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I dettagli hanno fatto la differenza e hanno condannato Lorenzo Musetti nella semifinale dell'ATP 250 di Sofia. Nella sua prima finale sul veloce indoor il carrarino, virtualmente numero 26 del mondo, ha ceduto 76(5) 75 contro lo svizzero Marc-Andrea Huesler, n.95 ATP. Resta il rimpianto, per Musetti, per il tiebreak del primo set in cui è stato avanti 5-1 e per l'ultimo game del secondo set in cui ha subito l'unico break della partita.
Eppure Musetti è partito con il piglio di chi conosce il suo valore, ha chiari tanto l'obiettivo quanto la strada per raggiungerlo. Il primo turno di battuta a zero, con due ace, suona come un segnale. Almeno fino al tiebreak, quando batte Musetti, Huesler quasi non gioca. Lo svizzero lo porta ai vantaggi solo una volta nel primo set, nel settimo game: il carrarino si tira fuori con un altro ace.
Il 26enne svizzero, numero 95 del mondo e già semifinalista quest'anno a Delray Beach, riesce però a fare lo stesso nei suoi game di battuta. Naturale allora che il primo set si decida al tiebreak
Il mancino svizzero, che ha vinto otto partite ATP quest'anno, poggia sui colpi di inizio gioco per lanciare schemi non particolarmente complessi ma eseguiti in velocità. Campione in doppio a Gstaad nel 2021 con il connazionale Dominic Stricker, segue a rete la prima di servizio appena può. Nel tiebreak, però, Musetti frustra il suo serve and volley: Musetti gli fa giocare una prima demi-volée bassa difficile, poi lo passa in lungolinea di rovescio. Si prende così il primo minibreak (2-0).
Sinner e Musetti a Sofia, dominio azzurro?
Musetti, che ha vinto appena più della metà dei tiebreak giocati nelle ultime 52 settimane, allunga 5-1 ma si fa riprendere. Aiutato anche da un inopportuno doppio fallo di Musetti (5-4), Huesler vince sei punti di fila. L'azzurro manda lungo l'ultimo diritto e dopo 49 minuti si ritrova a dover rimontare. Non è una situazione inusuale per il carrarino quest'anno. A tutti i livelli sono infatti 29 le partite in cui ha perso il primo set nel 2022 prima di questa: ne ha vinte 11.
Il secondo set procede di fatto come il primo. Huesler continua a servire bene, Musetti alza il livello e dopo un'ora e venti minuti è lui a procurarsi la prima palla break, nel nono game. E' la svolta della partita. Nell'ultimo gioco, il servizio tradisce l'azzurro. Un doppio fallo manda Huesler a match point, una risposta aggressiva contro la seconda fa il resto.
Dopo aver eliminato Pablo Carreno Busta e salvato due match point al polacco Kamil Majchrczak, Huesler raggiunge con merito la prima finale ATP in carriera.
Figlio di uno psichiatra e di una maestra, che l'hanno introdotto al tennis, fino ai 19 anni si è diviso fra il tennis e la scuola. Il 26enne di Zurigo è arrivato tardi nel tennis di alto livello. Ha vinto in carriera cinque Challenger su sei finali disputate nel circuito, gli ultimi dei quali quest'anno, sulla terra rossa di Città del Messico e Aguascalientes.
E' entrato fra i Top 200 solo a settembre del 2020, anno in cui ha raggiunto a Kitzbuhel la sua prima finale ATP. In quel torneo aveva battuto Fabio Fognini, allora numero 12 del mondo. L'azzurro rimane l'avversario con la miglior classifica che abbia mai sconfitto.
Allenato dal padre insieme a Thiemo Scharfenberger e Julian Knowle, Huesler ha giocato una seconda semifinale ATP quest'anno a Winston-Salem dopo aver sconfitto il campione in carica Ilya Ivashka e il finalista del 2021 Mikael Ymer. Anche grazie a questo risultato è entrato in Top 100, prima di raggiungere un best ranking di numero 85.
Grazie alla prima finale ATP, a Sofia, sarà per la prima volta tra i primi 80 del mondo. Al momento, secondo le proiezioni in tempo reale dell'ATP, è infatti numero 74 nel ranking.