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La ceca sedicenne Fruhvirtova, al suo primo WTA 1000 e al suo primo incontro con una top 50, ha eliminato Elise Mertens, n.24 del mondo. Subito ko Maria Sakkari, n.3: continua l'ecatombe delle teste di serie
25 marzo 2022
Un vero fenomeno questa Linda: 16 anni, in tabellone con una wild card, la ceca, n.279 del mondo, si è qualificata per il terzo turno al suo debutto in un WTA 1000 battendo la n. 24 Elise Mertens, con il punteggio di 7-5, 2-6, 6-1. Due giorni fa, Linda Fruhvirtova aveva ottenuto la sua prima vittoria contro una Top 100 nel vittorioso primo turno contro Danka Kovinic. Ora ha aggiunto la suo curriculum la prima vittoria contro una Top 30.
Linda, che è la più “anziana” di due sorelle che hanno spopolato a livello giovanile, è perfettamente a suo agio nella sua prima partita in carriera contro un giocatore della Top 50. Lo ha dimostrato vincendo il set di apertura nonostante avesse ceduto il servizio per proprio in avvio. In seguito, sul 3-3, ha recuperato da 0-40 a 3-3 e ha vinto otto degli ultimi nove punti della prima partita.
Nel set decisivo ha saputo riprendersi rapidamente dopo che Mertens aveva stabilito ristabilito le gerarchie aggiudicandosi nettamente il secondo set. Ha salvato un break point in apertura del set e ha vinto gli ultimi cinque game chiudendo vittoriosamente la partita contro la testa di serie n.20 in 2 ore e un minuto.
Linda Fruhvirtova continua a bruciare le tappe: a 15 anni aveva ottenuto a Charleston la prima vittoria in carriera a livello WTA. Anche se il match contro la francese Alize Cornet non si era completato. L’allora n.59 del mondo si è infatti ritirata per un infortunio alla gamba destra sul 6-2, 6-7(7), 4-4 40-30 per la ceca, che aveva mancato un match point sul 6-5 nel tiebreak del secondo set.
Allora era n. 499 del mondo, mostrava un tennis da fondo aggressivo ma ancora da modellare,: nel palmares aveva la finale a Les Petits As, la semifinale al Trofeo Bonfiglio e la finale all'ITF di Monastir: era la prima classe 2005 a centrare una finale di un torneo professionistico.
Dal titolo al Les Petits As alla prima finale nel circuito Itf in meno di due anni, con in mezzo una semifinale al Trofeo Bonfiglio, la Top-10 del ranking mondiale juniores e l’esordio nel circuito maggiore Wta. Vuol dire passare dall’under 14 al professionismo senza quasi accorgersene, come riuscito solamente a pochissime.
In cima alla lista di chi crede in lei c’è coach Patrick Mouratoglou, che ne supervisiona il lavoro con regolarità e punta sulla ceca come i talent scout di mezzo mondo, che hanno annotato il suo cognome già da anni, con accanto un 2. Perché se parliamo di Fruhvirtova dobbiamo considerare anche la sorella Brenda, di due anni più giovane ma ugualmente promettente.
A stupire Miami, oltre alla giovanissima ceca, c’è la continua moria di teste di serie coronate: in un torneo che in tre giorni ha perso la n.1 Sabalenka, la n. 15 Svitolina, la n.11 Raducanu, la n.6 Karolina Pliskova, la n.3 Kontaveit, la n.18 Fernandez, la n.13 Kerber e la n.10 Ostapenko dopo i forfait di Barty e Muguruza, la sconfitta di Maria Sakkari magari non sorprende ma è una notizia.
Fresca n.3 del mondo, dopo la finale raggiunta Indian Wells, che significa n.2 dopo il ritiro-choc di Ashleigh Barty, la greca poteva matematicamente ratificare la posizione che la farebbe diventare la prima atleta greca, a sessi unificati, a raggiungere il secondo posto mondiale. Invece si è fatta sorprendere dalla brasiliana Beatriz Haddad Maia, n.62 del mondo.
Era anche partita bene, Maria, conquistando il primo set; poi è crollata, raccogliendo solo 3 giochi nelle ultime due partite: è finita 4-6 6-1 6-2. Anche le ambizioni di Sakkari sono rimandate