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JJ Wolf, che colpo! Ma con Tsitsipas (che aspetta Alcaraz) non basta

Spettacolare prestazione del 23enne statunitense, n.167 del mondo, che costringe al terzo set il n.5, esibendo un passante con cambio di mano che già si candida a “hot shot of the year”. Lo spagnolo avanti facile con l’ungherese Fucsovics

di | 27 marzo 2022

Per avere il quadro completo dei sedicesimi di finale dell’ATP Masters 1000 di Miami abbiamo dovuto aspettare loro due, due molto attesi: Stefanos Tsitsipas e Carlos Alcaraz. Il primo alla ricerca di conferme e rivincite dopo l’operazione al gomito; il secondo affamato e assetato di quell’ambrosia che circola solo nella parta più alta e nobile dell’Olimpo tennistico.

Tsitsipas ha dovuto fare tardi per arginare l’esuberanza di J.J. Wolf, 23 enne dell’Ohio, che prima di lasciare tutti a bocca aperta come ieri per giocate sensazionali si era fatto notare, agli esordi, per il suo ‘mullet’ d’altri tempi.

Cos’è il mullet? Una pettinatura che non passa inosservata, capelli corti sul davanti, spesso corti ai lati ma lasciati crescere lunghi dietro. Alla David Bowie. Roba di gran moda negli Anni Ottanta. Un taglio che nel tennis non si vedeva dai tempi di Andre Agassi.

Ora J.J. Wolf si è riconvertito a un aspetto senza fronzoli ma non ha perso la voglia di fare colpo. Ha accesso una battaglia sensazionale contro il n.5 del mondo e da n.167 proveniente dalle qualificazioni è riuscito a trascinarlo al terzo set, vincendo al tie-break un secondo parziale che gli spettatori dell’Hard Rock Stadium difficilmente dimenticheranno. Di sicuro rimarrà negli occhi di tutti lo straordinario passante lungolinea, giocato sul 5-5 0-15 servizio Tsitsipas, con un cambio di mano della racchetta, passata con disinvoltura dalla mano destra abituale alla sinistra, per tirare un tracciante di diritto di sorprendente potenza, data la situazione. Il colpo dell’anno.

 

Un tale exploit, seguito alla caparbia conquista del set non è bastato al gasatissimo J.J. per ribaltare il pronostico. Tsitsipas, abituato a queste e ben altre lotte corpo a corpo sul campo, lo ha lasciato sfogare e, all’inizio della frazione decisiva ha preso il largo, chiudendo 6-4 6-7 6-1 e proiettandosi verso il prossimo faccia a faccia con l’australiano Alex De Minaur, tipo tosto contro il quale però Stefanos ha uno score di 7 vittorie in 7 confronti diretti. Di J.J. Wolf però sentiremo di nuovo parlare, perché uno così, qualunque scelta faccia dal barbiere, non passa inosservato.

Liscia, liscia è passata invece la partita tra Carlos Alcaraz e l’ungherese Marton Fucsovics, uno dei randellatori di sfere gialle più violenti del circuito. La potenza non è però una delle variabili che possono impressionare il giovane spagnolo che, magari ancora acerbo sul lato dell’esperienza, è perfettamente a suo agio quando si tratta di spettinare il feltro giallo delle Dunlop con cui si gioca a Miami.

La vicenda si è così risolta in un 6-3 6-2 da un’ora e 21 minuti che proietta Alcaraz al confronto con l’esperienza del croato Marin Cilic, un bell’esercizio da provare a completare con successo per il 18enne allievo di Juan Carlos Ferrero nel percorso di crescita che si sta prefiggendo. Il vincitore è sulla strada di Tsitsipas (o di De Minaur).

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