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J.J.Wolf, prima finale a Firenze: l'incontro con Federer ha cambiato tutto

La sorpresa dell'Unicredit Firenze Open è J.J.Wolf che entrerà per la prima volta in Top 60 nel ranking ATP. Un incontro con Federer nel 2018 ha dato un indirizzo nuovo alla sua carriera

di | 16 ottobre 2022

A Firenze balla il “Lupo”. O meglio “Wolfie”, soprannome di Jeffrey John Wolf. Ispirato da Andre Agassi, senza più il mullet, il 23enne J.J. ha raggiunto all'Unicredit Firenze Open la sua prima finale ATP in carriera. Grazie a questo risultato, è sicuro di entrare per la prima volta nei primi 60 del mondo. Un bel salto in avanti per lo statunitense diventato professionista nel 2017, che ha fatto il suo esordio in Top 100 solo quest'estate e nella prima settimana con il nuovo status ha festeggiato il primo quarto di finale ATP a Washington.

Wolf è cresciuto in una famiglia di sportivi, il cui ricordo è ancora molto forte a Cincinnati, dove è nato. Ben 26 dei suoi parenti hanno praticato qualche disciplina a livello agonistico, al college o da professionisti. Suo nonno Charley, che ha avuto il maggior successo prima di J.J. nella famiglia, ha giocato a baseball per i Cincinnati Reds, poi ha allenato nella NBA, la lega statunitense di basket, i Detroit Pistons e i Cincinnati Royals. Non tutta la sua famiglia ha seguito le sue orme: c'è chi ha preferito la pallavolo, chi il calcio, chi la boxe, chi l'atletica. Wolf, dopo aver provato il baseball, il calcio e il basket, ha trovato la sua strada nel tennis.

Ma le sue esperienze precedenti, ha raccontato per il sito dell'ATP nel 2020, hanno contribuito a sviluppare il suo gioco. “Il calcio mi ha aiutato a sviluppare la velocità e il gioco di piedi, il basket è stato importante per gli spostamenti laterali e per i salti, il baseball per la rotazione del braccio, soprattutto al servizio, e la rotazione dell'anca – ha spiegato -. Certamente questo ha facilitato la mia transizione tra i professionisti”.

Di fatto Wolf, da bambino, per anni a tennis non ha proprio giocato o al massimo l'ha praticato come attività ricreativa in vacanza con la famiglia. Nessuno gli ha messo pressione per avviare una carriera nel tennis, ma il tennis ha esercitato un fascino crescente sul giovane J.J. “Mi piace perché dipende tutto da quello che posso controllare. Ogni punto dipende da te, è come nel pugilato: ci sei tu contro l'avversario e devi solo essere migliore di lui in quella giornata”.

J.J.Wolf: "Quell'incontro con Federer ha significato tanto"

Passione e dedizione l'hanno indotto a forgiare il fisico attraverso ore e ore di lavoro in palestra durante il lockdown del 2020. Senza mai dimenticare il decisivo consiglio di Roger Federer.

Wolf ha avuto modo di allenarsi con lo svizzero nel 2018, alla vigilia del Western & Southern Open, il Masters 1000 di Cincinnati, in cui giocò le qualificazioni. “Ero nervosissimo, mi sarei allenato con uno dei miei idoli – raccontava allora -. Abbiamo giocato per un'oretta, poi ci siamo fermati a parlare per 30-40 minuti. Mi ha dato piccoli consigli su tutti ma ha significato davvero tanto per me. È stata una conversazione normale con una persona straordinaria”.

Quella mezz'ora ha cambiato gli orizzonti del giovane Wolf. “Federer è una persona normale che ha ottenuto cose straordinarie – ha detto J.J. -. Quell'incontro mi ha fatto desiderare di lavorare ancora più duro, mi ha fatto capire che volevo provare a diventare qualcuno con quel tipo di influenza”.

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