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Eventi internazionali

Nadal e Thiem in modalità Speedy Gonzales

Roland Garros Day 4: Rafa lascia appena quattro game allo statunitense McDonald mentre Dominic si impone sull'ex top ten Sock annullando 3 set-point nel tie-break del terzo. Zverev costretto al 5° per domare Herbert

di | 30 settembre 2020

Dominic Thiem

Un attacco di diritto di Dominic Thiem (foto Getty Images)

Sono entrati in campo a distanza di cinque minuti l’uno dall’altro, e i loro match sono andati avanti per buona parte praticamente in parallelo. Rafael Nadal, sul Centrale “Philippe Chatrier”, da quest’anno dotato di tetto che consente di proseguire il gioco anche in caso di maltempo (situazione alquanto utile in questo periodo visto il meteo nella capitale francese), e Dominic Thiem sul ‘Suzanne Lenglen’, hanno raggiunto il terzo turno del Roland Garros in maniera rapida, senza lasciare alcun set, quasi avessero fretta di sbrigare la pratica.

In particolare, lo spagnolo, numero 2 del mondo e del seeding, a caccia del 13° trionfo parigino che gli consentirebbe di eguagliare il record di 20 trofei Slam di Roger Federer, ha disposto a suo piacimento dello statunitense Mackenzie McDonald (sfida inedita), numero 236 ATP, per la prima volta al secondo turno all’ombra della Tour Eiffel: 61 60 63 l’eloquente punteggio con cui, in un’ora e 40 minuti, lo spagnolo ha chiuso con un diagonale di rovescio all’incrocio delle righe un incontro dominato in lungo e in largo, nel quale il tennista a stelle e strisce ha dato spesso e volentieri la sensazione di impotenza di fronte alla solidità e al ritmo imposto dal mancino di Manacor, con il suo completo celeste con motivi anche di rosa e bianco. Un dominio confermato dalle cifre: 31 vincenti messi a segno dal campione in carica a fronte di 15 errori gratuiti, 68% di prime di servizio e nessuna palla break concessa. Come dire che, fin qui, le preoccupazioni esternate alla vigilia riguardo a durezza delle palline, clima freddo e umido e conseguente lentezza dei campi non lo hanno minimamente condizionato.

L'esultanza di Rafa Nadal a fine match (foto Getty Images)

Il mio obiettivo è alzare il livello match dopo match e quindi sono soddisfatto”, il commento a caldo di Rafa, al terzo turno atteso proprio dall’azzurro Stefano Travaglia, numero 74 ATP, vittorioso in cinque set sul giapponese Kei Nishikori, ex numero 4 del mondo e oggi 35esimo del ranking. “Sarà una partita dura, che devo preparare al meglio”, ha sottolineato Nadal, prima di parlare dell’Accademia e della sua diffusione internazionale, stimolato dalle domande di Fabrice Santoro. “E’ un progetto di famiglia a cui tengo molto, sono davvero felice che ci stiamo espandendo in vari Paesi: stiamo lavorando duro, è chiaro che questo è un momento difficile ma i ragazzi continuano a venire e ce ne sono un paio fra i maschi e altrettanti fra le ragazze che presto vedremo su questi campi. Un consiglio per diventare campioni? Non ce n’è uno solo, servono tante cose. Prima di tutto la passione per lo sport, e quindi essere disposti a sacrificarsi e lavorare sodo, ma anche essere circondato dalle persone giuste e con la mentalità positiva, in grado di darti energia anche nei giorni in cui puoi avere meno voglia”.

 

Praticamente in contemporanea l’austriaco, numero 3 del mondo e del tabellone, ha superato per 61 63 76(6) lo statunitense Jack Sock, numero 310 ATP, che dopo aver passato le qualificazioni aveva imposto l’alt al connazionale Reilly Opelka, numero 36 del ranking. Dopo aver dettato legge nei primi due parziali il trionfatore dei recenti Us Open si è complicato un po’ la vita nel terzo, non sfruttando per due volte un break di vantaggio, così da essere costretto al “gioco decisivo”. E qui Thiem è stato costretto a rincorrere, trovandosi sotto 6 a 3, ma nel momento topico è rimasto lucido riuscendo ad annullare i tre set point e ad ottenere dopo due ore e 22 minuti di gioco la quarta affermazione in cinque testa a testa con l’ex numero 8 del mondo (24 vincenti a fronte di ben 54 errori per Sock, mentre più equilibrato è il bilancio del 27enne di Wiener Neustadt: 28 vincenti e 24 gratuiti, con il 70% di prime messe in campo).

Lo splendido rovescio a una mano di Dominic Thiem (foto Getty Images)

Non sono contento del fatto che nel terzo set, in due occasioni in vantaggio di un break, mi sono fatto riprendere con qualche errore di troppo – ammette Thiem versione cavaliere nero – anche se è giusto riconoscere che Jack nel secondo e terzo set si è espresso a un buon livello. Credo che a lui piaccia giocare sulla terra, è arrivato anche agli ottavi qui, è stato top ten e ha vinto un Masters 1000, per cui ha le qualità per risalire in classifica mondiale. La mia condizione? Sinceramente non ho avuto molto tempo per preparare questo importante appuntamento, sono soddisfatto di non aver perso neanche un set nei primi due turni e punto a trovare il mio miglio tennis, magari senza spendere troppe energie, considerando che non ho un tabellone facile”. Chiaro il riferimento al fatto di essere nella parte bassa del draw, quella presidiata da Rafa Nadal, che lo ha stoppato in finale nelle ultime due edizioni (dopo altrettante semifinali nel 2016 e 2017 per l’austriaco), ma anche al terzo turno con il norvegese Casper Ruud, numero 25 del ranking e 28esima testa di serie, uno dei più in forma di questo periodo, come indicano le semifinali in successione a Roma e Amburgo.

Dominic Thiem versione cavaliere mascherato (foto Getty Images)

Alexander Zverev colpisce di diritto (foto Getty Images)

Ben più tribolato è stato il successo del finalista degli Us Open, Alexander Zverev, costretto al quinto set per domare la resistenza del francese Pierre-Hugues Herbert, numero 78 ATP: 26 64 76(5) 46 64 lo score in favore del tedesco, numero 7 del mondo e sesto favorito del seeding, al termine di un match vissuto in altalena. A partire a cannone è stato il 29enne di Schiltigheim, capace di portarsi avanti 62 4-1, a quel punto il ragazzone di Amburgo si è scosso infilando una striscia di cinque game di fila e poi aggiudicandosi la terza frazione al tie-break. Herbert non si è dato per vinto, ha continuato ad essere aggressivo e a presentarsi appena possibile a rete (oltre 90 discese, due terzi delle quali vincenti), portando la contesa al quinto. Dove Sascha è stato avanti 3-0 e ha servito per il match sul 5-3, ma nel momento clou sono riaffiorati nella sua mente i pensieri di qualche settimana fa a New York, con l’incapacità di chiudere quella finale. Stavolta c’è riuscito, quasi allo scoccare delle quattro ore di gioco, con un preciso lob. “E’ uno dei giocatori più difficili da affrontare per me, non mi dà ritmo per niente, però sono in qualche modo stato capace di trovare la maniera per uscirne positivamente”, il commento di Zverev, che troverà ora sulla sua strada Marco Cecchinato, semifinalista nell’edizione 2018, quest’anno partito dalle qualificazioni. 

Se non ci sono stati “botti” sul campo nel tabellone maschile in questa quarta giornata di incontri, l'emozione più forte è dunque arrivata dal cielo sopra Parigi. Grande spavento per tennisti e pubblico del Roland Garros, in mattinata, quando l'aria è stata scossa da un boato, provocato come poi accertato dalla polizia da un aereo militare francese, che ha infranto il muro del suono.

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