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Djokovic ancora re a Wimbledon: solo applausi per Berrettini

Sui prati londinesi Matteo cede in 4 set nella finale dei “Championships” al serbo, terzo tennista nella storia a conquistare 20 trofei Major restando in corsa per il Grand Slam. L'azzurro: "Sensazioni incredibili, per me non è una fine ma l'inizio di una carriera"

di | 11 luglio 2021

Matteo Berrettini e Novak Djokovic Wimbledon

L'abbraccio finale fra Matteo Berrettini e Novak Djokovic (foto Getty Images)

Non è bastato il cuore e la spinta di tutta l’Italia sportiva a Matteo Berrettini. In una domenica domenica speciale per lo sport italiano, in cui Londra è l’epicentro del mondo fra tennis e calcio, il 25enne romano non è riuscito nell’impresa di essere il primo italiano nella storia ad alzare il trofeo di Wimbledon: nella sua prima finale Slam in carriera il giocatore azzurro, n.9 del ranking e 7 del seeding, ha ceduto con il punteggio di 67(4) 64 64 63, in tre ore e 23 minuti, a Novak Djokovic.

Per Nole, alla trentesima finale in un Major (solo Federer ha fatto meglio con 31), si tratta del sesto trionfo ai “The Championships”, il terzo consecutivo. Un match che riscrive il racconto di questo sport anche se il 25enne romano non è diventato il primo tennista italiano di sempre a trionfare sui prati dell’All England Club: il 34enne di Belgrado, dominatore del tennis mondiale, raggiunge quota 20 trofei Slam in bacheca (eguagliando Rafa Nadal e Roger Federer) ed è in piena corsa per centrare il Grand Slam (vincere tutti e quattro i tornei Slam, impresa riuscita solo a Don Budge, nel 1938, e a Rod Laver, nel 1962 e nel 1969). 

Davvero eloquenti i numeri del giocatore di Belgrado: 85esimo trofeo conquistato in 121 finali in carriera.

IL LIVEBLOG DELLA FINALE

Il terzo confronto diretto fra i due (il numero 1 del mondo si è aggiudicato entrambi i precedenti, l’ultimo nei quarti del Roland Garros il mese scorso) si è aperto con un pizzico di tensione per Djokovic: due doppi falli nel game d’apertura e palla-break, da salvare, con una prima al centro che costringe Berrettini a sbagliare la risposta.

Nel terzo gioco ancora un doppio fallo per Nole, che ha recuperato da 0-30, prima di salire 2-1, poi però nel quarto gioco è l’azzurro a dover concedere palla-break: Matteo ha annullato la prima con un servizio vincente, ma la seconda è sfruttata dal 34enne di Belgrado, grazie anche a un cattivo rimbalzo dalle parti della riga. Un break subito confermato da Djokovic, per allungare sul 4-1 e poi 5-2.

Con caparbietà, al termine del game più lungo dell’incontro (22 punti), dopo aver salvato set-point il romano ha accorciato (3-5) e nel gioco successivo, alla seconda opportunità, ha saputo piazzare il contro-break con un recupero di diritto sulla contro-smorzata del rivale. Un turno autoritario alla battuta è valso il riaggancio (5-5) e poi Matteo si è aggrappato al tie-break, dove è subito salito 3 a 0, con rimonta del serbo (3 a 3), ma nuovo allungo dell’azzurro (5-3), che con un recupero su drop-shot è salito 6 a 4 e con un ace ha incamerato la frazione per 7 punti a 4.

La grinta di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

Il tweener di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

Veemente la reazione del n.1 del mondo, che subito in avvio di secondo parziale ha tolto il servizio a Berrettini (era 40-15) e poi ha colto un nuovo break, volando sul 4-0 (parziale di 19 punti a 8). L’italiano ha tenuto i successivi due turni, ottenendo il 2-5 con uno spettacolare lob su tweener, e ha recuperato uno dei due break di svantaggio (diritto stretto sulla demi-volée di Nole), per poi portarsi in scia a Djokovic (4-5) dopo aver fronteggiato con grande personalità tre chance di set consecutive. Imperturbabile, comunque, il giocatore di Belgrado ha tenuto a zero il decimo gioco pareggiando il conto dei set.

Nel terzo game del terzo, grazie a un passante di rovescio in allungo e a un braccio di ferro vinto sulla diagonale di quello stesso colpo Djokovic ha strappato la battuta all’azzurro. Sul 3-2 in suo favore il serbo si è tolto d’impaccio da una delicata situazione, cancellando due palle consecutive per il contro-break.

Con la solidità che lo caratterizza Nole - alla settima finale a Wimbledon dove ha trionfato già nel 2011, 2014, 2015, 2018 e 2019: l’unico riuscito a batterlo in una sfida per il titolo sul Centre Court è stato “Sir” Andy Murray nel 2013 - ha saputo conservare il prezioso vantaggio, così da far suo il set (64) grazie a un errore di diritto di Berrettini.

Nella quarta partita sul 3-3 è stato il campione in carica – nel game precedente bravo a risalire da 0-30 - a procurarsi la prima opportunità di break, convertita grazie al terzo doppio fallo del romano. Un break confermato da Djokovic (5-3), che nonostante la tenace resistenza di Matteo ha chiuso la contesa al terzo match point (rovescio in rete dell’azzurro), liberando la sua gioia lasciandosi cadere sull’erba londinese.

Djokovic ha quindi trionfato lasciando per strada due set soltanto in questa edizione del torneo (il precedente glielo aveva strappato il giovane britannico Jack Draper). 

Per Novak Djokovic è questione di testa (foto Getty Images)

Tantissimi applausi, comunque, di tutto il pubblico del Centre Court per Berrettini, protagonista di un autentico exploit alla terza partecipazione ai “The Championships”: ha superato in quattro set all’esordio l’argentino Pella, n.59 ATP, uno che sull’erba ci sa giocare, si è ripetuto in tre sul lucky loser olandese Van De Zandschulp, n.139 del ranking, ed ha riservato lo stesso trattamento allo sloveno Bedene, n.64 del ranking (100esimo successo nel tour maggiore per Matteo) e negli ottavi al bielorusso Ivashka, n.79 ATP, prima di superare in quattro set il canadese Auger Aliassime, n.19 ATP e 16esima testa di serie. Ma il capolavoro lo ha fatto in semifinale contro il polacco Hurkacz, n.18 del ranking e 14 del seeding, superato anche lui in quattro set, diventando il primo azzurro di sempre a spingersi fino all'ultimo atto nel "Tempio".

"Incredibili sensazioni da gestire, anche in questo Novak è più bravo di me", le prime parole a caldo di Berrettini durante la cerimonia di premiazione. Il tennista romano ha voluto subito rendere omaggio al numero 1 al mondo: "Sta scrivendo la storia di questo sport, merita tutto", ha detto ancora. Invece, sulla sua prova: "Sono contento della mia finale - ha proseguito- spero che non sarà l'ultima. È stato un onore, bellissima sensazione essere qui. Ringrazio la mia famiglia, il team, gli amici. È stato un lungo cammino, per me non è una fine ma l'inizio di una carriera. Continuiamo a provarci".

Per il tennista allenato da coach Vincenzo Santopadre si trattava dell’ottava finale in carriera (5 i trofei messi in bacheca fin qui), la quarta in questa stagione: ha vinto quelle di Belgrado 1 (battendo Karatsev) e del Queen’s (superando Norrie) mentre ha perso quella del “1000” di Madrid (contro Zverev).

Grazie alla finale a Wimbledon il romano è eguaglierà il best ranking: da lunedì risalirà infatti al n.8 (scavalcando Federer), posizione occupata per la prima volta a novembre del 2019. Ma come ha detto lui stesso a chiare lettere "questo è solo l'inizio"...

Un recupero di diritto di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

Il volto pensieroso di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

RISULTATI
“The Championships”
Grand Slam
Wimbledon (Londra), Gran Bretagna
28 giugno - 11 luglio, 2021
£35.016.000 - erba

SINGOLARE

Primo turno

Andreas Seppi (ITA) b.. Joao Sousa (POR) 46 64 75 62

Pedro Martinez (ESP) b. Stefano Travaglia (ITA) 63 26 64 64

(wc) Liam Broady (GBR) b. Marco Cecchinato (ITA) 63 64 60

Marton Fucsovics (HUN) b. (19) Jannik Sinner (ITA) 57 63 75 63

(26) Fabio Fognini (ITA) b. Albert Ramos Vinolas (ESP) 76(4) 62 64 

(7) Matteo Berrettini (ITA) b. Guido Pella (ARG) 64 36 64 60

Gianluca Mager (ITA) b. Juan Ignacio Londero (ARG) 76(3) 60 46 63

(23) Lorenzo Sonego (ITA) b. Pedro Sousa (POR) 62 75 60 

(14) Hubert Hurkacz (POL) b. Lorenzo Musetti (ITA) 64 76(5) 61 

(32) Marin Cilic (CRO) b. Salvatore Caruso (ITA) 76(5) 76(1) 61 

Secondo turno

(q) Denis Kudla (USA) b. Andreas Seppi (ITA) 62 64 62

(26) Fabio Fognini (ITA) b. Laslo Djere (SRB) 63 64 06 64

(7) Matteo Berrettini (ITA) b. (LL) Botic Van De Zandschulp (NED) 63 64 76(4)

Nick Kyrgios (AUS) b. Gianluca Mager (ITA) 76(7) 64 64

(23) Lorenzo Sonego (ITA) b. Daniel Elahi Galan (COL) 46 63 76(3) 61

Terzo turno

(5) Andrey Rublev (RUS) b. (26) Fabio Fognini (ITA) 63 57 64 62

(7) Matteo Berrettini (ITA) b. Aljaz Bedene (SLO) 64 64 64

(23) Lorenzo Sonego (ITA) b. James Duckworth (AUS) 63 64 64

Quarto turno (ottavi)

(7) Matteo Berrettini (ITA) b. Ilya Ivashka (BLR) 64 63 61

(6) Roger Federer (SUI) b. (23) Lorenzo Sonego (ITA) 75 64 62

Quarti

(7) Matteo Berrettini (ITA) b. (16) Felix Auger-Aliassime (CAN) 63 57 75 63 

Semifinali

(7) Matteo Berrettini (ITA) b. (14) Hubert Hurkacz (POL) 63 60 67(3) 64

Finale

(1) Novak Djokovic (SRB) b. (7) Matteo Berrettini (ITA) 67(4) 64 64 63

DOPPIO

Primo turno

Stefano Travaglia/Marton Fucsovics (ITA/HUN) b. Radu Albot/Nikoloz Basilashvili (MDA/GEO) 36 62 62

(6) Rajeev Ram/Joe Salisbury (USA/GBR) b. Gianluca Mager/Laslo Djere (ITA/SRB) 61 62

(9) Kevin Krawietz/Horia Tecau (GER/ROU) b. Salvatore Caruso/Alejandro Davidovich Fokina (ITA/ESP) 63 76(1)

Simone Bolelli/Maximo Gonzalez (ITA/ARG) b. Filip Krajinovic/Matej Sabanov (SRB/CRO) 63 67(4) 63

(14)  Raven Klaasen/Ben McLachlan (RSA/JPN) b. Andrea Vavassori/Andres Molteni (ITA/ARG) 67(3) 64 64

Secondo turno

(6) Rajeev Ram/Joe Salisbury (USA/GBR) b. Stefano Travaglia/Marton Fucsovics (ITA/HUN) 63 64

Simone Bolelli/Maximo Gonzalez (ITA/ARG) b. (11) Henri Kontinen/Edouard Roger-Vasselin (FIN/FRA) 76(5) 62

Terzo turno

Simone Bolelli/Maximo Gonzalez (ITA/ARG) b. Andrey Golubev/Robin Haase (KAZ/NED) 63 63 62

Quarti

Simone Bolelli/Maximo Gonzalez (ITA/ARG) b. (14) Raven Klaasen/Ben McLachlan (RSA/JPN) 76(0) 64 63

Semifinali

(4) Marcel Granollers/Horacio Zeballos (ESP/ARG) b. Simone Bolelli/Maximo Gonzalez (ITA/ARG) 64 64 76(3)

TABELLONE SINGOLARE MASCHILE

TABELLONE DOPPIO MASCHILE

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