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"Tornei, sana competizione"... e SuperTennis: la formula del successo italiano

Mosè Navarra ha parlato della rinascita del tennis maschile italiano in un'intervista per il podcast ufficiale dell'ATP. Ha analizzato l'impatto dei tanti tornei in calendario e la sana competizione interna tra i giovani.

di | 22 dicembre 2022

I tanti tornei, dagli ITF alle Nitto ATP Finals, la competizione sana e stimolante, lo spirito di squadra. Secondo Mosé Navarra, che segue in qualità di coach i giovani talenti italiani nell'ambito del programma over 18 della Federazione Italiana Tennis e Padel, sono queste le basi che spiegano la ricetta della rinascita italiana al maschile. Senza dimenticare SuperTennis, specchio di una passione in continua crescita che alimenta anche la pratica sportiva.

La FITP, ha spiegato Navarra in un'intervista con l'ex Top 10 Jill Craybas per il podcast ufficiale dell'ATP, "segue lo sviluppo individuale dei ragazzi fin da quando hanno 12 o 13 anni, come giocatori e come persone. E' un percorso che si sviluppa negli anni".

I risultati si vedono. Non è un caso se a fine 2022 dieci dei migliori 25 Next Gen, ovvero i tennisti Under 21 nel ranking ATP, sono italiani. E per la prima volta dal 2017, quando è stato introdotto in calendario, ci sono stati più italiani in campo in una singola edizione delle Nitto ATP Finals. Se all'inizio serviva una wild card, messa in palio con un torneo di pre-qualificazione, stavolta si sono qualificati di diritto Musetti, Passaro e Arnaldi.

 "In Italia da qualche anno organizziamo 25-30 Challenger, e tanti Futures. Puoi di fatto giocare per una stagione solo in Italia, e la Federazione gestisce le wild card per questi tornei. Questo aiuta a migliorare il livello dei ragazzi".

I nuovi Next Gen: la metà sono italiani

Nel solo 2022, ad esempio, in Italia si sono giocati 28 Challenger distribuiti in dodici regioni: Emilia-Romagna (sei a Forlì, due a Parma); Abruzzo (due a Roseto, Francavilla al Mare); Lazio (Roma); Friuli Venezia-Giulia (Trieste, Cordenons); Liguria (Sanremo, Genova); Lombardia (Milano, Como, Bergamo); Marche (San Benedetto del Tronto); Piemonte (Torino); Puglia (Barletta, Andria); Trentino Alto-Adige (Ortisei); Umbria (Perugia, Todi); Veneto (Vicenza, Verona). Tornei che si affiancano agli eventi ITF e ai grandi appuntamenti del circuito maschile, gli Internazionali d'Italia, gli ATP 250 di Napoli e Firenze, il girone di Coppa Davis a Bologna, le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals a Milano e le Nitto ATP Finals a Torino.

L'unione è un altro degli elementi su cui si è concentrato Navarra, sia all'interno dello staff sia tra i giocatori. "Il centro tecnico di Tirrenia è aperto a tutti i giocatori che ne abbiano bisogno - ha detto -. Abbiamo rapporti stretti con Filippo Volandri, ìdirettore tecnico e capitano di Davis, con gli altri allenatori, i mental coach, i preparatori, lo staff medico".

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Lo spirito di gruppo è evidente anche tra i giocatori, come l'esperienza di quest'anno in Coppa Davis ha dimostrato. C'è una bella amicizia tra Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini, o tra Matteo Arnaldi e Francesco Passaro che si sono affrontati in quello che è diventato il match più lungo nella storia delle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals. L'abbraccio fra i due dopo la vittoria del 21enne perugino resta una delle immagini simbolo del 2022 del tennis italiano, la sintesi di una competizione interna sana che ha effetti positivi per tutti.

"Ognuno spinge l'altro, così i risultati arrivano - ha detto Navarra all'ATP -. Se uno dei ragazzi ottiene un bel risultato, gli altri sono contenti ma allo stesso tempo pensano: se ce l'ha fatta lui, posso farcela anche io". Ai più giovani arriva poi l'esempio dei top player, che si mettono a disposizione anche in allenamento.

Il lavoro dello staff della Federazione Italiana Tennis e Padel con i ragazzi seguiti nell'ambito del programma over 18 richiede flessibilità e capacità di adattamento. Si può seguire un Top 50 in un torneo di alto livello, e un giovane in ascesa in un Future dall'altra parte del mondo. Tutti i componenti, anche molti preparatori atletici, lavorano con psicologi o mental coach. "Abbiamo toccato diversi aspetti, ad esempio come parlare ai giocatori in maniera costruttiva, positiva - ha detto Navarra all'ATP -. Ci hanno fatto capire soprattutto quanto sia importante il benessere nella vita personale, perché se non stai bene nella vita non performi bene nel lavoro". Un atout in più arriva dalla presenza di uno staff di allenatori che a loro volta sono stati giocatori, e dunque hanno conosciuto lo stesso tipo di vita.

Con il loro contributo rinnovano una passione ormai accesa in tutto il territorio. "Penso che le Next Gen Finals aiutino, come le Nitto ATP finals. In Italia abbiamo anche SuperTennis che offre tornei tutti i giorni in chiaro e un canale dedicato al tennis su Sky. E' la prova di quanto questo sport sia seguito e importante in Italia oggi" ha concluso Navarra. E pare proprio che il meglio debba ancora arrivare.

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