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Medvedev cancella i top 3: Londra è sua

Il russo conquista le ATP Finals prima di aver vinto uno Slam. Batte nello stesso torneo i primi tre del mondo, Djokovic, Nadal e Thiem, sconfitto per la seconda volta in finale alla O2 Arena.

di | 22 novembre 2020

Ringrazia tutti sulla telecamera, Daniil Medvedev. Dopo Novak Djokovic e Rafa Nadal, batte anche Dominic Thiem e conquista il suo primo titolo alle ATP Finals. Vince ancora in rimonta, 4-6 7-6(2) 6-4, in una sfida a scacchi scandita da tensioni, variazioni, decisa dalle sottigliezze e dal ventaglio di possibilità del russo capace come pochi di cambiare i colori del suo tennis quando la situazione lo richiede.

Nessun giocatore aveva mai battuto il numero uno, due e tre del mondo nella stessa edizione alle ATP Finals. In un torneo, era successo solo tre volte. Ci era riuscito Boris Becker nel 1994 a Stoccolma, Novak Djokovic a Montreal nel 2007 e David Nalbandian nello stesso anno a Madrid.

Medvedev ha completato la sua opera con Thiem, diventato in semifinale il secondo giocatore dopo Andy Murray che abbia sconfitto almeno cinque volte sia Djokovic, sia Nadal, sia Federer. I due rappresentano due generazioni diverse del ruolo di quarto nei Fab Four. Un ruolo per cui spesso, nell'analogia scoperta con i Beatles, Murray è stato paragonato al Ringo Starr dei quattro.

L'austriaco ha festeggiato la vittoria numero 300 contro Djokovic in semifinale, diventando il primo a centrare più finali consecutive alle ATP Finals proprio dopo il serbo, sempre presente dal 2012 al 2016 all'atto conclusivo del torneo alla O2 Arena.

Il numero 3 del mondo è arrivato in finale nonostante i soli quattro break ottenuti nel corso della settimana in 55 turni di risposta.

Medvedev ha numeri migliori, e anche nel primo set gioca meglio. L'austriaco serve con grande efficacia, anche in termini di punti diretti. Perderà questo atout, però, nel corso della partita, spiazzato da un avversario che spariglia le carte e gli toglie il dominio della scena.

Il russo ha chiuso con 37 vincenti contro 29 e più errori dell'austriaco. Appare più difensivo ma alla fine ha fatto più gioco. Ha ottenuto più punti sia negli scambi brevi (66-65 sotto i cinque colpi) sia in quelli lunghi. Ha soprattutto attaccato molto di più in lungolinea (41% contro 32% nei colpi da fondo) e ha fatto la differenza.

Un break decide il primo set. Lo firma Thiem al quinto game, da 40-0. Infila cinque punti consecutivi e indirizza un set stancante per tutti e due. Cinquanta minuti di battaglia che si chiudono con il 6-4 per l'austriaco anche grazie a due risposte sbagliate del russo nell'ultimo game.

Medvedev però è il primo dopo 71 partite ad aver rimontato Nadal dopo aver perso il primo set. Il suo atteggiamento nel secondo set è certamente migliore di quello mostrato nel primo incontro in carriera con Thiem. Aveva 14 anni, l'austriaco era campione in carica al Roland Garros junior. "Persi 62 60 credo" ha ricordato Medvedev, "se non sbaglio giocai un tweener vincente. Dopo la partita lui mi disse: 'Avrai un grande futuro, ma in campo devi essere più calmo'. Ero davvero un matto allora".

Il giorno di Medvedev e Thiem, i nuovi maestri - Le foto

Thiem ha vinto anche la sfida più recente prima della finale che chiude la stagione londinese delle ATP Finals. L'ha battuto in tre set allo US Open, dopo due tiebreak piuttosto tesi negli ultimi due parziali. "I tiebreak onestamente non mi piacciono affatto" diceva allora.

Ne ha giocati tre alla grande a Londra, i due contro Nadal e l'ultimo contro Djokovic. Ma contro un Medvedev campione di escapologia, David Copperfield della racchetta che sa come tirarsi fuori dalle situazioni più disperate, il passato non conta. Infatti, nel tiebreak del secondo set, il russo dallo 0-2 vince sette punti di fila e porta il match al terzo

Medvedev sfodera nel terzo set tutto il suo saper pensare fuori dagli schemi. Gli inglesi direbbero "pensare fuori dalla scatola", "think out of the box". Lui cancella direttamente la scatola dalla mente.

Conquista il break con una magia, va servire per il match per il 5-4 e il dj accompagna il cambio campo con un messaggio in musica che sembra diretto a lui. Sceglie un classico moderno, un po' come il suo tennis, del 1998 dei New Radicals, "You get what you give", "Ottieni quello che dai".

Medvedev dà tutto e si prende tutto. Si prende il titolo alle Finals prima di vincere uno Slam. Si prende l'ultima edizione di Londra. E chiude una storia iniziata alla O2 Arena con un altro russo, Davydenko. E ora arrivederci a Torino.

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