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Lo Slam londinese è in calendario dal 28 giugno all'11 luglio 2021. L’All English Lawn Tennis Club: “Ospitare il torneo è la nostra priorità numero uno e siamo impegnati nel pianificare tutti i possibili scenari”. Ovvero: tribune piene, o capienza ridotta o a porte chiuse
di Gianluca Strocchi | 17 ottobre 2020
Wimbledon tornerà nel 2021, con o senza spettatori. Lo hanno ribadito gli organizzatori del torneo su erba più famoso del mondo, annullato quest'anno per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale a causa della pandemia legata al coronavirus che ha sconvolto l’intera stagione del tennis (e non solo).
Una decisione presa ad aprile quando l’Europa era in pieno lockdown e le prospettive erano davvero molto incerte, però i due successivi Slam sono stati poi disputati: gli US Open a porte chiuse e il Roland Garros davanti a soli 1.000 spettatori al giorno dopo che la data di svolgimento del torneo parigino è stata spostata da maggio a fine settembre.
Un’ipotesi, quella dello spostamento in autunno, scartata per motivi legati al meteo dai responsabili dell’organizzazione di ‘The Champioships’ a Londra che hanno preferito rimborsare i biglietti venduti e attendere un anno.
"Ospitare il torneo nel 2021 è la nostra priorità numero uno e siamo attivamente impegnati nella pianificazione di tutti i possibili scenari per renderlo possibile", ha spiegato Sally Bolton, amministratore delegato dell'All English Lawn Tennis Club (AELTC).
La 134esima edizione di Wimbledon è in calendario dal 28 giugno all'11 luglio prossimi. Gli scenari studiati dagli organizzatori "coprono tre possibilità di dimensioni variabili: un torneo con tribune piene, un torneo con capienza ridotta e un torneo a porte chiuse", si legge nella nota. Tutti questi presupposti si basano "su quelle che saranno le direttive del governo e le autorità sanitarie", affermano gli organizzatori. "Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità interessate, così come con il resto dell'industria sportiva, per comprendere le sfide in evoluzione e le opportunità offerte dalla pandemia", hanno concluso i vertici dell’All England Club.
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