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Eventi internazionali

Tsitsipas prenota a Melbourne una finale da n.1

Il campione greco supera Khachanov in 4 set e aspetta il vincitore del confronto tra Djokovic e Tommy Paul. Domenica per lui ci saranno in palio il primo Slam e la prima posizione mondiale

di | 27 gennaio 2023

Il grosso grasso appuntamento con la storia è fissato per domenica, quando Tsitsipas proverà a prendersi tutto, il primo titolo major e il numero 1 della classifica ATP.  "Lo sogno da quanto sono piccolo, da quando ho visto Marcos Baghdatis arrivare in finale qui. Da allora lavoro duro per questo obiettivo e adesso è lì, a portata di mano. Forza ragazzi, andiamo a prendercelo".

Stefanos aizza la folla sulle tribune della Rod Laver Arena, forte di un feeling nato 4 anni fa, quando battè Roger Federer e annunciò al mondo che la Grecia sta trovando il suo Dio del tennis. Da allora, la sua sola presenza in tabellone ha gradualmente richiamato sempre più tifosi, facendo accorrere a Melbourne Park i figli e nipoti della diaspora ellenica, fuggita dalla Grecia dei colonnelli nell'immediato dopoguerra e stabilitisi dall'altra parte del mondo in attesa della sua venuta. Come il padre di quel Mark Philippoussis, che dall'anno scorso ha affiancato papà Apostolos, portando nel team Tsitsipas quel che mancava. "Senso dell'umorismo e serve&volley. Non lo faccio mai, ma è lì nel caso serva", scherza Stefanos a caldo.

 

La semifinale contro Khachanov ha avuto meno storia di quel che dicano punteggio e durata. Il 24enne di Atene, forte di un non casuale 5-0 negli scontri diretti e di un diverso pedigree a livello Slam (una finale e quattro semifinali, a fronte di una sola semi del russo-armeno), se l'è portata a casa col punteggio di 7-6 6-4 6-7 6-3 in 3 ore e 20 minuti, ma avrebbe potuto chiuderla 60 minuti prima, quando ha dilapidato un break di vantaggio nel quarto e poi due match point consecutivi nel tie-break. Annullati da altrettanti diritti con gli attributi fumanti del russo.

"IN CAMPO MI DIVERTO"

Che Stefanos avesse più cartucce da sparare e un margine d'errore maggiore si capiva nel primo parziale, che il greco portava a casa dopo 55 minuti nonostante avesse sperperato due volte un break di vantaggio e servito con percentuali da Coria: 46% di prime, 3 doppi falli, un warning, un penalty point e un paio di infrazioni di piede. Senza contare qualche rovescio talmente steccato che la pallina finiva oltre il tetto retrattile della Rod Laver Arena. Nonostante questo, il primo parziale non era mai in discussione."Sto giocando un ottimo tennis e in campo mi diverto", racconterà poi il greco. Che contro Khachanov si è divertito parecchio nella successiva ora e mezza, quando si è portato avanti 7-6 6-4 5-3, vincendo anche (sul 4-4 nel secondo) uno dei punti del torneo, rimandando dall'altra parte della rete tre smash del russo prima di aggiudicarsi lo scambio. 

Ad un passo dall'agognato traguardo, Tsitsipas ha patito un calo di tensione, Khachanov ha recuperato il break di svantaggio, quindi sul 6-6 6-4 ha annullato due palle match con altrettanti vincenti sulla riga e ha trovato il modo di allungare la sfida al quarto set."Oggi come oggi riesco a essere sempre ottimista e positivo. La frustrazione spesso nasce e cresce di pari passo con le insicurezze nei propri mezzi. La calma e la serenità che mi porto dentro e che trasferisco sul campo sono qualità che un tempo mi mancavano e che sono frutto della convinzione nelle mie capacità. A prescindere dall'avversario che mi trovo di fronte".

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Tsitsipas fiero: "Voglio diventare numero 1"

La seconda semifinale tra Djokovic e Paul sembra talmente scontata che nessuno, neanche Stefanos, riesce a ruotare attorno al nome di quello che domenica gli contenderà la Norman Brookes Challenge Cup. Che poi è stato lo stesso affrontato dal greco nella sua prima - e fino ad oggi unica - finale Slam, due anni fa a Parigi. "Non ne ho memoria", dice Tsitsipas. Imitando, scimmiottando o forse solo provocando il serbo. Il quale aveva a sua volta detto di non serbare ricordo di quella partita al Bois de Boulogne.Peccato che quella di domenica per Nole sarebbe eventualmente la 33ma finale Slam, mentre per Stefanos sarà giusto la seconda.

"Ricordo che da piccolo guardavo la TV e mi dicevo 'Un giorno li' voglio esserci io'. Il percorso per arrivare è stato davvero lungo, ed è cominciato proprio da queste parti, nello Slam che giocai a Melbourne da junior nel 2015. Ero un bambino molto sicuro di sé, e grazie a Dio il fatto di emergere subito a livello nazionale mi ha aiutato. Infatti poi sono seguiti inrapidasuccessione i tornei in Europa, quelli in giro per il mondo e la prima posizione del ranking junior. Adesso voglio diventare il numero 1 tra i professionisti", conclude.Del resto, per tutto il pomeriggio, i greci d'Australia che hanno riempito la Rod Laver arena hanno intonato "Einai dikos sou. Sikose to!"."È tuo, Stefanos. Vattelo a prendere".

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