Chiudi

-
Eventi internazionali

Vamos a la playa: ritorna il torneo più pazzo del mondo

A Luanco, nelle Asturie, Nord della Spagna, torna a fine luglio un torneo che non ha nulla di normale. Si tratta di una esibizione che si disputa in spiaggia, quando la marea si ritira e consente ai volontari di allestire un campo da tennis (più o meno) regolare. I protagonisti? Ex numeri 1 e campioni Slam

di | 24 aprile 2022

Tommy Robredo, che ha appena annunciato il suo addio al tennis, era stato l'ultimo a vincere il torneo, nel 2013. Poi, il 'Tenis Playa' di Luanco, nel cuore delle Asturie, è stato messo nel cassetto per un po', insieme alle sue storie meravigliose e a una tradizione che tuttavia – malgrado il tempo che passa e la ricerca spasmodica della modernità – non si è mai persa del tutto. A resuscitare un evento che fuori dalla Spagna è poco popolare, ma che in terra iberica era un classico dell'estate, ci ha pensato Pablo Carreno Busta. È stata sua l'idea di riprendere quella tradizione che portava otto giocatori sul campo da tennis più bizzarro della storia di questo sport: un terreno di sabbia sulla spiaggia de La Ribera, da approntare in fretta, di notte, quando la marea si ritira.

Follia? Può darsi, ma il fascino è innegabile. Un fascino a cui tanti giocatori, iberici e non, in passato non si sono sottratti. Fare un piccolo elenco serve a rendersi conto che Luanco ha attirato fior di campioni, anche se magari sono giunti nelle Asturie sul finire della carriera: parliamo di personaggi come Santana, Bruguera, Pioline, Cañas, Almagro, Corretja, Ferrer. O ancora dell'ex numero 1 Atp Juan Carlos Ferrero, o di Alberto Berasategui, Carlos e Albert Costa, Younes El Aynaoui, Gaston Gaudio, Jaime Fillol, Feliciano Lopez, Felix Mantilla, Juan Monaco, Carlos Moya, Jiri Novak, Manuel Orantes, Andrei Pavel, Emilio Sanchez e Fernando Verdasco. Non gli ultimi arrivati, anzi: si tratta di giocatori che hanno vinto Slam, Atp, Davis. E che una partita sulla spiaggia, non coi racchettoni da mare ma con racchette e palline vere, se la sono fatta volentieri.

Pablo Carreño Busta, asturiano doc, parla così del torneo a cui è tanto affezionato. “Quando oggi lo racconto ai colleghi – ha spiegato il nativo di Gijon – semplicemente non mi credono. Pensano che stia scherzando. Devo mostrare loro foto e video del torneo, per fargli capire che è tutto vero”.

L'iberico sarà uno dei protagonisti dell'edizione numero 35, in programma dal 26 al 29 di luglio di quest'anno. Insieme a lui ci sarà proprio Tommy Robredo, per il quale – visto il recente addio – è possibile ipotizzare una festa in grande stile. Sicuri presenti anche Feliciano Lopez e David Ferrer, oltre ai giovani Daniel Rincon (classe 2003) e Miguel Avendano (classe 2005). Ancora da assegnare gli ultimi due posti.

Ma in cosa consiste, esattamente, questa esibizione così fuori dal comune? Le foto rendono meglio l'idea, rispetto a qualsiasi spiegazione. Quando il mare si ritira, a tarda sera (i match non cominciano mai prima delle 21 o 21.30), i volontari hanno giusto qualche ora per livellare la sabbia, mettere le righe (solo del singolare, come nel vecchio Masters), tirare la rete e far scendere in campo i giocatori. Per fare un paragone con qualcosa di conosciuto, si tratta di una sorta di terra molto lenta. Con la sabbia che è battuta sì, ma che ugualmente mantiene la sua imprevedibilità, tra rimbalzi al limite e vuoti provocati dalle bolle d'aria che si nascondono sotto il terreno.

E di giorno? Di giorno su quel campo c'è il mare. E non è raro che gli stessi protagonisti del torneo si facciano un bel bagno proprio in quella 'piscina' di acqua salata delimitata dalle tribune, su cui normalmente c'è il tutto esaurito. Nel primo giorno di apertura della biglietteria in vista dell'edizione di quest'anno, sono stati venduti la metà degli abbonamenti disponibili. Segno che gli asturiani non attendevano altro che il ritorno di questa competizione, a metà tra sagra di paese ed evento professionistico. 

Una competizione che non ha nulla a che vedere, tuttavia, con le rigide regole del circuito. Chi decide di partecipare sa benissimo che si troverà a scambiare in condizioni estreme. Magari anche sotto la pioggia, come è accaduto in più di una occasione, per cercare di portare a termine comunque il torneo a beneficio di un pubblico che è parte integrante dello spettacolo.

Dal 26 al 29 luglio, per quattro giorni, il tennis in Spagna tornerà a essere una disciplina fuori dal tempo. Mentre il Tour dei pro sarà impegnato tra Umag, Kitzbuhel e Atlanta, a Luanco ci saranno 8 coraggiosi che si sfideranno con la sabbia sotto ai piedi. Solo per il gusto di mantenere viva una tradizione cominciata negli anni Settanta del secolo scorso, e che ancora non si vuole arrendere allo scorrere del tempo.


Non ci sono commenti
Loading...