Chiudi
Il Sinner pensiero spazia dal match con Medvedev ("Il pubblico mi ha trascinato, la partita l'abbiamo giocata insieme") alla Davis ("Abbiamo una grande squadra, ci proveremo"), passando per le scelte del passato e per un futuro che - con questo approccio - non potrà che essere brillante
di Cristian Sonzogni | 19 novembre 2021
Non sembrava davvero un 'dead match', quello tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev. E in fondo non lo era. Perché al di là del passaggio del turno già deciso, c'erano 200 punti in palio e c'era un confronto importante soprattutto per il 20enne azzurro, per valutare una volta di più condizioni attuali e possibilità future.
“Ero nervoso nel primo set - spiega Sinner - perché lui non sbagliava niente e io cercavo soluzioni senza trovarle. Poi ho preso più tempo per capire e qualche soluzione alla fine l'ho trovata. Lui è numero 2 del mondo e ha giocato bene, l'atmosfera mi ha aiutato a stare in partita ed è stato un bel match, anche se non è terminato come volevo. Per me è stato un onore giocare qui a Torino col pubblico di casa, anche se non avrei voluto entrare così, da 9 della Race, solo uno fuori. Ho provato a fare comunque del mio meglio. Mi piace giocare in casa, avevo giocato bene anche alle Next Gen due anni fa. Questo match può darmi fiducia per il prossimo anno. Adesso abbiamo tempo per lavorare, soprattutto fisicamente, poi vedremo”.
Gli aspetti da migliorare? Tanti, come nella filosofia di Jannik e del suo team. “Devo lavorare su tutto: fisicamente e tecnicamente, per esempio sul servizio. A 20 anni puoi solo migliorare e non vedo l'ora di rimettermi a lavorare, e magari cambiare qualcosa. Lavoro anche durante l'anno, durante i tornei. Cerco di migliorare sempre: sarà difficile, ma divertente”.
“Non vedo nel futuro e non so cosa mi accadrà, ma il 2021 è stato un grande anno, con buone sensazioni, nel quale sono cresciuto come giocatore e come persona, aspetto che per me è molto importante. Non saprei dire se me lo aspettavo o meno. Finire top 10 è straordinario ma dall'altro lato so cosa devo migliorare. Non ho fretta, il mio obiettivo è crescere, ho tanti anni davanti a me per migliorare e giocare a questo livello”.
“Mi andava bene giocare alle 21, non è calata la tensione anche dopo la vittoria di Zverev, perché per me era importante giocare una bella partita per capire delle cose, anche in funzione futura. Quando hai la chance di giocare contro il numero 2 al mondo che ha appena vinto uno Slam, non pensi più se passi il turno o no. Ho provato a batterlo anche perché 200 punti erano importanti per me. Ho dato il massimo anche se ero teso, poi ho coinvolto il pubblico e ci siamo divertiti”.
Così, come ha suggerito coach Piatti, è stata anche sanata la ferita della rinuncia alle Olimpiadi. “Quella di rinunciare alle Olimpiadi non è stata una decisione facile da prendere, non voglio più parlare di questo però ho passato un brutto momento, nonostante secondo noi fosse giusto fare così. Quando hai questo supporto qui in Italia, ti curi tutte le ferite, e per questo voglio ringraziare il pubblico per il sostegno. Credo che la scelta delle Olimpiadi sia stata corretta, ma non vedo l'ora di giocare in Davis e dare il massimo per la squadra. Poi non so se riusciremo a vincere, ma daremo il cento per cento e siamo una squadra forte”.
In più di una occasione, durante il match, Medvedev è parso poco attento o poco interessato. “Ma non si può parlare di scorrettezza da parte sua. Io spero di rigiocare con lui quando conterà ancora di più la partita, poi vedremo cosa farà. Intanto oggi l'ha vinta così, dunque è stato bravo lui. Se lui è numero 2 del mondo del resto c'è un perché”.
“Quando giochi in Italia e ci sono persone che tifano per te è più semplice giocare, ma sono sempre rimasto nei confini della correttezza, e sono arrivato al punto di giocarmi il match proprio grazie al pubblico. Abbiamo giocato tutti insieme. Sono stato bravo a tenere botta a inizio secondo set. Mi hanno fatto sentire a casa, e questa cosa serve. Non vedo l'ora di rigiocare qui a Torino in Davis”.
Paura dopo il primo set? Non proprio. E Sinner lo spiega molto bene, come suo solito. “Paura non ne ho mai, qualsiasi cosa succeda in campo. Ho sciato, e quando scendi dalla montagna non puoi permetterti di avere paura. Sul campo da tennis, male che vada ti prendono a pallate... Sono abituato a tirarmi fuori dalle difficoltà in campo e questo lo impari allenandoti, e durante le partite quando non trovi le soluzioni. Non ti fa piacere prendere 6-0, certo, ma nemmeno in quel momento ho avuto paura”.
Alla fine di queste Nitto ATP Finals, alla fine di questo meraviglioso 2021, dunque, cosa rimane?
“Mi rimane la felicità di aver giocato questo torneo, perché quando hai degli obiettivi e riesci a raggiungerli è sempre un fatto positivo. Spesso penso quanto tempo dedico della mia vita a questo sport, quanto lo amo. Quando ci sono momenti così vengo ripagato di tutto. Ovvio, vuoi vincere sempre, ma c'è anche l'avversario. E forse giocando come oggi contro un altro giocatore avrei vinto".
"Son successe tante cose belle in questa stagione, anche perché lavoro tutti i giorni con il cuore e con passione. Non solo sono contento per i risultati, ma sono pure felice della mia scelta che mi ha portato verso il tennis. Perché potevo scegliere anche lo sci, o un'altra disciplina. Prima di cominciare non si sa mai cosa è giusto e cosa no. Quando sono andato via da casa a 13 anni e mezzo era per provare a diventare pro, sette anni dopo sono numero 10 al mondo ed è andato tutto molto veloce. Il 2022 sarà difficile perché dovrò difendere questa posizione, ci stanno anche i passi indietro durante il percorso, ma so che mi tirerò fuori sempre col lavoro”.
DANIIL MEDVEDEV
“Il match era difficile già prima di iniziare, perché sapevo che non sarebbe stato un match decisivo e non allora in questi casi non vuoi giocare tre ore per mettere in crisi il tuo fisico. Nel secondo ho dato il massimo perché volevo finire in fretta e andare a riposare. Nel terzo è stato complicato, non mi piace perdere e ho provato ad andare più veloce per risolvere la faccenda. Sono felice di aver vinto, ma è stato un match strano”.
“Tutto è stato atteso e inatteso, forse avrei giocato diversamente se il match avesse avuto un altro valore. Non voglio dire meglio o peggio, voglio dire diversamente. Penso che la gente comunque si sia divertita, dunque penso di aver fatto bene il mio lavoro”.
“Il servizio? Sta funzionando bene, con molti ace, tante prime. Sul veloce qui è particolarmente importante. Vedrò i match dei miei avversari venerdì. Talvolta è un bene avere un day off, talvolta no, vedremo stavolta”.