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Due doppi falli in altrettanti momenti chiave caratterizzano la prestazione di Felix Auger-Aliassime, sconfitto all'esordio assoluto alle Nitto ATP Finals contro Casper Ruud.
di Alessandro Mastroluca, da Torino | 13 novembre 2022
Ai quattro angoli del campo centrale del Pala Alpitour campeggia sugli schermi giganti l'immagine della coppa ottagonale, il trofeo che spetta al vincitore delle Nitto ATP Finals. Puoi anche provare a non guardarla, come Felix Auger-Aliassime. Ma se sei all'esordio nel torneo che hai sognato da bambino, se hai realizzato uno degli obiettivi che avevi sperato di raggiungere nella vita, la consapevolezza di dove sei e di quel che stai facendo può piegarti.
Al canadese è successo esattamente questo. Il 76(4) 64 subito contro Casper Ruud è il frutto soprattutto della sua implosione nei momenti chiave della partita. Ha commesso il primo doppio fallo del match nel punto che ha dato al norvegese il primo minibreak nel tiebreak del primo set. Ha sbagliato due diritti nel game in cui si è registrato l'unico break della partita, il penultimo del match, deciso dal suo terzo doppio fallo nell'incontro.
"E' strano - ha detto in conferenza stampa -. Hai questa pressione tutto l'anno, questa spinta a qualificarsi per tutta la stagione, soprattutto nella parte finale. Poi ci arrivi e non è che puoi dire: Ok mi sono qualificato, posso riposarmi. Devi ancora giocare partite. Penso che sarebbe stato un errore arrivare qui sentemdomi appagato, semplicemente felice di esserci. Mi sento motivato, concentrato, voglio vincere ogni punto, ogni game, come in ogni torneo".
Ruud ha fatto la differenza negli scambi brevi, che hanno richiesto meno di quattro colpi (44 punti a 37). Ma ne ha vinti anche sei in più in quelli che si sono completati dopo 5-8 scambi (18 punti a 12). Le condizioni di gioco, comunque, gli piacciono. Ha detto che il campo è più veloce rispetto a Parigi-Bercy, più simile a Basilea, e le palline si gonfiano meno. Ma non è riuscito ad allungare abbastanza gli scambi da sfruttare la sua superiorità nei punti durati più a lungo.
Ruud, al contrario, ha saputo sfruttare al meglio le rotazioni in top-spin per non perdere campo e spostare Auger-Aliassime, meno a suo agio quando ha dovuto contrattaccare da sinistra su una palla più alta.
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— SuperTennis TV (@SuperTennisTv) November 13, 2022
Il match Ruud ?? Auger-Aliassime in differita alle 23 su #SuperTennisTV #NittoATPFinals | #tennis pic.twitter.com/ZFwCV7ZyAA
"Era dallo US Open che non giocavo così bene - ha detto Ruud dopo la partita -. Negli ultimi due mesi ho fatto fatica, devo ammetterlo ma devo anche accettarlo. Ci sono sempre momenti difficili in una carriera, e forse ne ho appena superato uno... Non importa quanto duramente ti alleni se poi non vinci partite. Felix veniva da una bella striscia di vittorie, è in grande condizione. Ma oggi ho espresso il mio livello di tennis migliore e sono felice di esserci riuscito alle Finals. Sapevo che era l'unica cosa da fare se volevo avere delle chances di passare in semifinale".
Il norvegese, arrivato a Torino dopo la sua miglior stagione di sempre in cui ha vinto tre tornei e raggiunto le prime due finali Slam in carriera, non ha sentito lo stesso peso in termini di aspettative. Dodici mesi fa al Pala Alpitour diventava il primo scandinavo in semifinale alle Nitto ATP Finals dal 2009, dai tempi dello svedese Robin Soderling nella prima edizione del torneo alla O2 Arena di Londra.
Il norvegese era ben consapevole fin dalla vigilia che non ci sarebbe stato nulla di scontato in questa edizione, e non soltanto perché dopo la finale dello US Open non ha mai passato due turni in uno stesso torneo.
"Il livello generale di tennis è salito, e tanti giocatori adesso possono sfidare i migliori del mondo. E' divertente, capitano più spesso risultati sorprendenti" ha detto in un podcast per Eurosport parlando della vittoria a Parigi-Bercy del teenager Holger Rune su Novak Djokovic. Il danese, che in meno di un anno è passato dall'ingresso in Top 100 al debutto in Top 10, è prima riserva a Torino e si è allenato a lungo proprio con Djokovic allo Sporting.
Ruud e Auger-Aliassime sono invece più legati a Nadal. Il norvegese da diversi anni fa base a Manacor, nell'accademia di famiglia del maiorchino. Il canadese di padre togolese, che riunisce il meglio di culture diverse, ha scelto Toni Nadal, zio e storico coach di Rafa, come mentore e advisor. Il coach rimane l'ex pro Frederic Fontang ma le conversazioni con Toni, che guida l'accademia della famiglia Nadal dove Felix spesso si allena, lo hanno molto aiutato.
A Torino è arrivato sull'onda della serie di tre titoli in tre settimane. Quest'anno ha cambiato passo, ha vinto i primi quattro tornei in carriera e toccato il best ranking di numero 6 del mondo. Il canadese è decimo per punti vinti al servizio contro la prima e game vinti nei suoi turni di battuta nelle ultime 52 settimane. Ruud, invece, non compare nemmeno tra i primi trenta nella speculare classifica che misura il rendimento in risposta. Ma la sfida si decide proprio sui servizi di Auger-Aliassime.
Al canadese manca anche qualche guizzo in risposta. Se non riesce velocemente a uscire dal palleggio difensivo, Ruud si apre facilmente il campo e chiude col diritto pesante dal centro.
L'ha ammesso chiaramente anche in conferenza stampa, in cui ha risposto alle domande con lucida calma, in dettaglio, in inglese e in francese. "Nelle ultime settimane, negli ultimi mesi anche, quando ho giocato davvero bene ho risposto molto meglio di oggi. Al servizio penso di aver fatto male, a parte un game. Ho commesso qualche errore grave nel secondo set ma credo che avrei potuto rispondere meglio e darmi più opportunità perché ho vinto troppi pochi punti contro il servizio di Casper e non è abbastanza".
Non cerca scuse nell'analisi della sconfitta, Felix Auger-Aliassime, che ha avuto un leggero attacco influenzale dopo la semifinale di Parigi-Bercy. "Niente di così grave - ha detto -, ho avuto qualche giorno per recuperare. Niente che mi abbia condizionato oggi".
Nel finale di partita Auger-Aliassime vince il punto più spettacolare della partita ma non gli basta per accendere definitivamente il pubblico che riempie il centrale del Pala Alpitour e gradualmente perde le speranze di assistere a una rimonta. La risposta degli appassionati a un'edizione senza italiani ma anche senza emergenza COVID è ampiamente positiva. Oltre 4 mila i tifosi che ieri hanno visitato il Fan Village, oggi le tribune si sono riempite già dal mattino per il doppio poi vinto da Glasspool e Heliovaara, al primo successo in coppia nel torneo, su Arevalo e Rojer che li avevano sconfitti in finale a Dallas e Stoccolma.
Ruud e Felix Auger-Aliassime torneranno in campo martedì rispettivamente contro il vincente e il perdente del singolare che chiuderà il programma di questa prima giornata, tra Rafa Nadal e Taylor Fritz. "Ora sono un po' con le spalle al muro, certo sarebbe stato meglio cominciare con una vittoria - ha ammesso il canadese -. Dovrò giocare sicuramente un po' meglio, e non mi è mancato molto. Ci sono sicuramente alcune cose, però, che posso migliorare. Domani cercherò di prepararmi, vedremo anche con chi dovrò giocare. Mi farò sicuramente trovare pronto".
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