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Il n.1 del mondo viene rimontato in semifinale dal tedesco e perde dopo 22 match consecutivi vinti, dovendo dire addio allo storico obiettivo. Il russo si impone in due set sullo spagnolo Carreno-Busta “vendicando” il connazionale Medvedev
di Gianluca Strocchi | 30 luglio 2021
Il desiderio di Novak Djokovic di entrare ancora di più nella storia realizzando il Golden Grande Slam rimarrà tale, almeno per il momento. Il numero uno del mondo è uscito di scena nella semifinale del torneo olimpico di Tokyo 2020: a riuscire nell’impresa di battere l’invincibile, stoppato dopo 22 successi di fila, è stato Alexander Zverev, che si è imposto in rimonta per 16 63 61 dopo due ore e 3 minuti di gioco. E sono lacrime di gioia quelle del tedesco, quasi incredulo di fronte a quanto compiuto nell’umidità del Centrale dell’Ariake Tennis Centre della capitale giapponese, dove ha saputo cambiare l'inerzia di una partita che a un certo punto pareva segnata recuperando un set e un break di svantaggio.
Zverev, numero 5 ATP e quarta testa di serie, contenderà domenica la medaglia d'oro in finale al russo Karen Khachanov, numero 25 ATP, che si è qualificato per l’ultimo atto maschile superando con un periodico 63, in un’ora e 19 minuti di gioco, lo spagnolo Pablo Carreno Busta, numero 11 del ranking mondiale.
Sarà il quinto confronto diretto fra i due e il bilancio è fin qui in perfetta parità, con ultimo incrocio favorevole al moscovita, nel 2019, nei quarti del Masters 1000 di Toronto, l'unico precedente sul cemento outdoor.
Il 24enne di Amburgo punterà a diventare il primo tedesco a vincere il singolare maschile ai Giochi dopo l'argento che si è messo al collo Tommy Haas a Sydney 2000, provando a imitare il titolo portato alla sua nazione da Steffi Graf nel 1988.
Per Djokovic la sua terza semifinale olimpica si è conclusa ancora una volta con una sconfitta. Nole, sul terzo gradino del podio a Pechino 2008, giocherà per un secondo bronzo contro Carreno Busta sabato, quando poi insieme alla connazionale Nina Stojanovic dovrà disputare la finale per il terzo posto anche nel doppio misto.
Dopo un avvio di partita lottato, in cui Djokovic ha anche dovuto fronteggiare subito una palla-break, dal 2-1 in suo favore il 34enne di Belgrado ha cambiato marcia, togliendo due volte il servizio al tedesco e incamerando con un ace – il terzo - una prima frazione dominata.
Nel secondo set, inizialmente equilibrato con scambi lunghi, sul 2-2 Zverev ha concesso due opportunità di break consecutive, una cancellata con una gran prima centrale ma sulla seconda uno sciagurato serve and volley gli è costato lo “strappo”.
A quel punto Sascha ha lasciato andare il braccio e alzato di molto il suo livello, prendendo dei rischi che hanno pagato, se è vero che è andato 0-40 sul servizio del serbo, piazzando l’immediato contro-break del 3-3. E con un parziale di otto punti di fila il ragazzone di Amburgo è salito sul 4-3 e poi, a suon di vincenti, ha tolto di nuovo la battuta al vincitore di 20 Slam con i tre conquistati fin qui nel 2021 (smorzata in rete sulla palla-break), andando a servire per il set.
Un turno tenuto con lucidità, che dallo 0-30 ha risalito e alla seconda chance ha pareggiato il conto dei set.
Neppure il toilet break è servito a Djokovic per interrompere la striscia positiva del rivale, che ha aperto la terza frazione strappando la battuta al numero 1. In un secondo game lungo e combattuto il tedesco si è cavato d’impaccio da una situazione delicata, salvando 4 palle-break prima di issarsi sul 2-0 e poi allungare con un secondo break ai danni di un Nole meno brillante e reattivo dal punto di vista fisico.
Zverev ha continuato a scagliare proiettili di servizio a oltre 210 km ed è volato sul 4-0, con il nono gioco consecutivo. Una serie interrotta dal numero 1 del mondo (1-4), che ha provato a resistere con le unghie e i denti, però Sascha con il miglior diritto della partita ha colto il 5-1 e con un altro rovescio lungo linea vincente, da applausi, ha messo la ciliegina su una prestazione che resterà nella storia, non solo della Germania sportiva.
Il tedesco si è messo subito le mani sul volto già mentre si avvicinava a rete, in preda alla commozione, e bello è stato l'abbraccio fra i due protagonisti.
Nel sesto testa a testa fra i due (lo spagnolo era in vantaggio per 3 a 2 ma le due affermazioni del russo erano state colte proprio sul duro outdoor) Khachanov ha disputato un primo set praticamente impeccabile, con schemi semplici ma assai efficaci, martellando con servizio e diritto e non consentendo all’avversario di tessere la sua tela e di imbrigliarlo.
Ha avuto un unico momento di difficoltà il giocatore di Mosca - come i connazionali rappresenta il comitato olimpico del suo Paese, quindi senza inno nazionale e bandiera - quando ha tirato un attimo il fiato e sul 2-2 del secondo set Carreno-Busta si è procurato la sua prima palla-break, mancata però con un diritto sul nastro.
Da quel momento, passato il pericolo, Khachanov ha ripreso a spingere con continuità (28 vincenti e appena 9 gratuiti, con 10 ace messi a segno, le sue statistiche) strappando il servizio allo spagnolo nel sesto game e di slancio guadagnando il pass per la sfida che assegna le medaglie dai metalli più pregiati.