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Molto soddisfatto l’azzurro della sua prestazione contro l’argentino Etcheverry, n.79 del mondo. Il servizio ha funzionato alla perfezione ed è sceso anche tantissimo a rete: “Ci stiamo lavorando da tempo: pian piano sento sempre meglio la volée e mi da fiducia per provarci più spesso”
di Dario Castaldo, da Melbourne | 18 gennaio 2023
Un inizio di Slam così travolgente non si era mai visto. Jannik Sinner si qualifica al terzo turno degli Australian Open, demolendo Tomas Martin Etcheverry in 1 ora e 44 minuti col punteggio di 6-3 6-2 6-2 e stacca il pass per i sedicesimi quando alcuni devono ancora scendere in campo per il loro primo turno. Merito di uno schedule che gli ha offerto per il secondo incontro consecutivo la John Cain Arena – uno dei tre campi coperti di Melbourne Park – mentre sulla capitale del Victoria si abbatteva il secondo acquazzone della settimana. Ma merito anche della seconda prova impeccabile dell’allievo di Simone Vagnozzi, seduto in tribuna accanto a Darren Cahill.
“Sono sicuramente soddisfatto della mia prestazione. Ho giocato un ottimo tennis, mantenendo un ottimo livello ed essendo continuo durante tutta la partita. Ho servito... giusto”, ha raccontato Jannik. Soprattutto in modo efficace, se è vero che l’azzurro ha ceduto appena 15 punti nei suoi 13 turni di servizio, che Etcheverry non ha avuto palle break ed è arrivato ai vantaggi solo nel primo turno di battuta del 21enne della val Pusteria. “Mi sono adattato al suo modo di rispondere, lontano dal campo, e mi sono sentito a mio agio anche negli scambi da fondo campo”.
Jannik ha servito solo il 62% di ‘prime’, ma ne ha ricavato il punto nell’88% dei casi, perché il neo numero 1 d’Italia è riuscito sempre a comandare lo scambio. Portando a casa il punto anche 20 delle 22 volte in cui si è presentato dalle parti della rete. “Ci stiamo lavorando da tempo. Ci sono partite in cui questa tattica mi riesce meglio, come oggi, e altre in cui mi riesce di meno. Ci sono anche volte in cui semplicemente dovrei provarci più spesso, ma non mi sento ancora sicurissimo nei pressi della rete. Oggi comunque ho attaccato nei momenti giusti e ho coperto la rete abbastanza bene. Anche piano piano le volée le sento meglio, e questo mi dà fiducia per provarci più spesso”.
Nella sua giovane carriera, Sinner non aveva vinto una partita in un tabellone principale di uno Slam concedendo appena 7 game. D’altra parte, contro l’argentino, numero 79 del mondo, ha funzionato davvero tutto, stavolta anche il pennarello usato per siglare la telecamera.
“Ho approfittato del fatto che in questa giornata di pioggia sapevo che la mia partita sarebbe cominciata puntuale alle 11 di mattina. Mentalmente questo mi ha aiutato ad affrontare il match, dopodiché le condizioni erano diverse rispetto al debutto contro Edmund, ma mi sono trovato a mio agio nell’impianto. E in campo ho risposto abbastanza bene e mi sono sentito bene negli scambi fondo campo”.
Prima dell’ora di pranzo, Jannik è per l’ottava volta - la sesta consecutiva - al terzo turno di un major.