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Alexander Zverev conquista il terzo titolo in casa. Vince almeno un trofeo per la quinta stagione consecutiva. Sconfitto Auger-Aliassime, che ha perso sei finali su sei senza ottenere nemmeno un set
di Alessandro Mastroluca | 18 ottobre 2020
Felix Auger-Aliassime e le finali ATP, il matrimonio non s'ha da fare. Al canadese continua a mancare l'ultima tessera del mosaico. Ha vent'anni e un annunciato grande futuro, ma ha perso sei finali su sei senza mai vincere un set. L'ultima a Colonia, 6-3 6-3 contro Alexander Zverev.
Sperava di interrompere la serie a Colonia e diventare il quinto giocatore a conquistare il primo trofeo nel 2020. Invece Alexander Zverev l'ha sconfitto per la terza volta in carriera e raggiunto le cinque stagioni consecutive con almeno un successo all'attivo.
Dopo i due titoli a Monaco, il numero 7 del mondo ha conquistato il terzo torneo in patria nel primo dei due tornei consecutivi alla Lanxess Arena. "Ho perso una finale molto dura a New York, nella successiva qui volevo giocare il mio tennis migliore" ha detto nella cerimonia di premiazione dopo il match.
Il tedesco ha tenuto quattro volte la battuta a zero nel match e vinto l'80% dei punti con la prima di servizio. Ha comandato il gioco mentre il canadese si incartava in tre break su cinque turni di battuta nel primo set. "Sei un giocatore incredibile, anche se so possa non significare molto detto da me adesso" ha detto Zverev dopo la partita. "Sono sicuro che vincerai tanti tornei più importanti di questo in carriera".
Prima della finale, Auger-Aliassime aveva spiegato quanto fosse importasnte per lui riuscire a mettersi alle spalle le precedenti sconfitte in finale e cercare di concentrarsi sul presente. Perché rispetto al passato, sarebbe stata una partita diversa, contro un avversario familiare ma mai incontrato prima in una sfida per il titolo, in un'arena nuova. Eppure, l'esito è rimasto lo stesso. "Sono una persona diversa, un giocatore diverso e non posso considerare le sconfitte in finale tutte nello stesso modo" diceva il canadese. "Cerco di mettere in campo il meglio che ho e di vincere ogni giorno". Ma per l'ultimo gradino ancora non basta.
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