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Sul cemento newyorkese Jannik (n.13) si impone in tre set sul qualificato statunitense ma non è stata di certo una passeggiata. Prossimo avversario per l’altoatesino - sabato - lo statunitense Nakashima, tra i protagonisti lo scorso anno delle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals di Milano
di Tiziana Tricarico | 01 settembre 2022
Ha disinnescato una valanga di missili terra/aria sotto forma di prime di servizio ma anche di diritti fulminanti. Ridimensionando sul più bello le velleità del suo avversario galvanizzato dal tifo del pubblico di casa. Con una prestazione abbastanza ordinata, ma tutt’altro che impeccabile, Jannik Sinner ha staccato il pass per il terzo turno agli Us Open (27.985.686 dollari di montepremi), quarto ed ultimo Slam del 2022 che si sta disputando sul cemento di Flushing Meadows a New York.
Il 21enne di Sesto Pusteria, n.13 del ranking ed 11 del seeding, alla quarta partecipazione con gli ottavi dello scorso anno (sconfitto da “Sascha” Zverev) come miglior risultato, ha battuto 64 76(8) 62, in due ore e 22 minuti di partita, lo statunitense Christopher Eubanks, n.145 ATP, proveniente dalle qualificazioni, alla quarta presenza nel main draw del Major americano dove per la prima volta aveva superato un turno.
Dopo l’esordio tutt’altro che esaltante con il tedesco Altmaier, n.93 ATP, superato solo al quinto set, seppure per 6-1, una prestazione decisamente più convincente per Jannik, non ancora al top finora in questa trasferta oltreoceano: prima di New York l’altoatesino si era fermato negli ottavi sia nel “1000” di Montreal (stoppato da Carreno Busta) che in quello di Cincinnati (battuto da Auger-Aliassime).
Nella loro prima sfida a Jannik sono bastati un paio di game per capire il da farsi: troppa la differenza in termini di tennis ed esperienza con il “lungagnone” (201 centimetri) di Atlanta, Georgia, che tra il 2015 e il 2017 è stato protagonista nel tennis universitario (ha frequentato la Georgia Tech, facoltà di economia).
Dopo aver vinto il primo gioco, infatti, Christopher ha perso via via le proprie certezze incassando un parziale di cinque giochi consecutivi dall’altoatesino (5-1) prima di riuscire ad arrestare l’emorragia dopo aver annullato quattro set-point al termine di un game durato quasi 9 minuti (5-2). Eubanks si è ripreso uno dei due break (5-3) e poi si è rifatto sotto (5-4) ma Sinner si è comunque assicurato il primo set per 6-4.
La rimonta, pur non definitiva, ha comunque dato coraggio allo statunitense che ha iniziato il secondo set con ben altro spirito e soprattutto servendo con maggiore efficacia anche se nel settimo gioco è stato costretto a cancellare una palla-break con un ace (4-3).
Nel gioco successivo è stato imitato dall’azzurro che ha a sua volta annullato una palla-break - risposta lunghissima dell’americano su una seconda di servizio - (4-4). Ha finito per decidere un tie-break pazzesco, giocato a livello altissimo da entrambi e chiuso da Sinner per 10 punti a 8 al quarto set-point.
Jannik ha salvato due palle-break in avvio di terza frazione. La stessa impresa non è riuscita a Christopher nel quarto game, andato sotto 15-40 con un doppio fallo: lo statunitense ha annullato la prima ma sulla seconda è stato tradito proprio dal suo colpo migliore, il diritto. L’azzurro ha confermato il vantaggio (4-1) e per Eubanks non c’è stato più nulla da fare: Jannik ha chiuso 6-2 al secondo match-point con un passante di diritto.
“Il secondo set è stata la chiave: tutti e due abbiamo speso tanto. Nel tie-break ho cercato di servire al meglio e poi nel terzo è diventato tutto più semplice - ha commentato a caldo l’altoatesino -. Bellissima atmosfera: sono contento di aver vinto”. Ora una giornata di riposo per l’azzurro: “Cosa farò? Giocherò a carte con il mio team, poi un po’ di allenamento ma la cosa più importante è dormire: quando giochi tre set su cinque riposare è importante”.
Sabato al terzo turno Sinner dovrà vedersela con e lo statunitense Brandon Nakashima, n.69 ATP, alla terza presenza (mai oltre il secondo turno), che ha eliminato in tre set il bulgaro Grigor Dimitrov, n.19 del ranking e 17 del seeding, alla dodicesima partecipazione con la semifinale del 2019 (fermato da Medvedev) come miglior risultato. Tra l’altoatesino ed il 21enne californiano di San Diego non ci sono precedenti.
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