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Eventi internazionali

La favola di Leylah conquista New York

La canadese Fernandez, che ieri aveva compiuto 19 anni, è la prima a qualificarsi per le semifinali agli Us Open. Dopo le ex n.1 Naomi Osaka e Angelique Kerber, ha battuto alla fine di una partita tiratissima anche la n.5 del mondo Elina Svitolina

di | 08 settembre 2021

Leylah Fernandez (Foto Getty Images)

Leylah Fernandez (Foto Getty Images)

Uno stadio tutto per lei: Leylah Fernandez gioca uno splendido tennis mancino, tutto anticipo, rapidità, angolazioni. Ma da quando ha cominciato a collezionare teste coronate e a sorriderne tranquilla a fine partita, ringraziando il pubblico per il supporto che le garantisce, lei, trottolina di 163 centimetri, è sempre più in alto, sull’onda dell’entusiastico tifo che gli spettatori di New York le garantiscono a ogni nuova uscita.

Dopo i tre set di battaglia vinti contro la ex n.1 del mondo Naomi Osaka (ora n.3) al terzo turno e gli ulteriori tre set tiratissimi degli ottavi con un’altra ex n.1, la tedesca Angelique Kerber, sono arrivati altri tre set al cardiopalmo nei quarti di finale.

Dall’altra parte della reta c’era Elina Svitolina, dallo scorso luglio signora Monfils, n. 5 del mondo, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo.

Una signora giocatrice, capace di vincere due volte gli Internazionali BNL d’Italia, una che non molla: infatti dopo due ore e 23 minuti lei e Leylah Fernadez erano in perfetta parità: 6-3 per la canadese il primo set, 6-3 per l’ucraina il secondo e 5 punti pari nel tie-break della partita decisiva. Pazzesco. Soprattutto per il fatto che il match, caratterizzato da scambi lunghissimi, cambiava continuamente padrona.

Laylah aveva dominato all’inizio. Poi Elina era risalita nel secondo set. Laylah era andata in fuga nel terzo, avanti 5-2. Elina aveva recuperato punto a punto, lottando come una tigre. Come la grande tigre che ha tatuata sulla coscia sinistra.

E mentre suo marito Gael fibrillava in tribuna, cercando di nascondere le emozioni dietro una mascherina multicolor, il grande equilibrio si rompeva su due colpi: una volée troppo timida di Svitolina che offriva il campo al passante di Fernandez e un diritto lungo della n.5, che mandava la n.73 del mondo in ginocchio per la gioia. E in semifinale.

Settantatre: c’è una particolare magia quest’anno a New York intorno a questo numero. E’ lo stesso che occupa al momento nel ranking ATP lo spagnolo Carlos Alcaraz, 18 anni, come Fernandez un fenomeno di rapidità, spontaneità, energia e convinzione nei propri mezzi. Non a caso, come Fernandez ha battuto teste coronate, tipo Stefanos Tsitsipas.

Sia lui che lei faranno un bel balzo in avanti lunedì prossimo, comunque vadano i prossimi match. Leylah per esempio sarà come minimo n.36 del mondo.

Quello che è già, lo sappiamo: è la beniamina dei newyorkesi, che hanno adottato sia lei che la britannica Emma Raducanu, le uniche due teenager rimaste in gara (insieme ad Alcaraz nel maschile).

Volti nuovi, freschi, come il loro modo di giocare. Personalità spiccate, ragazzine per niente spaventate dal grande pubblico. Anzi. Sentite che cosa aveva detto Fernandez dopo il successo su Kerber:

"Ho lavorato duramente ogni giorno, dal giorno in cui ho iniziato a giocare a tennis e dal giorno in cui ho deciso di diventare una professionista. Mi aspettavo che un giorno il mio gioco sarebbe arrivato al livello che mi avrebbe permesso di salire su un grande palcoscenico di fronte a una grande folla a giocare contro grandi giocatrici, ottenendo anche vittorie importanti. Non sono sorpresa da ciò che sta accadendo in questo momento”.

"Fin da quando ero piccola, sapevo di essere in grado di battere chiunque, chiunque fosse di fronte a me", ha aggiunto. “Anche praticando altri sport, sono sempre stata molto competitiva: dicevo sempre che avrei vinto contro tutti, che avrei vinto contro mio padre a calcio, anche se è impossibile. Ho sempre avuto questa convinzione. Ho sempre cercato di usarla in ogni partita".

Ha solo 19 anni Leylah, ma nel suo palmares c’è il titolo juniores al Roland Garros del 2019, la prima finale Wta ad Acapulco nel 2020 e il primo titolo Wta a Monterrey nel 2021. Ha già giocato grandi match con la maglia della nazionale canadese in Billie Jean King Cup, battendo per esempio la svizzera Belinda Bencic.

Eppure sembra ieri che la si poteva veder tirare, per ore, la pallina contro la porta del garage di casa, a Laval, nel Quebec. Suo papà, che è anche il suo coach, è l’ex nazionale di calcio dell’Ecuador Jorge Fernandez: con mamma Irene (nelle immagini in tribuna vicino al preparatore fisico Duglas Cordero), originaria delle Filippine, e la sorella Bianca si sono stabiliti a Boynton Beach, in Florida.

Giovedì giocherà la sua prima semifinale Slam contro Aryna Sabalenka, n.2 del mondo e del tabellone, che ha sconfitto 6-1 6-4 Barbora Krejcikova, campionessa del Roland Garros. Comunque vada, per il pubblico di New York Leylah ha già vinto.

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