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Eventi internazionali

Tennis, testa e fisico: Korda star a Melbourne con un grande futuro

Con la maturità e la guida di Radek Stepanek, il figlio d’arte di ceppo ceco ma di bandiera USA viene premiato con la partita perfetta contro Medvedev. E ora è favorito verso la semifinale

di | 20 gennaio 2023

Sebastian Korda è nato a Bradenton, Florida il 5 luglio del 2000: attualmente è n.31 delle classifiche mondiali (Foto Getty Images)

Sebastian Korda è nato a Bradenton, Florida il 5 luglio del 2000: attualmente è n.31 delle classifiche mondiali (Foto Getty Images)

Vedi Sebastian Korda che batte nel secondo turno degli Australian Open il finalista delle ultime e due edizioni, Daniil Medvedev, e rimani estasiato della pulizia dei gesti, dall’anticipo e dalla potenza di palla, dalla propensione sempre offensiva, dalla ricerca del punto, dalla completezza del bagaglio tecnico-tattico, dalla sicurezza strategica.

Per la felicità del tennis che aggiunge un altro protagonista sicuro per un radioso futuro anche senza i Big Four. Il DNA del 22enne è con lui: papà Petr (ex numero 2 del mondo ATP) e mamma Regina Rajchrtova (26 WTA) hanno trasmesso a lui e alle due sorelle golfiste (Nelly ex numero 1 e Jessica 13 del mondo) occhio sulla palla, sensibilità, reattività e fisico.

Poi gli hanno insegnato l’attitudine al lavoro e quindi all’allenamento, e i giusti valori dello sport, oltre alla filosofia di uno sport che ti costringe a cancellare in fretta l’ultimo “15”. Gli hanno anche fornito le guide giuste, da Andre Agassi (“una specie di mentore, mi ha già messaggiato”) a quel genio delle racchette di Radek Stepanek, il coach motivatore che non smette mai di tenergli viva l’attenzione con sbracciate eloquenti che ora vanno a indicare la testa, ora il campo, come a dire che deve restare concentrato. Perché finora i dubbi sul talento di ceppo cecoslovacco, nato e cresciuto nel paradiso del tennis in Florida (a Bradenton), con tanto di bandiera a stelle e strisce, erano legati proprio alla tenuta mentale e anche alla capacità di soffrire nelle situazioni più dure, per conquistare i risultati più importanti. “Soprattutto era questione di una maturità che sento di aver raggiunto”, puntualizza l’interessato.

CONFERMA

La partita contro Medvedev - “La migliore di sempre”, sostiene Korda -, nell’intrigante contrasto di stili fra super attaccante e super difensore, ha fugato molti dubbi sul trampoliere di quasi 2 metri che tanto somiglia fisicamente al padre, il brutto anatroccolo campione degli Australian Open 1998. Trionfo che Korda junior per ora ha replicato 10 anni dopo nel torneo juniores.

Sebastian non è più solo un temibile giocatore indoor - che peraltro ha vinto l’unico titolo ATP sulla terra rossa di Parma - ma sta imparando a gestire i diversi momenti del match su tutte le superfici, evolvendosi sempre più da attaccante da fondo ad attaccante a tutto campo, che non disdegna la volée, dopo aver fatto un enorme lavoro col preparatore atletico sui movimenti.

Ma soprattutto, battendo per la prima volta un top 10 in uno Slam, ha dimostrato di avere una grande capacità di concentrazione e di controllo delle emozioni nei tanti alti e bassi che ha comunque ricondotto in positivo contro quel diavolo di russo coi suoi tentacoli da piovra. Cioé gambe o braccia che arrivano su qualsiasi palla rilanciandola come un boomerang di là del net, alternando continuamente direzioni ed effetti fino ad ubriacare l’avversario. 

TENNIS

Se parliamo di colpi, poi, nel cocktail contro Medvedev di 50 vincenti e 55 errori, col 72% di punti con la prima e il 75% a rete, Seb ha superato Daniil in tutto, dal servizio alla risposta, prendendo subito il comando delle operazioni, togliendo il tempo di pensare all’avversario e costringendolo a correre come non mai, ed abilissimo a variare tantissimo gli schemi per non dare punti di riferimento.

Il suo colpo forte è il rovescio, a due mani, ma fa male anche di diritto, tanto che il suo prossimo avversario, Hurkacz, ha specificato che gli starà attentamente alla larga. E si è presentato al test contro il numero 8 del mondo come candidato per una grande stagione, dopo aver chiuso il 2022 con le due finali perse a Gijon ed Anversa, ed aver aperto il 2023 con quella persa ad Adelaide contro Djokovic ma mancando un match point.

E ora, al di là della classifica che gli è contraria, da numero 31 contro il 10, è favorito non solo negli ottavi contro Hurkacz - che ha sperperato molte più energie per superare in 5 set sia Sonego che Shapovalov - ma anche in prospettiva semifinale, nella parte alta del tabellone sguarnita dal ko di Nadal.


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