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La 16enne russa ha superato con freddezza all’esordio la Riske: “Mi innervosisco solo quando guardo giocare mia sorella”
di Francesca Paoletti, da Parigi | 30 maggio 2023
La calma dei forti, la saggezza dei predestinati, la compostezza di chi sa che il passaggio al Roland Garros non è solo casuale. Mirra Andreeva si aggira nel media center del Roland Garros, una intervista, poi un’altra… nomale amministrazione quando a soli 16 anni hai già dimostrato agli addetti ai lavori che in dotazione da madre natura ci sono un gran mix di talento, carisma e forza mentale. Gestisce la conferenza stampa con nonchalance, è chiaro a tutti che questa è la prima ma non sarà l’ultima intervista in una delle sale conferenze principali dello Slam parigino.
La qualificazione e la prova di forza contro una ragazza esperta come la statunitense Riske (battuta in 56 minuti con il punteggio di 62 61) proiettano la giovane russa, la più giovane presente nel tabellone principale, nel secondo turno di uno Slam… al primo tentativo da pro: “Sono molto felice – ha detto – , sono orgogliosa del modo in cui ho gestito l’esordio dopo le qualificazioni. Prima di scendere in campo sono sempre un po’ tesa ma a dire il vero la cosa che mi rende maggiormente nervosa è quando guardo i match di mia sorella”.
Nei primi mesi dell’anno la Andreeva disputava i tornei juniores, ma ad aprile -per evidente superiorità – è passata a giocare i tornei ‘dei grandi’. Ha vinto due ITF da 60mila dollari (a Chiasso e a Bellinzona) e a Madrid, nel primo WTA 1000 in carriera, si è spinta fino alle last 16: “E’ tutto diverso dai primi mesi della stagione – spiega - , rispetto all’Australia credo di essere diversa. Lo scorso anno ero a Parigi da juniores e non mi sarei mai immaginata di poter giocare, appena 12 mesi più tardi, nel main draw”.
Ora ha un record di 21 vittorie e due sconfitte da pro, e dopo quattro match sul rosso parigino non ha ancora ceduto set.
Nome indiano e scuola, Mirra non è solo tennis: “Non sapevo di avere un nome indiano – ammette – a questo punto devo chiedere a mia madre il motivo per cui lo ha scelto. Sono iscritta ad una scuola online, una scuola russa; sono molto brava, ma in chimica sono pessima. La chimica non fa per me, non ci capisco molto…. in matematica e inglese invece va meglio”.
Dopo aver svelato la sua passione tennistica (al maschile), vale a dire Andy Murray, oggi ha parlato della sua ammirazione per una tennista in particolare: “Ammiro molto Ons Jabeur e mi piacerebbe moltissimo poter palleggiare con lei qualche volta. I nostri coach si conoscono bene, ci siamo incontrate qualche volta ma al momento ci siamo solo salutate… spero di riuscire a realizzare presto il desiderio di potermi allenare con lei. E Murray? Mi sono congratulata con lui dopo la vittoria nel challenger e lui mi ha fatto un grande in bocca al lupo per il Roland Garros.... forse è per questo motivo che sto giocando così bene”.