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Tra Wimbledon e Wembley: il salto di qualità della nuova Italia

Due azzurri negli ottavi di finale, Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, sono un fatto eccezionale ma la vera novità è che scenderanno in campo da favoriti, locomotiva di un gruppo giovane e unito, con grandi ambizioni

di | 04 luglio 2021

Lorenzo Sonego sfiderà Roger Federer sul Centre Court negli ottavi di finale dei Championships

Lorenzo Sonego sfiderà Roger Federer sul Centre Court negli ottavi di finale dei Championships

Gli azzurri Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, quasi coetanei (25 anni Matteo, 26 Lorenzo), amici anche fuori dal campo, giocheranno domani gli ottavi di finale del torneo di Wimbledon. Saranno protagonisti di quel Manic Monday (Frenetico lunedì…), con cui si apre la seconda settimana dei Championships mettendo in campo gli ultimi 16 sopravvissuti del torneo. E’ un fatto eccezionale ma non è la prima volta che succede. Due italiani si erano qualificati per gli ottavi di finale a Wimbledon anche 72 anni fa (nel 1949) e 66 anni fa (nel 1955).

Il fatto assolutamente nuovo e ancora più eccezionale è che non solo sono arrivati fin lì, ma scenderanno in campo da favoriti. Berrettini, n. 9 del mondo e testa di serie n.7 del torneo, sfiderà sul campo n.12, a mezzogiorno, il bielorusso Ilya Ivashka, n.79.

Sonego, n.27 del mondo e testa di serie n.23, avrà l’onore del Centre Court perché chiuderà il programma di giornata (intorno alle 18.00) contro Sua Maestà Roger Federer. Un Federer che ha raggiunto gli ottavi di finale per la 18esima volta (è il primatista di titoli ai Championships, con otto vittorie) ma quest’anno ha giocato solo 11 partite, vincendone 8 ma senza riuscire a battere un giocatore top 20.

Insomma non è il solito Federer, sta facendo un piccolo miracolo di recupero agonistico dopo la doppia operazione al ginocchio destro.

E Sonego non è il solito Sonego, o meglio non è il Sonego che perse contro lo svizzero 6-2 6-4 6-4 sulla terra battuta del Roland Garros nel 2019, nel loro unico precedente. E’ un Sonego che cresce di continuo e che quest’anno ha vinto il torneo ATP di Cagliari, è arrivato in semifinale agli Internazionali BNL d’Italia (facendo tremare Novak Djokovic) e alla vigilia dei Championships ha raggiunto la finale sull’erba di Eastbourne.

La nuova Italia del tennis maschile ha davvero fatto un grande salto di qualità e questo risultato di Wimbledon ne è l’ennesimo certificato.

Giusto per tornare ai lontani precedenti storici: dei due italiani negli ottavi del 1949, Gianni Cucelli fu battuto in tre set nettissimi dal sudafricano Eric Sturgess, testa di serie n.7 del torneo. E sorte simile toccò anche a Rolando Del Bello che raccolse solo 2 game in tre set contro l’australiano John Bromwich, n.5 del torneo.

Passando al 1955, Nicola Pietrangeli battè lo statunitense Gilbert Shea ma poi venne fermato nei quarti dal danese Kurt Nielsen (poi finalista del torneo vinto dall’americano Tony Trabert), dopo 5 set tiratissimi. Beppe Merlo invece si ritirò dopo aver perso i primi due set contro l’australiano Ken Rosewall.

Sull’erba davvero non ce l’eravamo mai cavata benissimo. Siamo ancora qui aggrappati, come migliori risultati, alla semifinale dello stesso Pietrangeli nel 1960 e ai quarti di Adriano Panatta nel 1979 e di Davide Sanguineti nel 1998.

I due azzurri di oggi arrivano alle sfide del Manic Monday, il primo con in tasca il titolo del Queen’s Club (prima storica vittoria di un’italiano) e l’altro, come dicevamo, con la finale a Eastbourne. Roba da erbivori.

C’è anche un altro fatto nuovo, importante, di questa nuova Italia del tennis maschile protagonista e favorita: Matteo e Lorenzo, oltre che giovani e forti, sono anche amici. Si conoscono dai tempi dei primi raduni giovanili, sono cresciuti praticamente insieme, si frequentano anche fuori dal campo. Creano un clima intorno a loro che sa di grande squadra vincente. Grandi ambizioni e sane rivalità in campo ma grande Italia tutti insieme. E questa atmosfera la stanno respirando anche tutti gli altri, dai “vecchi” Seppi e Fognini ai giovanissimi Sinner e Musetti.

E’ un’Italia che non nasconde più le sue ambizioni. Berrettini ha già due quarti di finale Slam nel palmares: è pronto per tentare il colpo grosso se l’occasione si presenta. Di certo non è più il ‘quasi esordiente’ emozionato che a Wimbledon nel 2019, erano ottavi di finale anche allora, raccolse solo 5 giochi in tre set contro il “maestro” Federer. Oggi Matteo è quello che fa tremare Djokovic nei quarti al Roland Garros.

Sonego ha fatto un salto di qualità enorme in questo 2021, dimostrando di poter giocare alla pari con i top 10. Dopodichè ci sono Sinner e Musetti che hanno ambizioni, non celate, di leadership mondiale. Tutti dentro il fantastico gruppo dei “10 tra i primi 100” che è la nuova Grande Italia. Un gruppo che si può permettere di sostituire Jannik Sinner alle Olimpiadi di Tokyo con Lorenzo Musetti senza sentirsi menomato.

Un gruppo che domani può tifare per due “bomber” come Matteo e Lorenzo lanciati verso i loro sogni come gli azzurri di Mancini agli Europei, anche loro gruppo unito e competitivo come non mai: qui Wimbledon a voi Wembley.

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