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Wimbledon, trionfo Rybakina: Kazakistan nella storia

La kazaka nata a Mosca conquista Wimbledon nell'anno in cui sono stati esclusi russi e bielorussi. Rimpianto Jabeur che domina il primo set della finale poi si sgonfia.

di | 09 luglio 2022

E' il Kazakhstan la dodicesima nazione nell'albo d'oro del singolare femminile di Wimbledon. Elena Rybakina, che è nata a Mosca e ufficialmente ci risiede anche se fa base per allenarsi in Slovacchia, ha sconfitto la numero 2 del mondo Ons Jabeur 36 62 62. E' la più giovane campionessa a Wimbledon dal 2011 (dopo Petra Kvitova) ma praticamente non esulta, quasi fosse frastornata dalla grandezza dellasituazione e del traguardo ottenuto.

Ha firmato la sua prima vittoria contro una Top 2 nell'occasione più importante della sua carriera, al termine della prima finale di Wimbledon fra due giocatrici alla prima finale Slam in carriera. Così dopo i titoli a Bucarest 2019, successo che le ha consentito di entrare in Top 100, e a Hobart 2020, è diventata la settima campionessa di Wimbledon a vincere pur non essendo fra le prime otto teste di serie.

Jabeur, seconda rappresentante di una nazione africana in finale a Wimbledon in singolare dopo il sudafricano Kevin Anderson nel 2018, vince in scioltezza il primo set. Rybakina, prima kazaka di sempre in finale in uno Slam, dal secondo set ritrova il servizio, decisivo per lei che vanta il primato di ace nel 2022, e cambia completamente l'orizzonte del match. 

Nel primo set Jabeur sfrutta la completezza del suo repertorio vintage, il suo tennis da anni Ottanta, e risponde sistematicamente forte e al centro. Dal secondo, entra in confusione, perde il controllo del match. La speranza si trasforma in frustrazione, e poi in quella delusione che la porta a trattenere a stento il pianto durante la premiazione. 

Il confronto di stili è più evidente nelle premesse che nella pratica del match. Il primo set scorre fin troppo agevole per Jabeur, la giocatrice più agée a giocare la prima finale a Wimbledon dai tempi di Nathalie Tauziat (1998). La francese peraltro era a Church Road quest'anno in quanto allenatrice di Harmony Tan, rivelazione della prima settimana grazie al successo al primo turno su Serena Williams.

Nel secondo però la partita cambia completamente. La 23enne Rybakina, la più giovane finalista a Wimbledon dal 2015, quando ci arrivò una 21enne  Garbiñe Muguruza, ha rimesso insieme i pezzi del suo gioco. A partire dal servizio che le ha consentito di ottenere il punto più di una volta su due quando ha messo in campo la prima nelle sei partite vinte per arrivare in finale.

Jabeur, che nel percorso fino alla finale ha ottenuto il 46% dei punti in risposta contro la prima e il 47% dei break, dal secondo set si perde. La varietà diventa confusione mentre Rybakina, dal tennis più lineare, riprende l'efficacia vista nel resto del torneo. E scivola senza timori e inciampi verso il momento in cui riceve il Venus Rosewater Dish dalla Duchessa di Kent di giallo vestita.

RYBAKINA: "ERO NERVOSISSIMA, FELICE CHE SIA FINITA"

"Ero nervosissima prima e durante la partita, onestamente sono felice che sia finita. Onestamente non avevo mai provato niente di simile. Non ho parole per spiegare quanto sia felice in questo momento" ha detto Rybakina dopo la partita, prima di ringraziare i tifosi per il loro sostegno e per l'atmosfera creata anche in finale.

La kazaka ha riconosciuto il valore di Jabeur durante la cerimonia di premiazione. "Complimenti, Ons, perché hai giocato un gran match e per tutto quello che hai ottenuto. Sei una grande ispirazione per tutti, hai un tennis fantastico. Nel circuito non ci sono giocatrici come te, incontrarti è una gioia. Mi hai fatto correre talmente tanto che non penso di aver bisogno di andare in palestra" ha scherzato.

Come ogni grande successo, anche il suo trionfo a Wimbledon è il risultato di un lavoro di squadra. "Non sarei qui senza il mio team, devo dire grazie anche a loro - ha concluso -. I miei genitori, la parte più importante del team, non sono qui e mi dispiace molto. C'è solo mia sorella, che mi ha visto dal vivo solo per la terza volta, sono felicissima che sia qui".

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