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Amicizia, fratellanza, bisogno d’allenarsi: torna di moda il doppio!

Da Cagliari a Montecarlo il tabellone delle coppie schiera molti singolaristi di grido: che bella notizia per lo spettacolo. Ma il dispiacere per l’assenza di pubblico aumenta…

di | 12 aprile 2021

Lorenzo Sonego e Andrea Vavassori Sardegna Open

Lorenzo Sonego e Andrea Vavassori esultano (foto Sposito)

Lorenzo Sonego che gioca in parallelo singolare e doppio nel torneo 250 di Cagliari e vince tutti e due i tabelloni è un po’ l’emblema di un amore che ritorna alla ribalta insieme alla specialità del tennis in coppia. Il gioco in tandem, così gettonato in passato, soffre da anni per l’abbandono dei singolaristi più forti e, malgrado gli sforzi dei bravissimi attori delle racchette in formazione, ha perso sempre più fascino ed attenzione. Tanto che oggi, nei circoli, si identifica sempre più nelle estenuanti partite fra i soci più anziani. E’ ingiusto e sbagliato ma, in un tennis sempre più potente e veloce che guarda a campioni sempre più super-men, è anche inevitabile.

Del resto, l’ATP Tour ha cercato a lungo di raddrizzare la barra senza però trovare soluzione alla necessità dei più forti di risparmiare energie preziose per il tabellone di singolare che non possono rischiare di disperdere con infortuni e impegni extra, magari in orari impossibili, col rischio di dover cancellare all’ultimo momento gli accordi col compagno.

I fratelli Jacopo e Matteo Berrettini (foto Sposito)

Di settimana in settimana, succede ancora, succede sempre e succederà ancora che due amici corrano comunque insieme, aiutandosi l’un l’altro, compenetrandosi nelle necessità dell’altro. Com’è successo a Cagliari fra “Sonny” e lo specialista Andrea Vavassori. Così come si rinnoveranno antichi ed affettuosi giochi di famiglia come quello che, sempre in Sardegna, ha coinvolto i fratelli Matteo Jacopo e Berrettini, legati da sempre anche da mille sogni nel nome della racchetta.

Ma, nell’era della pandemia e quindi delle bolle e delle tante limitazioni di ogni forma di libertà, sta succedendo qualcosa di nuovo. 

Gli atleti hanno sempre meno spazi per allenare colpo d’occhio e tecnica, e quindi ripetere sotto sforzo i colpi-base, perciò sfruttano il doppio proprio come faceva John McEnroe, per prepararsi al meglio a singolare. E’ già successo e succede anche questa settimana al torneo di Montecarlo dove il campione uscente dell’ultima edizione disputata quella di due anni fa, l’italiano Fabio Fognini, così veloce di piedi e di braccio a rete, fa coppia col maratoneta da fondo argentino Diego Schwartzman.

Insieme, nella domenica che apre il Master 1000, superano il primo d’ostacolo saggiando campo, palle ed atmosfera del torneo dove puntano grosso, entrambe, nell’altro tabellone, quello di singolare. Legati anche da un clamoroso successo contro il dio della terra rossa, Rafa Nadal: uno proprio nel torneo del Principato, l’altro agli IBI di Roma.

Andrey Rublev e Karen Khachanov

Scorrendo la griglia del doppio del famoso torneo sulla Costa Azzurra si incrociano anche i nomi dei fratelli Stefanos e Petros Tsitsipas, perché tutti teniamo famiglia, anche nel tennis come dice il precedente di Novak Djokovic che ha provato a schierare al suo fianco uno dei due fratelli.

Nell’elenco ci sono amici, come i russi Andrey Rublev e Karen Khachanov, che si frequentano da sempre, si allenano insieme in Spagna e fanno coppia anche in nazionale, mentre nei tornei e nella classifica dell’ATP Tour di singolare il primo ha sprintato decisamente sul compagno, tanto da piazzarsi oggi uno al numero 8 e l’altro al 23 del mondo.

Come loro hanno bisogno di saggiare le condizioni di gioco, anche il predestinato italiano, Jannik Sinner, che gioca in tandem con lo specialista, Simone Bolelli, per migliorare servizio, risposta e gioco a rete. Come lui anche  il numero 2 della classifica Daniil Medvedev che, per affinare l’arte sull’ostica argilla, va a dopo-scuola accanto al brasiliano Marcelo Demoliner.   

Mentre ha più ambizioni dirette nel torneo la strana coppia Grigor Dimitrov-David Goffin, dopo qualche batosta in singolare. Proprikm come, a livello più basso, il binomio Bublik-Lajovic.

Quante di queste coppie scoppieranno in caso di progressi importanti nella griglia del parallelo tennis individuale? Sicuramente succederà. Di sicuro, però, chi, come Marin Cilic, non s’è iscritto al doppio ed è stato eliminato d’acchito - proprio contro Goffin - ha rimpianto la sua scelta. Magari gli organizzatori di torneo potranno presto escogitare un sistema di wild card o comunque di ingressi postumi nel tabellone di doppio di giocatori eliminati in singolare. Inserendo nomi più noti nel torneo di coppia, rivitalizzando così la specialità e offrendo anche un altro sistema di allenamento ai protagonisti.

Già oggi, comunque, il Covid-19 fa registrare uno dei pochi fattori positivi delle sue straordinarie limitazioni con questo flusso di singolaristi di qualità che si esprimono anche in doppio. Anche se, davanti a questa ulteriore offerta di spettacolo, il rammarico per la forzata mancanza di pubblico aumenta ancor di più.

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