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Eventi internazionali

Sinner carica l’Italia: “siamo un grande gruppo… proviamoci”

Al debutto in azzurro Jannik travolge Isner, rifilandogli la più netta sconfitta in carriera e facendo sognare l’Italia. “Non me l’aspettavo, ma ho giocato davvero bene. Siamo una grande squadra, e vogliamo fare strada”. Che attestato di stima da Isner: “il tennis – ha detto – è fortunato ad avere uno come Sinner”

26 novembre 2021

Prima la festa di Lorenzo Sonego, poi quella di Jannik Sinner. Per una giornata di Davis Cup più azzurra che mai. Poteva essere insidiosa, invece è diventata un trionfo dei nostri debuttanti, aperto dal torinese e chiuso dall’altoatesino, che ha lasciato appena due game a John Isner, giocando un match sensazionale. “Dove lo metto? Fra i primi 5 della mia carriera – ha detto Jannik in conferenza stampa –, forse anche fra i primi 3. Sapevamo che oggi vincere entrambi i singolari sarebbe stato molto importante. Ho giocato molto bene, commettendo pochi errori, e da subito mi sono sentito bene in campo. Rispondere così tanto contro un giocatore come John non è per niente facile. Ma ci sono riuscito, sfruttando ciò che ho imparato dall’ultima sconfitta contro di lui. Sapevo di dover cambiare qualcosa, l’ho fatto e ha funzionato. Mi ha aiutato il pubblico, il gruppo, la possibilità di avere il capitano in panchina. E oltre a essere felice per la mia vittoria sono ancora più felice per il successo dell’Italia: oggi era quello l’aspetto più importante”.

Mentre Sonego ha detto di essere sceso in campo tranquillo, Sinner era più nervoso per il suo debutto in nazionale. “Ho provato a rimanere rilassato – ha continuato –, ma in una situazione così è difficile esserlo. Siamo umani, la pressione c’è. E giocare per il proprio paese è diverso. Non scendi in campo per te stesso, ma per un intero gruppo, quindi le responsabilità sono maggiori. Mi sono sciolto un po’ dopo il primo break. Di certo non mi aspettavo di vincere così, e credo che non se lo sarebbe immaginato nessuno. Ma comunque ho dovuto tenere alta l’attenzione. Se nel secondo game del secondo set avessi restituito il break (ha tenuto la battuta risalendo da 0-40, ndr) avrei dovuto ricominciare da capo. E non è detto che sarebbe andata allo stesso modo. Sono stato bravo a tenere duro in quel momento”.

Sinner ha parlato molto anche del clima di squadra, qualcosa al quale un debuttante non era abituato. “Siamo un grande gruppo, e abbiamo vissuto tutti un’ottima stagione. Questo ci permette di scendere in campo con grande fiducia. La squadra è molto unita, ognuno di noi è qui per dare il 100%, e vogliamo provare a fare più strada possibile. Sappiamo che vincere al primo anno non sarà facile, ma siamo una grande squadra, con varie soluzioni, dei giocatori giovani e altri di enorme esperienza. Peccato per l’assenza di Berrettini, che ci avrebbe resi ancora più forti, abbiamo la mentalità giusta: entriamo in campo per vincere, indipendentemente dall’avversaria, e giocare in casa può darci una mano. Di certo, per me è un onore giocare in nazionale e far parte di un gruppo che prima vedevo in tv. Non avevo mai avuto una mia maglia della nazionale, con lo scudetto sul petto e la scritta Italia dietro. È una delle più belle dell’anno. Ieri sera l’ho indossata, per vedere come stavo. E oggi ci ho giocato per la prima volta”.

Ad applaudire Jannik anche Isner, che non ha preso scuse. “Non ricordo un match nella mia carriera perso così nettamente – ha detto long John (e ha ragione, non gli era mai capitato di vincere meno di quattro game) –, ma Sinner è stato semplicemente troppo forte. Non mi ha dato mezza chance. Colpiva alla grande, ha una fiducia enorme. Non mi ha regalato nulla, rendendo tutto molto complicato. Fatico a ricordare un match nel quale non ho avuto alcuna opportunità, oggi è stato così. Mi sarebbe piaciuto arrivare a questa sfida con qualche incontro in più nelle gambe, ma anche se avessi giocato al massimo non so se sarei riuscito a batterlo. Non so quanta gente ci possa riuscire su un campo come questo. Credo sia la superficie sulla quale si esprime meglio, e ha davanti un futuro splendente, sicuramente da primi 3 del mondo. È un talento incredibile e, più importante ancora, è un bravissimo ragazzo. Il nostro sport è fortunato a poter contare su un giocatore come lui per il futuro”.


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