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Eventi internazionali

Tsitsipas e Medvedev contro i "giganti" USA: lo show è servito

Il greco ha interrotto la serie di 13 successi di fila di Casper Ruud. Per tornare in finale in Canada, dove ha centrato la sua prima in un Masters 1000, sfiderà Reilly Opelka. Medvedev si ritrova a due punti dalla sconfitta ma rimonta contro Hurkacz. Incontrerà Isner

di | 13 agosto 2021

Dopo il compleanno con tanto di torta in campo, Stefanos Tsitsipas ha ancora molto da festeggiare a Toronto, torneo su cui SuperTennis apre una finestra in chiaro con la differita della partita della giornata. In Canada, dove tre anni fa raggiunse la sua prima finale in un Masters 1000 battendo quattro Top 10 di fila, il greco firma il 45mo successo del suo 2021. Numero 3 del mondo, Tsitsipas è di nuovo in semifinale grazie al 6-1 6-4 sul norvegese Casper Ruud che inseguiva la centesima vittoria ATP in carriera, la quattordicesima consecutiva dopo il tris di titoli sulla terra rossa a Bastad, Gstaad e Kitzbühel. 

Rischia eccome, invece, Daniil Medvedev, che si ritrova a due punti dalla sconfitta contro Hubert Hurkacz, ma si salva e chiude 2-6 7-6(6) 7-6(5). Le prime due teste di serie del torneo sfideranno in semifinale i due "giganti" statunitensi in semifinale. Tsitsipas infatti incontrerà Reilly Opelka, mentre sulla via di Medvedev verso la finale c'è John Isner.

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"E' molto bello riuscire a esprimermi a questi livelli - ha detto Tsitsipas nell'intervista a caldo -. Ruud è un avversario che ti fa colpire tante volte in ogni scambio, è una sfida sempre molto dura".

Tsitsipas, secondo nella FedEx ATP Race To Turin e ancora in corsa per il secondo titolo in un Masters 1000 dopo il trionfo a Monte-Carlo dello scorso aprile, ha spiegato più in dettaglio il suo piano di gioco. 

"Ho giocato vicino alla riga, cercando di colpire in anticipo e mettere i piedi in campo il più possibile. Immaginavo che per reazione lui avrebbe cercato di rischiare di più" ha detto.

Dopo un lunghissimo toilet break alla fine del primo set, in cui si è cambiato i vestiti fradici di sudore, Tsitsipas si adatta nel secondo set a un Ruud che gli pone problemi diversi. "Ma non ho mai avuto dubbi, ho fatto le cose semplici e giocato un tennis pulito, aggressivo" ha spiegato.

Il piano funziona anche grazie al servizio, come dimostra l'86% di punti vinti quando ha messo in campo la prima. "E' così che deve andare - ha detto -, sento che devo avere ancora più fiducia in questo colpo e imparare dai match che ho giocato contro giocatori come lui. Ci sono alcune cose che devi seguire per servire, per rispondere, per cambiare ritmo, ma con l'esperienza viene tutto più facile" ha detto Tsitsipas, che nel secondo set ha esultato con sempre maggiore frequenza. 

L'espressività fa parte del suo stile, ha spiegato, ed è anche un modo per tenere alto il livello di gioco. "Mi piace sentirmi carico, per questo cerco di darmi energie con il pugnetto quando faccio un bel punto che ho vinto o in cui mi sono impegnato tanto. A volte hai bisogno di esultare così per sfogare la tensione e far scorrere meglio le cose da quel momento in poi".

E' anche un modo per affrontare la pressione che sempre accompagna l'ambizione di chi sogna in grande. "Ero preparato a questo - ha concluso -, già da quando ero junior e poi nei primi anni da pro volevo diventare uno dei migliori. Con l'esperienza, poi, matura anche la volontà di mettercela tutta sempre negli allenamenti, giorno dopo giorno".

Tutti i volti (e le maschere) del principe Tsitsipas

Se i risultati di prestigio nei grandi tornei stanno diventando ormai un'abitudine per Tsitsipas, si possono considerare ancora un'inattesa novità per il suo prossimo avversario, Reilly Opelka. Il "gigante" USA, il Top 50 più alto in classifica con i suoi 211 centimetri, ha raggiunto la seconda semifinale in carriera in un Masters 1000 dopo aver piegato lo spagnolo Roberto Bautista Agut 6-3 7-6(1).

Il 23enne, che ha salvato un match point al terzo turno contro Lloyd Harris, ja perso solo sei punti quando ha servito la prima contro l'ex semifinalista a Wimbledon, e ha perfino sfoderato sorprendenti vincenti di rovescio.

"Per battere Roberto Bautista Agut devi giocare ad alto livello" ha detto nell'intervista a caldo Opelka, semifinalista anche agli Internazionali BNL d’Italia di Roma. La stessa considerazione vale, a maggior ragione, a proposito della semifinale contro Tsitsipas che ha sconfitto solo ai quarti del Nike Junior International del 2015, torneo Under 18 di Grado 1 organizzato sull'erba a Roehampton subito prima di Wimbledon.

"Stefanos ha un gran servizio e il miglior diritto del mondo adesso - ha detto Opelka -. Inoltre si muove molto bene ed è difficile attaccarlo sul rovescio, perché gira intorno alla palla per coprirlo. Gioca il diritto da ogni parte del campo, è aggressivo e molto competitivo".

Medvedev ha avuto bisogno di tutto il suo spirito competitivo per tirarsi su nel quarto di finale contro Hurkacz che l'aveva già sorpreso negli ottavi a Wimbledon un mese fa. "Per due set ha sicuramente giocato meglio di me - ha ammesso il russo -, ma vincere partite così ti dà una grandissima fiducia". Nei momenti di maggiore difficoltà, è rimasto freddo abbastanza per mettere a segno ace decisivi e ribaltare così la partita.

In semifinale, il servizio sarà importante almeno quanto la sua risposta. Di fronte infatti avrà un John Isner "caldissimo", che ha battuto Gael Monfils 7-6 6-4 e centrato l'undicesima vittoria nelle ultime 12 partite. Tornato numero 1 USA, vincitore del titolo ad Atlanta, Isner ha già incrociato Medvedev in ATP Cup nel 2020. Allora il russo giocò una partita capolavoro in risposta. Riuscì infatti a completare ben cinque break contro il moderno re degli ace, rinunciando però alla sua peculiare strategia di mettersi molto dietro per colpire quando la palla ha già perso velocità. 

"Non penso che gli farò cinque break ogni volta che lo incontrerò - ha detto Medvedev -. Ricordo che in quella partita, mi mettevo molto vicino alla riga a rispondere per togliergli tempo. Anche se non è quella la mia posizione abituale perché so che non è il mio punto di forza. Ma dipende anche dalle condizioni, dalle palline e dall'avversario”.

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