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A Lione, Lorenzo Musetti ha battuto Felix Auger-Aliassime e Sebastian Korda per centrare il quarto di finale contro Aljaz Bedene. Jannik Sinner ha battuto Aslan Karatsev, prima di cedere contro il francese Rinderknech. Usando la Race per definire i tabelloni, al primo turno avrebbero avuto avversari diversi
di Alessandro Mastroluca | 20 maggio 2021
I numeri, si sa, non sempre dicono tutto. Bisogna saperli interpretare, riuscire a inquadrarli. Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, i due angeli azzurri di Lione, hanno vissuto giornate contrastanti nel torneo che anticipa il Roland Garros.
Sinner ha ribaltato all'esordio la sfida contro Aslan Karatsev, pur avendo incassato il primo 0-6 della sua carriera proprio dal torneo di Lione di due anni fa. Poi però si è fermato contro il lucky loser francese Arthur Rinderknech, numero 125 del mondo che aveva affrontato solo sette Top 100 prima di questa partita e non aveva mai battuto un Top 50.
Il francese affronterà l'altra grande sorpresa del torneo, il britannico Cameron Norrie, che a inizio stagione prometteva grandi exploit in un'intervista per l'ATP. E' stato di parola: a Lione ha eliminato Dominic Thiem, che ha parlato di "un grande passo indietro per la fiducia".
Musetti, dopo aver dimostrato di avere un tennis più completo e compiuto di Felix Auger-Aliassime, promessa sempre più in cerca d'autore, si è confermato contro il figlio d'arte Sebastian Korda.
Una sfida, peraltro, fra due ex campioni dell'Australian Open junior: l'azzurro ha trionfato 2019, Korda nel 2018 a vent'anni dal titolo del padre Petr nel tabellone principale a Melbourne Park
Nel suo terzo quarto di finale ATP del 2021 Musetti affronterà per la prima volta Aljaz Bedene. L'azzurro è numero 88 del ranking, lo sloveno che ha eliminato in due set l'ex Top 10 David Goffin
Vedere partite come Sinner-Karatsev o Musetti-Auger Aliassime nei primi turni di un torneo ATP 250 testimonia lo scarto fra il ranking ATP attuale e i valori che i giocatori stanno esprimendo in questa stagione.
Basta un dato: utilizzando la Race per definire le teste di serie, Sinner e Musetti avrebbero potuto affrontare Karatsev e Auger-Aliassime solo dai quarti di finale in poi. Perché sarebbero stati inseriti tutti fra le otto teste di serie, a quel punto così definite: 1 Tsitsipas (n.1 Race), 2 Karatsev (n.7), 3 Sinner (n.10), 4 Thiem (n.16), 5 Goffin (n.20), 6 Schwartzman (n.22), 7 Auger-Aliassime (n.24), 8 Musetti (n.34).
Karatsev, numero 7 della Race, ha iniziato la stagione con la semifinale all'Australian Open. Ha vinto l'ATP 500 di Dubai, sulla terra battuta ha piegato Novak Djokovic a casa sua a Belgrado dopo 3 ore e 25 di battaglia e a Roma Daniil Medvedev. Ovvero, ha battuto in poche settimane il numero 1 e il numero 2 del mondo. Eppure, nel ranking è ancora numero 25.
Aver incontrato un avversario del calibro del russo al primo turno non spiega del tutto, né basta a giustificare la sconfitta contro Rinderknech. Ma certo la possibilità di incontrare top player nei primi turni non aiuta i giocatori il cui rendimento stagionale sia superiore alla posizione che il ranking esprime.
Solo qualità ieri nella sfida tra Musetti e Auger-Aliassime! ??
— SuperTennis TV (@SuperTennisTv) May 19, 2021
Rivediamo alcune meraviglie del nostro Lorenzo ??#tennis #OpenParc pic.twitter.com/8LevQk8w6A
E' altrettanto curioso che Musetti, terzo fra i rappresentanti della Next Gen nella Race to Milan, abbia dovuto affrontare nei primi due turni a Lione il secondo e il quarto di questa classifica per raggiungere i quarti di finale.
Musetti ha dato prova di notevole freddezza nel terzo set contro Korda, che gli è dietro di appena una posizione nella Race. E' numero 35 nella classifica che considera i soli risultati stagionali, per effetto di un bilancio di 11 vittorie e 7 sconfitte, culminato nella prima finale ATP a Delray Beach.
Ovviamente, queste considerazioni valgono anche per Korda, Auger-Aliassime e Karatsev, che non saranno stati proprio felici di trovarsi di fronte nei primi turni due giocatori in forma come i due teenager azzurri.
Quanto successo a Lione, però, è indicativo. Il meccanismo che permette ai giocatori di mantenere la metà dei punti di un torneo giocato nel 2019 o nel 2020 se il bottino è superiore al totale dei punti ottenuti nell'edizione 2021 offre una protezione ulteriore ai giocatori nelle posizioni di vertice, che hanno fatto bene nei grandi tornei nell'ultimo biennio. Allo stesso tempo, rende più lenta e complessa la scalata verso quelle posizioni.
Difatti, le sfide Sinner-Karatsev e Musetti-Korda a Lione hanno visto protagonisti giocatori che occupano una posizione più elevata nella Race che nel ranking. A questo punto della stagione, la classifica basata sul rendimento stagionale offre un'immagine affidabile e veritiera del valore dei giocatori nel 2021. Peraltro sarà proprio la Race, e non il ranking tradizionale, a determinare gli otto qualificati alle Nitto ATP Finals di Torino e il numero 1 di fine anno.
Ma per la definizione delle teste di serie dei tornei, che dovrebbero essere individuate per evitare che i migliori si scontrino presto fra loro, si continua a usare il ranking. E i migliori del 2021 hanno potuto, possono e potranno continuare a incontrarsi fra loro anche al primo o al secondo turno. Un ostacolo ulteriore nella scalata dei giovani alla vetta della classifica.
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