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Protagonista sul Centre Court la n.2 del tabellone rischia di finire sotto contro l’inglese Boulter, n.219: è l’emblema dell’incertezza che regna ai vertici del circuito femminile
di Enzo Anderloni | 30 giugno 2021
Ragazze con la racchetta da tennis, avete bisogno di tirarvi su? La soluzione c’è ed è semplice: incontrate Sabalenka. La bielorussa n.4 del mondo non nega soddisfazioni a nessuno. Si agita, tira forte, si porta dietro l’allure da Top Player e colpisce sempre senza logica apparente.
Risultato: se dall’altra parte della rete c’è qualcuno in grado di approfittarne la bella figura contro di lei è garantita. Si rischia perfino di vincere e di portarsi via uno scalpo nobilissimo: il morale schizza verso l’alto come un geyser impazzito.
Era successo a Camila Giorgi a Eastbourne: la vittoria nei quarti contro la possente Aryna, capace di perdere 6-4 al terzo set dopo aver rifilato un rotondo 6-0 all’azzurra nel secondo, l’ha lanciata verso una prestigiosa semifinale. E le ha permesso di arrivare a Wimbledon carica di fiducia e buone sensazioni.
Lo stesso benefico effetto Sabalenka lo stava esercitando anche con la britannica Katie Boulter, n.219 del ranking sul Centre Court. La graziosa 24enne di Leicester, con il gomito destro incerottato, ha avuto l’onore di giocare nel Tempio, subito dopo Djokovic e subito prima di Andy Murray, e grazie alla solita Sabalenka, col suo tennis da montagne russe, si è potuta godere una giornata di gloria e di applausi.
Non pareva vero al pubblico di casa poter applaudire la giocatrice n.5 delle graduatorie inglesi mentre impegnava fino al terzo set la n.4 del mondo. E la generosa Katie, molto meno potente ma più avveduta della rivale, riusciva a farlo fino a metà del terzo set, quando l’ennesimo break mandava Sabalenka avanti 5-3 e spezzava definitivamente l’equilibrio.
Ora Sabalenka, che è la testa di serie n.2 del torneo, continuerà la sua pazza corsa che può arrivare fino alla destinazione finale o schiantarsi alla prossima stazione. Il segno dell’estrema incertezza che regna nel tabellone femminile dei Champioships.
Oggi ha dato segnali di affidabilità Elina Svitolina, testa di serie n.3 (prossima signora Monfils, si sposeranno in luglio), che ha dovuto combattere con la belga Van Uytvanck ma ha chiuso 6-3 2-6 6-3.
Vika Azarenka ha fatto un boccone dell’ucraina Kozlova mentra l’altra ucraina, la giovane e promettente Marta Kostyuk (scuderia Ljubicic), ha chiuso la carriera a Wimbledon dell’olandese Kiki Bertens, che ha annucniato che a fine stagione appenderà la racchetta al chiodo.
Come la tunisina Ons Jabeur ha messo fine alla bella avventura di Venus Williams (7-5 6-0) che a 41 anni aveva passato il primo turno nel suo 90esimo Slam.
Da segnalare anche il successo solido di Iga Swiatek (6-1 6-3) contro Vera Zvonareva, quello contro pronostico della ceca Vondrousova sull’estone Kontaveit (2-6 6-4 6-2) e la buona prestazione di Ajla Tomljanovic (per la tranquillità del suo Matteo Berrettini) contro la belga Minnen (6-2 7-6).
Soprendente, ma fino a un certo punto, anche l'escalation di Liudmila Samsonova che, dopo Kaia Kanepi, ha battuto anche la statunitese Jessica Pegula, n. 26 del mondo e 22 del tabellone. La russa, cresciuta tennisticamente in Italia, sta esprimendo un tennis competitivo ad alto livello. Il prossimo turno, contro la ritrovata statunitense Sloane Stephens, ci dirà fino a che punto.
Ancora buio pesto per la canadese Bianca Andreescu, che ha raccolto solo 3 game (6-2 6-1) con la francese Alize Cornet.
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