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Eventi internazionali

Sonego cuore granata: conquista Cagliari... e sogna Torino

Lorenzo Sonego è il diciassettesimo italiano con almeno due titoli ATP all'attivo nell'era Open. Nel successo al Sardegna Open di Cagliari in finale su Djere un'immagine rimane su tutte: il suo sorriso nei momenti decisivi del tiebreak del secondo set. Sonego entra in top-30 e sogna le Nitto ATP Finals nella "sua" Torino

di | 11 aprile 2021

Una divertente espressione di Lorenzo Sonego (foto Sposito)

Una divertente espressione di Lorenzo Sonego (foto Sposito)

Lotto, dunque mi diverto. Sorrido, dunque vinco. Lorenzo Sonego porta in campo il meglio di quel cuore granata che indossa anche sulla mascherina. Lo sfoggia con orgoglio durante la cerimonia di premiazione al Sardegna Open al Tennis Club Cagliari dove ha appena festeggiato il secondo titolo in carriera.

Ha sconfitto in finale Laslo Djere, il serbo che aveva vinto l'anno scorso a Santa Margherita di Pula. In rimonta, dopo un'altra battaglia vinta 26 76(5) 64, Sonego a Cagliari ha completato l'en plein. Si è preso tutto. Titolo in singolare, titolo in doppio con Andrea Vavassori, ingresso in top-30.

L'azzurro è il primo tennista italiano a vincere un titolo ATP in singolare in casa dai tempi del successo a Palermo dell'attuale capitano di Coppa Davis Filippo Volandri nel 2006. E' anche il primo a "fare doppietta", a trionfare in singolo e doppio nello stesso torneo, dopo Matteo Berrettini a Gstaad nel 2018, quando il numero 1 azzurro celebrò il suo primo titolo nel circuito maggiore.

"Grande, grande, grande. E ora testa a Montecarlo, in bocca al lupo! " scrive il Torino sul suo profilo Twitter, festeggiando la vittoria.

A fine partita, la mascherina granata non copre il sorriso di Lorenzo, lo stesso che aveva all'inizio del tiebreak e prima dell'ultimo game, quando stava servendo per il match. Il sorriso per cui ammirava Ronaldinho, calciatore brasiliano che ha fatto la storia al Barcellona e ha giocato anche nel Milan.

Bello l'abbraccio dopo il match point con la fidanzata e con "Gipo" Arbino che lo conosce da sempre. Con lui, durante la cerimonia di premiazione, si è scusato. "Grazie, mi sopporti da tanto tempo, e ti faccio anche arrabbiare" ha detto. Ma non oggi. Almeno non dopo il primo set.

In un momento così, ha detto in conferenza stampa, "dovevo pensare di essere più forte di lui. Dovevo essere più aggressivo, alzare anche la voce. Volevo caricarmi e farmi sentire».

Dal secondo set, infatti, ha cambiato strategia. Si è fatto sentire di più. "Mi sono messo a rispondere più vicino al campo, e ho cominciato a servire più piatto e forte, per provare a fare il punto direttamente o comunque per comandare il gioco".

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Sonego ha sette vite, e a Cagliari si son viste tutte. E' rimasto in campo oltre dieci ore nelle sole partite di singolare. Contro Djere, ha raddrizzato una finale che sembrava segnata alla fine del primo set. Lo score a quel punto non lasciava grandi speranze: 6-2 Djere, per Sonego uno sconfortante zero alla voce punti vinti al servizio con la seconda.

Ma Sonego non conosce limiti, vede solo occasioni per ribaltare la storia. Non si tira su le maniche come Valentino Mazzola quando, negli anni d'oro del Grande Torino, faceva scattare il cosiddetto quarto d'ora granata. A quel segnale, la squadra in campo scatenava l'inferno e spesso risolveva anche la partite più difficili.

Sonego, e l'ha dimostrato ancora una volta questa settimana, è l'icona tennistica di un'altra caratteristica associata alla sua squadra del cuore: il tremendismo.

La definizione l'ha coniata il grande giornalista e scrittore Giovanni Arpino proprio per il Torino all'inizio degli anni Settanta. E' tremendista, scriveva, una squadra "di orgoglio, di rabbie leali, di capacità aggressive, mai vinta, temibile in ogni occasione e soprattutto quando l’avversario è di rango". Sostituite "un atleta" a "una squadra" e avrete il ritratto di Lorenzo Sonego.

Ovvero, il diciassettesimo italiano con almeno due titoli ATP all'attivo nell'era Open. Il quarto azzurro in top-30 questa settimana. Il cuore "Toro" che sogna di esserci alle Nitto ATP Finals nella sua Torino.

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