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Eventi internazionali

Medvedev cade ancora contro Nadal: sarà numero 1 "a tempo"

Il russo cade ancora contro Nadal dopo la rimonta subita in finale all'Australian Open. Medvedev sarà il primo numero 1 dopo l'era dei Fab Four.

di | 26 febbraio 2022

Non c'è stata la rivincita più attesa. Daniil Medvedev, sicuro di diventare il nuovo numero 1 del mondo da lunedì, è caduto ancora contro Rafa Nadal, dopo la rimonta di Melbourne. In Australia, lo spagnolo recuperò da sotto di due set e alzò il suo 21mo trofeo dello Slam in singolare, un record nella storia del gioco.

In Messico lo spagnolo, mai partito così bene in una stagione in carriera, si è imposto 6-3 6-3. In finale, a sorpresa, incontrerà un altro mancino, il britannico Cameron Norrie campione a Delray Beach una settimana fa che ha sorpreso 6-4 6-4 il numero 4 del mondo Stefanos Tsitsipas.

Ma anche ad Acapulco, la partita ha vissuto di momenti e tempi molto diversi fra loro. Dietro lo stesso punteggio, infatti, i due set della semifinale celano andamenti opposti. 

Nadal ha dominato il primo parziale e ha iniziato il secondo con un break di vantaggio. Ma tra il terzo gioco, durato 18 punti, e il terzo, che ne ha richiesti 24, ha salvato undici palle del controbreak. "In quelle occasioni, ho giocato dei punti incredibili" ha detto Nadal, che ha sottolineato come il rimbalzo alto sul centrale di Acapulco ha aiutato il suo tennis.

"Il secondo set è stato davvero molto intenso - ha aggiunto -. Daniil ha giocato un tennis molto aggressivo, con tanti vincenti, palle corte. E' stata dura, mi sento fortunato ad averlo vinto perché ha avuto molte occasioni".

Tre volte vincitore in sei partecipazioni ad Acapulco, a 35 anni Nadal ha infilato per la prima volta in carriera 14 successi nelle prime14 partite della stagione.

Ha imposto ancora una volta la sua legge in una sfida, la semifinale di Acapulco, che si poneva un po' come il preludio della nuova era, il saluto del presente al futuro che arriva.

Lunedì, come ormai noto, Medvedev sarà il 27mo numero 1 dal 1973, e il più alto di tutti: 198 centimetri, quattro in più del secondo (Marat Safin), 23 in più del più basso (Marcelo Rios). Il russo è il primo giocatore diverso dai Fab Four (Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic, Andy Murray, in ordine di apparizione) a raggiungere la vetta del ranking dal 2 febbraio 2004. 

Da questo punto di vista, la sua ascesa si può accostare a quella di Mats Wilander, numero 1 per la prima volta a settembre del 1988 dopo quattordici anni di oligopolio spartito fra i componenti di un altro quartetto da leggenda: Jimmy Connors, Björn Borg, John McEnroe e Ivan Lendl. Grazie al suo nuovo status, lo svedese cambiò il mondo del tennis maschile facilitando la nascita dell'ATP Tour come lo conosciamo oggi, ma restò numero 1 per sole venti settimane complessive.

"Penso che Daniil possa rimanerci a lungo, deve entrare in questa prospettiva" ha detto all'Equipe Gilles Cervara, il suo allenatore. Il tecnico francese ha omaggiato lo staff che lavora con lui dal 2017: il preparatore fisico Éric Hernandez, lo scienziato dello sport e fisioterapista Yann Le Meur (sport scientist), la psicologa Francisca Dauzet.

Francisca, ha spiegato, "svolge un lavoro eccezionale in una dimensione determinante per un atleta che pure deve ancora svilupparsi in maniera sistematica e professionale nello sport di alto livello". Con loro c'è anche uno staff medico composto da Carl Willems, Gaëtan Baudet, Paul Lochelongue, Bernard Nivet, Louis Fresneau. Perché un simile traguardo simile, nel tennis moderno, non può che essere il risultato di un lavoro di squadra.

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La sconfitta di Medvedev nei quarti ad Acapulco diventa di fatto un favore a Novak Djokovic. Il russo infatti resterà numero 1 del mondo solo per due settimane. Il 13 marzo scadranno i 250 punti del successo al torneo di Marsiglia del 2021. Il russo non ha giocato il torneo nel 2022 e non ha piazzamenti in altri eventi con cui rimpiazzare quei 250 punti.

Djokovic, al contrario, non perderà nulla e il 14 marzo inizierà la 362ma settimana da numero 1 del mondo. La gerarchia potrebbe invertirsi di nuovo dopo il Masters 1000 di Indian Wells.


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