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A una settimana di distanza, torniamo a mente fredda sulla finale dello US Open. Ci concentriamo sul campo, sulla strategia del russo. I segreti della vittoria nell'analisi di Craig O'Shannessy
di Craig O'Shannessy* | 18 settembre 2021
Novak Djokovic aveva bisogno del diritto. Ha scelto il rovescio. Il resto è storia.
Daniil Medvedev, come noto, ha sconfitto Djokovic 6-4, 6-4, 6-4 nella finale dello US Open e ha impedito al serbo di diventare il primo giocatore dai tempi di Rod Laver nel 1969 a completare il Grande Slam. Rendere il diritto di Djokovic un non-fattore nella finale è stato il motore della strategia che ha portato alla sua straordinaria vittoria.
Lo scaltro piano di Medvedev prevedeva una serie di scambi rovescio contro rovescio per sovraccaricare l'angolo sinistro di Djokovic, in modo da contrastarlo con i suoi rovesci ultra-piatti estremamente difficili da attaccare. Ha funzionato alla grande.
Djokovic ha finito per colpire più rovesci che diritti da fondo nel corso della partita.
L'ABCD della sfida: così O'Shannessy presentava la finale
Colpi da fondo totali (tranne risposte, volée e smash)
Novak Djokovic
Diritti totali = 43% (122)
Rovesci totali = 57% (161)
Daniil Medvedev
Diritti totali = 46% (136)
Rovesci totali = 54% (159)
It was @DaniilMedwed's moment to shine at the #USOpen
— US Open Tennis (@usopen) September 12, 2021
Highlights from the men's singles final ?? pic.twitter.com/hfP58Ilnio
A sorpresa, i rovesci di Djokovic a fine partita sono 39 in più dei diritti. A titolo di paragone, quando Djokovic ha sconfitto Stefanos Tsitsipas nei quarti di finale agli Internazionali BNL d'Italia di Roma (4-6, 7-5, 7-5), da fondo ha colpito nel 58% dei casi di diritto (266) e nel 42% di rovescio (194).