempre una scalata all'Everest”.

Userò i prossimi giorni per risposare e dimenticarmi del tennis per un po'. Sono molto stanco per questa stagione così lunga e così intensa, dunque adesso sento il bisogno di staccare: mi concentrerò sulla mia famiglia e sulla mia vita, senza pensare troppo al 2022”.

Fanno festa, invece, i croati, dal capitano ai giocatori.

VEDRAN MARTIC (CAPITANO)

“Ho i migliori giocatori del mondo con me, non potrei sperare di meglio. Non voglio dire chi ha giocato meglio e peggio, tutti hanno dato il massimo. Gojo? Ha vinto un altro gran match e tutto questo è fantastico per noi”.

MATE PAVIC

“Sono rimasto sorpreso del cambio della Serbia in doppio, la nostra tattica è stata un po' diversa da quella che sarebbe stata contro Djokovic e Cacic, ma ci siamo adattati e siamo riusciti a vincere”.

NIKOLA MEKTIC

“Germania o Russia in finale? Non mi piace dire che preferisco qualcuno piuttosto che un altro. Di norma preferisco giocare in doppio contro due singolaristi, ma se dovessimo trovare Rublev e Karatsev parleremmo di due ottimi singolaristi che sono anche abituati a giocare il doppio insieme”.

MARIN CILIC

“Adesso per noi è il momento di festeggiare, abbiamo fatto un lavoro incredibile per arrivare in finale, ed è tutto eccezionale. Negli ultimi anni abbiamo saputo creare una bella atmosfera nel team. In finale, che sia Germania o Russia sarà difficile comunque. La Russia è probabilmente il team più forte di questa competizione, ma la finale è una finale, ci divertiremo”.

“Quando giochi la finale in casa, come è accaduto a noi in passato, è qualcosa di eccezionale per le emozioni che il pubblico ti può dare. In questo caso, da Torino a Madrid è stato un lungo percorso. Bisogna adattarsi a questo format, del resto: noi lo abbiamo fatto, abbiamo dato il massimo e siamo in finale di nuovo”.

La delusione in casa Serbia è anche quella del capitano e di Filip Krajinovic, compagno di doppio di Nole.

VIKTOR TROICKI (CAPITANO)

“Sapevamo che il doppio era il match più duro, volevamo avere due che rispondevano bene e fossero aggressivi da fondo, ma loro hanno giocato un tennis super, da numeri 1. Le nostre vere chance erano in singolare, ma sfortunamente nel primo non abbiamo saputo cogliere l'occasione. Filip non era pronto al cento per cento per il singolare, per questo ha giocato solo il doppio”.

“Non so cosa non ha funzionato nel primo singolare, Gojo è tornato aggressivo nel secondo set dopo aver perso il primo, ma ho bisogno di rivederlo bene per capire. Lajovic non ha giocato bene”.

FILIP KRAJINOVIC

“Sempre un onore avere la possibilità di giocare con Djokovic nel team. Siamo tristi, ma cercheremo di migliorare per aiutarlo ancora di più in futuro. Per lui è difficile giocare singolo e doppio, spero che nei prossimi anni costruiremo una coppia di doppio vera e competitiva. Sono sicuro che troveremo questa strada e diventeremo sempre più forti”.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti