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Yibing Wu è il primo cinese al terzo turno in singolare maschile nella storia dello US Open. A marzo 2022 era fuori dai primi 1800 del mondo, la prossima settimana salirà tra i primi 130. Crescono i volti nuovi anche nel torneo femminile, da Xiyu Wang a Qinwen Zheng
di Alessandro Mastroluca | 01 settembre 2022
Anche i sogni cambiano colore a New York. Quello di Yibing Wu, campione junior allo US Open cinque anni fa, parla di riscatto, di sfida al destino, di voglia di non mollare dopo il buio degli infortuni e del COVID. E' un'affermazione, una dichiarazione d'intenti: la prossima sfida contro il numero 1 del mondo, il campione in carica Daniil Medvedev diventa un regalo inatteso. Un'anomalia piacevole, l'inizio di un nuovo percorso.
Il 22enne, di fatto fermo per tre anni, è il primo cinese al terzo turno dello US Open nell'intera storia del torneo. E il primo in assoluto a spingersi così avanti in un major dal 1946. Allora, al terzo turno di Wimbledon arrivò Kho Sin-Khie, che rappresentava la Repubblica di Cina, definizione ufficiale della Cina prima della guerra civile e della rivoluzione di Mao Zedong. Da quel momento, il leader del partito nazionalista Chiang Kai-shek si rifugiò nella odierna Taiwan, in conflitto da allora con la Repubblica Popolare (con sede a Pechino) per la legittimità e il riconoscimento internazionale.
Kho, rimasto orfano a vent'anni, era nato a Java, in Indonesia, e visse a lungo a Londra lavorando anche per l'ambasciata cinese in Gran Bretagna. Primo cinese a vincere un torneo internazionale, Kho era un maestro della palla corta, si legge in un articolo del Courier Mail, un quotidiano australiano, del 1938. "Kho ha una potente frustata di diritto, un eccellente gioco di volo e un formidabile rovescio" scriveva Mervyn Weston.
Un giocatore moderno, dunque, con un stile che fa da anello di congiunzione con Wu, un contrattaccante da fondo che si esalta sul cemento.
A New York, dove nel 2017 ha vinto il titolo junior in singolare e doppio diventando così numero 1 del mondo Under 18, Yibing Wu ha sconfitto al primo turno il georgiano Nikoloz Basilashvili. Ha ottenuto così la prima vittoria per un cinese in uno Slam in singolare maschile. Ed è andato ancora più in là grazie al successo, 64 al quinto set, sul portoghese Nuno Borges dopo 3hr 47min.
"Sono contento di aver mantenuto il mio livello per tutti i cinque set. Ora mi serve solo un buon riposo" ha detto Wu, che non ha giocato da marzo 2019 a gennaio 2022. Quando ha ripreso era fuori dai 1800 del mondo, grazie al terzo turno a New York sarà almeno numero 129. Secondo le proiezioni live dell'ATP è il nuovo numero 2 di Cina dietro a Zhang Zhizhen, sconfitto al primo turno dall'olandese Van Rijthoven, virtualmente numero 118 del mondo. Finora, la posizione più alta mai raggiunta da un cinese nel ranking ATP era la 136, best ranking dello stesso Zhang.
Il traguardo da record di Wu e di Zhang racconta un cambio di passo al maschile per il tennis cinese. Ma la Cina sta vivendo un'incoraggiante rinascita anche al femminile, dopo un decennio di risultati inferiori alle attese create dai due trionfi Slam di Li Na.
Allo US Open, ad esempio, ha raggiunto per la terza volta il terzo turno di uno Slam la 21enne Wang Xiyu che ha eliminato Maria Sakkari e festeggiato così la prima vittoria in carriera su una Top 10. "Sono molto contenta, ma devo ancora migliorare il servizio ed essere più continua" ha detto Wang, numero 75 del mondo.
A New York brillano generazioni diverse di cinesi. C'è la 33enne Zhang Shuai, al terzo turno per la quarta volta allo US Open, in corsa per raggiungere il suo terzo quarto di finale in uno Slam.
E si fa notare anche Qinwen Zheng, diciannovenne che aveva mostrato un tennis potente e molto fluido già al Roland Garros dove si era spinta negli ottavi aveva tolto un set a Iga Swiatek, la numero 1 del mondo nel pieno della sua striscia di 37 vittorie consecutive. Zheng, nata a Wuhan proprio come Li Na, a New York ha sorpreso Jelena Ostapenko, ex campionessa al Roland Garros.
Come Li Na, anche Qinwen Zheng non è rimasta sotto l'egida della federazione, ma ha scelto di allenarsi con un proprio team: fa base a Madrid con la guida dell'ex pro spagnolo Pere Riba. "Sono sempre stata una gran lavoratrice, mi piace giocare molto a tennis. E a volte lo faccio anche troppo" diceva durante il WTA 1000 di Toronto dopo un altro dei successi di prestigio della sua stagione, contro Bianca Andreescu, vincitrice dello US Open 2019. La nuova Cina del tennis vuole sognare in grande.