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Bentornata Petra! Ad Eastbourne Kvitova torna protagonista

Nella finale del “Rothesay International” la ceca, 14esima testa di serie, liquida in due set la lettone Ostapenko, ottava favorita del seeding e campionessa in carica, alla quale concede appena cinque giochi. Per la mancina di Bilovec è il trofeo n.29 in carriera

di | 25 giugno 2022

Petra Kvitova con il trofeo di Eastbourne (foto Getty Images)

Si è ripresa la scena quando sembrava oramai avviata sul viale del tramonto. Ed invece ha infilato una delle sue proverbiali settimane - quelle durante le quali tanto per intenderci è praticamente ingiocabile - aggiudicandosi un altro titolo, il 29esimo, e rilanciando la propria candidatura come une delle protagoniste ai “The Championships”. Al secondo tentativo Petra Kvitova ha conquistato il trofeo del “Rothesay International”, torneo WTA 500 dotato di un montepremi di 797.900 dollari che si è concluso sui prati del Devonshire Park di Eastbourne, in Gran Bretagna (ultimo appuntamento del circuito rosa insieme a Bad Homburg utile per rifinire la preparazione in vista di Wimbledon).

In finale la 31enne mancina di Bilovec, n.31 del ranking e 14 del seeding, ha liquidato 63 62, in poco più di un’ora e un quarto di partita, la campionessa in carica, la lettone Jelena Ostapenko, n.14 WTA ed ottava testa di serie, che era arrivata alla sfida per il titolo senza concedere nemmeno un set alle avversarie (compresa Camila Giorgi in semifinale).

La finalista di Eastbourne Jelena Ostapenko e la vincitrice Petra Kvitova (foto Getty Images)

Partita mai in discussione, con Petra ingiocabile fin dall’inizio nei propri turni di battuta: un unico passaggio a vuoto, nel quarto gioco della seconda frazione (quando peraltro era già avanti di un break), con ben cinque palle-break concesse alla sua avversaria (le prime del match) ma tutte annullate. Kvitova non ha soltanto servito benissimo - 7 ace contro un solo doppio fallo, il 68,3% di prime in campo con il quale ha ottenuto l’80,5% dei punti - ma ha risposto con altrettanta incisività, “spaventando” Ostapenko con una percentuale di risposte sulla seconda della lettone pari al 65,5%.

Quattro pari il bilancio dei precedenti con la 25enne di Riga ma le due non si erano mai affrontate sui prati. Nel primo set il break per la ceca è arrivato già nel secondo gioco, ma anche in tutti gli altri tre turni di servizio Jelena ha dovuto annullare palle-break tanto che il punteggio (6-3) è stato sicuramente stretto a Petra. Nella seconda frazione il break è arrivato nel terzo game, in quello successivo Ostapenko si è giocata male due delle cinque chance di riaprire la partita, e poi è stato un assolo di Kvitova che ha mancato un match-point nel settimo gioco chiudendo poi all’ottavo (6-2).

Petra Kvitova colpisce di diritto (foto Getty Images)

Incroci strettissimi, lungolinea micidiali, recuperi impossibili oltre al servizio devastante: tra finale e semifinale - dove aveva interrotto la serie positiva della brasiliana Haddad Maia, n.29 WTA e 15esima testa di serie, vincitrice a Nottingham e Birmingham (dove al primo turno aveva battuto proprio la ceca) - Petra ha messo in mostra tutto il suo straordinario repertorio conquistando il trofeo di Eastbourne undici anni dopo la sfida persa con la francese Bartoli (2011).

Per la due volte campionessa di Wimbledon (2011 e 2014) si tratta del 29esimo trofeo della carriera su 39 finale disputate, il primo ad un anno e mezzo di distanza da Doha 2021. A Wimbledon bisognerà fare attenzione anche a lei…, bentornata Petra!  

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