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Australian Open, il "caso" delle bandiere russe: la decisione ufficiale

Il provvedimento di Tennis Australia dopo la protesta dell'ambasciatore ucraino per l'esposizione di una bandiera russa durante l'Australian Open 2023

di | 17 gennaio 2023

Durante la prima giornata dell'Australian Open, un'immagine aveva attirato l'attenzione di Vasyl Myroshnychenko, ambasciatore dell'Ucraina in Australia e Nuova Zelanda. Qualche tifoso aveva infatti esposto una bandiera russa nel corso della partita fra Kamila Rakhimova, 21enne di Ekaterinburg in campo come atleta neutrale, e l'ucraina Kateryna Baindl, che avrebbe poi vinto.

"Condanno fermamente l'esposizione pubblica della bandiera russa durante partita all'Australian Open e chiedo a Tennis Australia di prendere provvedimenti" aveva scritto su Twitter.

I provvedimenti sono arrivati. Tennis Australia, la federtennis nazionale che organizza il primo Slam della stagione, ha stabilito che le bandiere russe e bielorusse saranno vietate a Melbourne Park, dove si disputa l'Australian Open.

"Avevamo inizialmente deciso di consentire ai tifosi di portare le bandiere, ma a patto che non venissero usate per causare disturbi - si legge in un comunicato -. Ieri c'è stato un incidente per una bandiera esposta a bordo campo. Il divieto entrerà in vigore immediatamente".

I giocatori russi e bielorussi, come noto, scendono in campo come atleti neutrali, dunque senza che al loro nome sia associata la bandiera della propria nazione, a causa della reazione del Comitato Olimpico Internazionale e delle federazioni che ne fanno parte all'invasione dell'Ucraina dello scorso febbraio. L'inizio della guerra, che il presidente russo Putin continua a chiamare "operazione speciale", avvenuto durante la Tregua Olimpica, ha fatto scattare le sanzioni e le squalifiche a livello sportivo per i rappresentanti della Russia e della Bielorussia, coinvolta per l'appoggio logistico nella preparazione dell'invasione.

"Se hanno deciso così, non posso farci niente" ha commentato Aryna Sabalenka, seconda giocatrice nata in Bielorussia capace di raggiungere la prima posizione del ranking mondiale in doppio. "Penso che lo sport non abbia niente a che fare con la politica, ma se in questo modo si sentono tutti meglio, va bene".

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