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Dopo il trionfo contro il numero uno del mondo, Sinner si gode il momento. “È stata una delle mie partite migliori: entrambi abbiamo giocato a un livello molto alto. Ho lavorato su un paio di aspetti: ha funzionato”. Ora Medvedev: “Non l’ho mai battuto, ma sono pronto”. Alcaraz lo applaude: “È stato migliore di me”
01 aprile 2023
È difficile sapere se Jannik Sinner se l’era immaginata proprio così, la sua rivincita contro Carlos Alcaraz, ma fin dalla sconfitta in semifinale a Indian Wells l’altoatesino aveva in testa un solo obiettivo: vendicarsi il prima possibile. Si è guadagnato l’opportunità già a Miami e l’ha concretizzata da campione, battendo il numero uno del mondo (che non lo sarà più per colpa sua) con una prestazione stellare che lo porta in finale.
“Sicuramente – ha detto l’azzurro in conferenza stampa – è una delle mie vittorie migliori. È stato un match molto duro, nel quale entrambi abbiamo giocato a un livello davvero alto. Quando giochi un tennis come questo, stare in campo è molto bello. Te ne accorgi, senti l’energia del pubblico. Fa piacere essere parte di sfide così, che regalano del bel tennis. Rispetto a Indian Wells ho cambiato un paio di cose, che hanno funzionato. Quali? Non ve lo dirò, ma penso che se ne sia accorto anche Alcaraz. La prossima volta sarà lui a cambiare qualcosa, e io dovrò cercare di farmi trovare pronto”.
“Come Alcaraz, anche io ho avuto un principio di crampi, quando ero avanti di un break nel secondo set (2-0, ndr). Poi, sul 3-4 lui ha avuto un paio di palle-break e quello è stato un momento di grande difficoltà, perché se avessi perso il servizio sarebbe stata durissima recuperare. Ma vincere quel game mi ha dato tantissima fiducia e da lì in avanti ho risposto davvero bene. Nel terzo set mi sono accorto che il mio avversario era in difficoltà, così ho cercato di approfittarne. In particolare nel primo game: sapevo che sarebbe stato l’ultimo con lui al servizio prima del cambio palle, quindi rispondere poteva essere un po’ più semplice. Dovevo approfittarne e penso di averlo fatto bene”.
La costruzione della vittoria di venerdì sera è partita già due settimane prima, dopo il k.o. a Indian Wells. “Il giorno seguente alla sconfitta – ha continuato l’azzurro – siamo subito venuti a Miami. Mi sono preso un giorno libero, poi sono tornato ad allenarmi. Sin dalla prima sessione ho cercato di lavorare su alcuni aspetti, per prepararmi a un possibile nuovo match contro Carlos. Ma ho usato quegli accorgimenti anche negli altri incontri, fin dalla sfida con Dimitrov. Durante l’intero torneo ho provato a inserire qualcosa di nuovo nel mio gioco, e ne sono molto felice. Anche l’incontro di oggi mi lascia molte cose da prendere per provare a migliorarmi”.
Nella finale di domenica Jannik se la vedrà contro Daniil Medvedev, a sua volta a segno in tre set, nel derby contro Karen Khachanov. Lo attende un’altra sfida difficilissima, contro un avversario col quale ha perso 5 volte su 5. “Sarà un incontro diverso rispetto a quello con Alcaraz – ha detto ancora Sinner –, contro un avversario col quale non ho mai vinto. Medvedev è un giocatore differente, la posizione in risposta cambia completamente, dovrò partire da molto più lontano. Ci siamo già affrontati in finale a Rotterdam, dove ho vinto un set. E ci sono state un paio di partite terminate al terzo. Anche contro di lui dovrò provare a cambiare qualcosa, ma mi sento pronto per competere e felice di essere in finale. Se non riuscirò a batterlo nemmeno stavolta, ci proverò di nuovo la successiva”.
Ad Alcaraz la sconfitta con Jannik costa tantissimo: niente bis a Miami, niente Sunshine Double, niente (più) numero uno del mondo. Ma lo spagnolo non vede così nero. “Nella mia testa – ha detto – ho semplicemente perso la semifinale. È un peccato, anche perché nel secondo set ho avuto l’opportunità di fare il break e andare a servire per vincere la partita, ma avrò sicuramente altre occasioni per vincere qui. In questo momento tutto ciò a cui riesco a pensare è di dover alzare il mio livello per battere Jannik. Con lui sono sempre delle gran battaglie, e credo sia stato un ottimo match da parte di entrambi”.
“Dopo essere andato in bagno (a fine secondo set, ndr) per me è diventato tutto più difficile. Mi sono fermato, poi ho iniziato ad accusare dei crampi. È stato un errore mio, che mi ha portato ad avere dei problemi nel terzo set. Ma non è quella la ragione della mia sconfitta, perché la difficoltà è durata solo il primo game. Dopo averla superata ho iniziato a sentirmi meglio, ma la verità è che Jannik è stato migliore di me”.
Per chi perde raramente, accettare le sconfitte è più difficile, ma Alcaraz ha già imparato. “Per i primi 20, 25 minuti non voglio parlare con nessuno. Vedo tutto negativo. Ma poi mi rilasso, inizio a ragionare sugli aspetti positivi della partita, della stagione, del torneo. Parlare con le persone che mi stanno vicine mi aiuta a tornare a pensare positivo”.