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Dopo la splendida vittoria contro Aryna Sabalenka che le ha regalato la prima finale Slam, la ceca si gode il momento, ricordando le difficoltà dei mesi scorsi. “È stata dura – dice – ma quei problemi mi permettono di godermi ancora di più questo traguardo”. L’omaggio della sconfitta: “Ha giocato un tennis incredibile”
08 giugno 2023
5 palle-break a sua disposizione, altrettanti break ottenuti. È una delle chiavi per interpretare la splendida semifinale del Roland Garros vinta da Karolina Muchova contro Aryna Sabalenka, al termine di tre ore abbondanti ricche di intensità e pathos. Sembrava finita quando la bielorussa ha avuto un match-point sul 5-2 al terzo, invece da quel momento in campo c’è stata una giocatrice sola.
“È stato un match da montagne russe – ha detto la vincitrice in conferenza stampa –, ma anche quando mi sono trovata sotto per 5-2 sapevo che in fondo c’era un solo break di differenza. Non sapevo se ce l’avrei fatta o meno, ma ho provato a costruirmi una chance, ci sono riuscita, l’ho sfruttata. Ho cercato di pensare un punto alla volta, mettendo pressione alla mia avversaria, usando lo slice e non dandole palle facili, e sono fiera di essere riuscita a ribaltare il match. È stata una super battaglia, ho dato tutto e ha pagato. Mi ha aiutato anche l’energia del pubblico: non so se avevo mai giocato in uno stadio così pieno e rumoroso. È stato bello”.
Come accennato, la sua rimonta è partita dopo il match-point annullato, al servizio sul 2-5. “Ho solo pensato a trovare una buona prima palla, senza mettermi particolare pressione. Ha funzionato. In generale, il servizio mi ha dato una mano lungo tutto l’incontro, per superare alcune situazioni complicate”.
Il tennis espresso in questo Roland Garros, aumenta i rimpianti per quello che la sua carriera poteva essere, e sin qui non è stata a causa di troppi infortuni. “Non ci penso particolarmente – ha detto lei – perché non so cosa possa ancora succedere. Ogni cosa ha il suo tempo. In passato ho avuto dei momenti difficili, ma sono gli stessi che oggi mi permettono di godermi ancora di più ciò che sto ottenendo. So da dove sono passata, e oggi ho realizzato il mio sogno, cioè quello di giocare la finale in un torneo del Grande Slam”.
A specifica domanda, la ceca è tornata sulle difficoltà degli ultimi anni. “Ci sono stati vari momenti complessi – ha spiegato – perché mi è capitato di passare da un infortunio all’altro. Quando sono stata costretta a saltare l’Australian Open nel 2022 (non potendo difendere la finale dell’anno prima, ndr), mentalmente è stata una mazzata. Ma ho lavorato per provare a tornare, cercando di tenere una mentalità positiva e di fare tutto ciò che potesse essermi utile. Anche lo scorso anno, quando il mio ranking è crollato e sono tornata a giocare dei tornei minori, non è stato per niente bello. Cercavo motivazioni, ma non le trovavo. Sapevo di avere l’ultima chance per utilizzare il ranking protetto a Indian Wells, e mi sono detta che dopo quel tornei avrei tratto delle conclusioni. Da quel momento ho iniziato a sentirmi alla grande fisicamente. La vita è fatta di alti e bassi, sempre. Adesso sono nella fase degli alti”.
Ad accompagnare le vittorie della Muchova c’è una statistica impressionante: contro le prime 3 del ranking ha giocato cinque volte e vinto cinque, quattro delle quali negli Slam. La numero uno del mondo Iga Swiatek è avvisata. “Non posso certo considerarmi favorita, e non sapevo nemmeno di questa statistica. Mi dice che posso giocarmela anche contro le più forti. La prova è stata oggi: sotto 5-2, con match-point contro, ho creduto di avere ancora la chance di vincere, me la sono costruita e ce l’ho fatta. Mi dà grande fiducia. Per vincere la finale di sabato dovrò lottare, tirare fuori il meglio del mio tennis e giocare una partita perfetta”.
A rendere omaggio al grande match della Muchova, anche la sconfitta Aryna Sabalenka. “La mia avversaria – ha detto la bielorussa – ha giocato a un livello incredibile. Non è facile costruire il punto contro di lei, perché appena giochi una palla più corta la aggredisce e scende a rete. In campo mi sentivo bene, non ho avvertito particolare pressione e ho lottato per costruirmi le mie occasioni, ma poi non sono stata in grado di sfruttarle. È cambiato tutto quando ho perso il servizio sul 5-3 al terzo set: da quel momento la mia avversaria ha preso fiducia e proposto un tennis ancora più aggressivo, mentre io ho smarrito il ritmo”.
Nonostante la sconfitta con match-point a favore in semifinale, quello di quest’anno rimane – di gran lunga – il miglior Roland Garros di sempre della giocatrice di Minsk. “Quest’anno sulla terra – ha continuato – ho fatto grandi cose, e mi auguro di poter continuare così. Sono migliorata molto, e da questo match cercherò di imparare qualcosa per tornare qui più forte il prossimo anno. Sono dispiaciuta per come è finita, ma devo cercare comunque di vedere il bicchiere mezzo pieno. Per me questo torneo rimane positivo”.
Chiusa la parentesi terra battuta, la bielorussa tornerà in campo sull’erba, col grande obiettivo Wimbledon dove mancò nel 2022. Fino a qualche settimana fa era ancora in attesa del visto per entrare nel Regno Unito, ma ora è arrivato e il ritorno all’All England Club è una certezza. “Sono davvero felice di poterci tornare – ha spiegato – perché mi piace moltissimo giocare lì e mi piace l’atmosfera. Lo scorso anno Wimbledon mi è mancato: non vedo l’ora di tornarci e di mostrare il mio miglior tennis”.
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