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Alcaraz, la corsa per confermarsi numero 1 del mondo

In oltre il 50% dei casi, il campione che chiude la sua prima annata da numero 1 del mondo conferma tale posizione anche nell'anno seguente. E' accaduto 9 volte su 17. L'età e i punti da difendere sono dalla parte dello spagnolo.

di | 05 dicembre 2022

Per Carlos Alcaraz il 2023 sarà l'anno della verità. La domanda nasce spontanea, direbbe Gigi Marzullo. Riuscirà il nostro eroe, il più giovane numero 1 della storia Atp, a confermare gli enormi progressi messi in mostra quest'anno e in primis a rimanere seduto sulla prima posizione del ranking mondiale?

Tra poche settimane, con l'inizio della nuova stagione che parte dai tornei australiani, il campione spagnolo riceverà l'assalto congiunto di una mezza dozzina di pretendenti. Da chi è già stato numero 1, come Djokovic, Medvedev e Nadal, e da chi non lo è mai stato, come Ruud, Tsitsipas o Felix Auger-Aliassime.

In oltre il 50% dei casi, il campione che chiude la sua prima annata da numero 1 del mondo conferma tale posizione anche nell'anno seguente. E' accaduto 9 volte su 17: a Connors nel 1974-75, a Borg nel 1979-80, a McEnroe nel 1981-82, a Lendl nel 1985-86, a Edberg nel 1990-91, a Sampras nel 1993-94, a Hewitt nel 2001-02, a Federer nel 2004-05 e a Djokovic nel 2011-12. Tutti autentici mostri sacri ad eccezione di Lleyton Hewitt, il quale ha avuto la fortuna di esplodere nell'interregno tra la fine dell'era Sampras e l'inizio della dominazione di Federer.


Tre volte invece il numero 1 è stato costretto a scendere di uno scalino: Gustavo Kuerten nel 2001-02 abbandonò la leadership a favore di Hewitt, Andy Roddick nel 2003-04 fu scalzato da Federer, Rafael Nadal nel 2008-09 fu preceduto da Federer. E una sola volta è accaduto che il leader scendesse dal più alto al più basso gradino del podio: è accaduto a Jim Courier nel 1992-93, sorpassato da Sampras e Stich.
Soltanto due volte invece un numero 1, dopo il suo primo anno da re, non ha chiuso l'anno successivo tra i primi 10 del mondo. E' accaduto a Mats Wilander, n° 1 nel 1988 e n° 12 nel 1989, e a Andy Murray, n° 1 nel 2016 e n° 16 nel 2017. Non a caso due esempi di giocatori che sono riusciti a toccare il picco dopo un lungo inseguimento: per lo svedese alla settima grande stagione della carriera, per lo scozzese invece alla nona.

L'età depone a favore di Alcaraz. Il più giovane numero 1 prima di lui, Lleyton Hewitt nel 2001, ha confermato la prima posizione anche nel 2002. In più lo spagnolo avrà un avvio di stagione morbido, senza cambiali troppo elevate da pagare: 90 punti per l'Australian Open, 500 per Rio de Janeiro e 360 per Indian Wells. E comunque più che la classifica, ad Alcaraz dovrebbero interessare maggiormente i grandi tornei. Un successo a Parigi o in Australia sarebbe gradito anche a costo di perdere un paio di posizioni mondiali.

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