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Eventi internazionali

United Cup, un mix inedito di capitani (coraggiosi)

Si avvicina la ripartenza della stagione con la nuova gara a squadre miste che prenderà avvio in Australia il 29 dicembre. La lista dei capitani delle 18 nazioni impegnate, che si va completando, presenta più di un’interessante sorpresa

di | 10 dicembre 2022

Tim Henman, qui a Wimbledon con Kate Middleton, principessa del Galles, sarà il capitano della Gran Bretagna in United Cup

Tim Henman, qui a Wimbledon con Kate Middleton, principessa del Galles, sarà il capitano della Gran Bretagna in United Cup (Foto Getty Images)

Non sarà ancora finito il 2022 che il 2023 ci proporrà qualcosa di assolutamente inedito. E’ fissato infatti per il 29 dicembre il via alla prima edizione della United Cup, una gara a squadre miste, lanciata da ATP e Wta per aprire la stagione in Australia con qualcosa che non facesse sentire la mancanza di Hopman Cup e ATP Cup.

Erano infatti la competizione/esibizione (non dava punti) a squadre miste di Perth e il campionato sempre a squadre ma solo maschili (disputato nel 2022 a Sydney) a dare il via al circuito prima che venisse alla luce questa nuova trovata che mescola tutto, cambia tutto, si inventa squadre e formule inedite e fa nascere una nuova generazione di capitani.

Sì, perché la United Cup, fortemente voluta da Andrea Gaudenzi, presidente ATP che vuole riunire il più possibile le varie anime del grande tennis, non solo prevede due singolari maschili, due femminili e un doppio misto per ogni confronto fra nazioni (formula mai vista), non solo si gioca in tre città anziché una (Perth, Brisbane e Sydney) ma, non essendo le formazioni nazionali espressione delle scelte delle singole Federazioni, propone anche delle guide tecniche che possono essere sia uomini che donne e che, salvo rari casi, non rispecchiano quelle di Coppa Davis o Billie Jean King Cup. Capitani spesso inediti e in qualche modo coraggiosi.

Agnieszka Radwanska, capitana in United Cup, con Iga Swiatek (Foto Getty Images)

Il tutto nasce dai criteri usati nelle scorse stagioni per l’ATP Cup: non erano le Federazioni a iscrivere le squadre ma i singoli giocatori che decidevano se partecipare o meno, iscrivendosi con le stesse logiche con cui scelgono i tornei individuali. Una volta creato il team sulla base dell’entry list, i giocatori si mettevano d’accordo tra di loro su chi avrebbe fatto il capitano. Nella maggioranza dei casi la scelta ricadeva sul coach di uno dei giocatori stessi. L’Italia in ATP Cup, per esempio, è stata sempre guidata da Vincenzo Santopadre, coach storico di Matteo Berrettini.

Mantenendo lo stesso criterio ma avendo con la United Cup delle squadre miste, qualificate sulla base del ranking sia maschile che femminile, è evidente che la situazione si complica notevolmente, perché continuando a fare riferimento al coach di uno dei componenti della squadra, costui (o costei) dovrà guidare maschi e femmine, condizione non sempre facile da gestire.

In questa logica si spiegano le scelte particolari e decisamente intriganti di alcune squadre, che hanno guardato anche fuori dai team dei giocatori per trovare il compromesso giusto: si spiega così la scelta della Polonia di Iga Swiatek, n.1 del mondo, e Hubert Hurkacz, n.10, di nominare capitano l’ex n.2 del mondo Agnieszka Radwanska. O quella della Gran Bretagna di Cameron Norrie, Daniel Evans e Darriet Hart di puntare su Tim Henman, più conosciuto oggi come commentatore di Eurosport che come ex n. 4 del mondo e 4 volte semifinalista a Wimbledon. Dello stesso segno la scelta dell’Argentina che pur essendo molto più solida sul versante maschile (Schwartzman e F. Cerundolo) che su quello femminile (Nadia Podoroska, Maria Carle) si presenterà con Gisela Dulko, l’ex.n.1 del mondo di doppio, in panchina.

Gisela Dulko, che sarà capitana dell'Argentina in United Cup, in una recente esibizione con Casper Ruud (Foto Getty Images)

Motivi di richiamo, curiosità e anche interessanti legami con il tennis del passato nel segno dell’esigenza di riunire due mondi, quello ATP e quello WTA, che è un bell’obbiettivo ma richiederà il giusto impegno.

Lo dimostra la scelta prudente dell’Australia (N.Kyrgios, A. De Minaur, A. Tomljanovic) che, avvantaggiandosi della possibilità di giocare in casa ammortizzando le spese di viaggio, si porterà dietro due capitani: l’ex n.1 Lleyton Hewitt (che è il capitano in Coppa Davis) e Samantha Stosur.

La lista dei capitani, che vi proponiamo di seguito, merita di sicuro una sbirciata. Oltre a quelli già segnalati (e alla riconferma di Vincenzo Santopadre per l’Italia di M.Berrettini, L.Musetti, M.Trevisan, L.Bronzetti che affronterà un girone a tre con Brasile e Norvegia) si fa notare la nomina di Iva Maioli, vincitrice al Roland Garros nel 1997, come capitana della Croazia finalista in Coppa Davis. Così come quella di David Witt, coach di Jessica Pegula, per il team degli Stati Uniti che schiera T.Fritz, F.Tiafoe, J.Pegula e M. Keys.

Ci sono poi i capitani “fai da te”, capitani-giocatori, come Stan Wawrinka per la Svizzera o Alexander Bublik per il Kazakistan. O i capitani-famigliari, come Christian Ruud, papà di Casper, per la Norvegia o Mischa Zverev, fratello del rientrante Sasha, per la Germania. Insomma ha già i presupposti di una telenovela questa United Cup che aprirà il 2023 (e chiuderà anche il 2022). Di sicuro il divertimento non mancherà.


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