-
Eventi internazionali

Adelaide con la sorpresa: tutta la Serbia per battere Sinner

Nella super-esibizione di Adelaide, spalti gremiti e niente mascherine, l’azzurro n. 36 del mondo gioca il primo set contro Krajinovic, n.31 , che sostituisce Djokovic sofferente. Poi però il n.1 non resiste alla voglia di giocare e sostituisce il compagno. Jannik subisce un doppio 6-3 ma tiene il campo alla grande

di | 29 gennaio 2021

Jannik Sinner in azione al Memorial Drive di Adelaide

Jannik Sinner in azione al Memorial Drive di Adelaide

Toh, chi si rivede: il grande tennis con il suo pubblico. E Jannik Sinner che entra in campo tra getti di fumo, musica e applausi. E’ l’esibizione di Adelaide, A Day at the Drive, che mette in campo in diciannovenne azzurro e i tre giocatori più forti del mondo: Djokovic, Nadal e Thiem.

Lui, il rosso di Sesto Pusteria che sfoggia un accenno di pizzetto rosso come i capelli (sai che barba la quarantena…) ha il compito di aprire il programma contro il n.1 del mondo, che affronta per la prima volta. Ma quando le telecamere inquadrano il ‘centrale’ del Memorial Drive Tennis Center, non è Nole a entrare in campo insieme al nostro promettente n.36 del mondo.

Di bianco e verde vestito, fascia in testa col coccodrillo, fa il suo ingresso Filip Krajinovic, l’altro serbo ad Adelaide, il compagno di allenamenti di Djokovic, n.31 del mondo. I due sono stati insieme in campo e in palestra per i 14 giorni della quarantena e le indiscrezioni parlano di una grossa vescica sulla mano destra del n.1 del mondo che gli suggerisce prudenza.

Mormorii del pubblico, ma neanche tanto: è tanto piacevole starsene in tribuna senza mascherina (l’Australia è praticamente covid-free), a godersi lo spettacolo all’ombra (un tetto protegge le tribune dal sole estivo di Adelaide) che gli appassionati sono contenti di gustarsi le fucilate che si tirano Sinner e Krajinovic.

Jannik appare centrato dopo la preparazione svolta con Rafa Nadal ma Filip ancora di più: serve ace, spinge forte da fondo e spezza lo scambio con la smorzata appena può per non finire nel tritacarne dell’azzurro.

Gli basta un break per chiudere 6-3 un primo set che si è acceso dalla metà in poi, con il pubblico (a occhio le tribune sono oltre il 75% della capienza) che istintivamente pende per la gioventù, cioè per l’allievo di Riccardo Piatti ( Krajonovic compirà 29 anni il prossimo 27 febbraio).

Quando cominciavamo a domandarci se Sinner sarebbe riuscito a far girare la partita, si è girato tutto lo stadio perché dal nulla è sbucata all’improvviso la maglia rossa di Novak Djokovic, due racchette nuove fiammanti in mano (è appena uscita la nuova versione tutta nera della sua Head Speed).

E, lasciando tutti a bocca aperta, Krajinovic si è accomodato sulla panchina (come succederà da martedì in ATP Cup con il team serbo) e lasciato il campo all’amico superstar.

Una sostituzione di stampo calcistico mai vista, con un Nole che è schizzato dai blocchi caldissimo: aveva una tale voglia di giocare di nuovo con il pubblico sugli spalti che tra un colpo e l’altro non riusciva a trattenere un sorriso di goduria.

Jannik non si è fatto intimorire, anzi. E’ partito forte e in un certo senso ha comandato lui il gioco, fino al 3-3. Poi il muro del serbo ha capitalizzato i primi errori di troppo e in un attimo è arrivato il break che ha chiuso l’incontro.

Serbia batte Sinner 6-3 6-3, con la sensazione che quelli che hanno fatto la quarantena ad Adelaide siano tirati a lucido. Djokovic è sembrato il solito gatto iper elastico e non ha patito molto la bella vescica rotonda che in effetti si notava sulla mano destra.

Alla fine ha preso il microfono tutto soddisfatto e si è liberato: “Erano 12 mesi che non giocavamo davanti a un pubblico così”.

Poi è passato a quella sua classica piacioneria che gli ha fatto ricordare:  

“Ho vinto il mio primo torneo qui ad Adelaide 14 anni fa (era il terzo successo in carriera, ora è a quota 81 n.d.r.). Non sono stato benissimo negli ultimi giorni. Ho dovuto farmi trattare dal fisioterapista e dovevo essere prudente perché tra poco comincia l’Atp Cup e poi ci sono gli Australian Open. Però siamo dei professionisti e siamo abituati a giocare anche se abbiamo dolore da qualche parte. E io con questo pubblico ho deciso di giocare almeno un set. Non potevo mancare, dovevo entrare in campo”.

In fondo sarà stato contento anche Sinner di aver potuto saggiare, almeno per un set, il tennis che comanda il circuito. Senza restarne schiacciato.

Nel giro di due settimane  ha fatto indigestione di allenamento con il mostro sacro Nadal e poi scambiato mazzate per una mezz’oretta con Djokovic, davanti a spalti gremiti. Al saluto finale l’applauso più forte è stato per lui, che ha retto il confronto due contro uno e non ha perso la freschezza del teenager. Un pezzo di Slam, con queste esperienze pre-torneo, si può dire l’abbia già vinto.

Ha lasciato il campo a Serena Williams e Naomi Osaka, mica fichi. Perché la giornata al Memorial Drive è lunga e gustosa, guarnita dai confronti tra Nadal e Thiem e dall’attesissimo rientro (per gli australiani) della n.1 del mondo Ashleigh Barty opposta alla n. 2 Simona Halep.

Per la cronaca, Serenona ha battuto la Osaka 6-2 2-6 10-7 (super tie-break).

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti