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Eventi internazionali

La favola di Snigur, ucraina invisibile, commuove New York

Prima di stasera nemmeno la Wta sembrava avere notizie su di lei: ora che ha eliminato Simona Halep le sue lacrime e le mani che disegnano un cuore intorno alla coccarda gialla e azzurra di Kiev stanno facendo il giro del mondo

di | 29 agosto 2022

Daria Snigur è nata a Kiev il 27 marzo del 2002 (Foto Getty Images)

Daria Snigur è nata a Kiev il 27 marzo del 2002 (Foto Getty Images)

Era passata talmente inosservata Daria Snigur che ora che ha eliminato l’ex n.1 del mondo Simona Halep al primo turno degli Us Open, si scopre che nella sua scheda da professionista nel sito ufficiale del Wta Tour non compaiono notizie biografiche. Non c’è neppure scritto dove e quando è nata.

Eppure la 20enne ucraina, è n.124 del mondo e ha saputo superare le qualificazioni prima di estromettere una delle favorite del torneo con una grande prestazione e un punteggio da ottovolante 6-2 0-6 6-4. Eppure nel suo curriculum c’è addirittura la vittoria al torneo juniores di Wimbledon nel 2019, quando superò la statunitense Alexa Noel e il n.2 della classifica mondiale under 18 raggiunto nonostante uno stile non propriamente ortodosso (ma di sicuro efficace).

La verità è che nessuno si aspettava che una Halep, che si era aggiudicata 20 degli ultimi 23 incontri e il titolo a Toronto, che sembrava come rinata nelle sue motivazioni da quando (lo scorso maggio) si è messa a lavorare con il coach Pat Mouratoglou, ex di Serena Williams, potesse finire ko così.

E ora tutti possono scoprire che Darija Serrhiivna Snihur, nome semplificato a beneficio dei database occidentali, in Daria Snigur è nata a Kiev il 27 marzo del 2002. E che quella di oggi, nonostante le gesta da juniores, era solo la sua terza partita nel circuito maggiore. Ed è anche la sua prima vittoria in assoluto, indipendentemente dal fatto che si tratti della sua prima presenza in un tabellone Slam.

Come in una favola hollywoodiana i suoi sogni si sono realizzati nel palcoscenico più importante proprio nel momento più drammatico, quello in cui la sua terra e la sua città natale sono sotto tiro e lei se ne va in giro per il mondo con una coccarda gialla e azzurra appuntata sulla maglietta.

Anche una giocatrice esperta come la Halep non ha capito niente del suo tennis strambo, con il diritto tirato da posizione frontale con un gesto che pare una frustata, tutto di braccio e il rovescio bimane che gioca anche tagliato in back, senza staccare la mano, come solo i genialoidi del tennis sanno fare.

Lo stupore di Halep si riassume in un set perso 6-2 senza raccapezzarsi, sbattuta di qua e di là come se la scolaretta della racchetta fosse lei; in un secondo set in cui la rumena ha resettato tutto, avversaria compresa, vincendo 6-0 e conquistando 24 dei 30 punti giocati e in set decisivo in cui di nuovo Snigur è volata via.

Con l’incoscienza della debuttante ha di nuovo sovrastato una delle giocatrici che partivano favorite per il titolo filando fino a 5-1. Ha subito la reazione d’orgoglio della campionessa di Costanza, semifinalista a New York nel 2015, ma non ha tremato quando serviva per il match sul 5-4. Sotto 0-30 ha infilato 4 punti consecutivi prima di prendersi la testa tra le mani in uno scoppio di gioia bagnata di lacrime. E di disegnare con le mani un cuore intorno alla sua coccarda di Kiev.

Forse in pochi se ne erano accorti ma c’era anche lei, giovedì scorso, 24 agosto, in campo al Louis Armstrong nell’esibizione “Tennis plays for peace”, organizzata per raccogliere fondi a favore della gente ucraina in difficoltà. Tra un match e l’altro delle qualificazioni aveva trovato il tempo e l’entusiasmo anche per quella comparsata. Ora nessuno si dimenticherà più di lei.

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