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Fratello minore di Stefanos, il 20enne greco è tra i primi 90 della Race che porta i primi 8 a giocarsi le Intesa San Paolo Next Gen ATP Finals nel capoluogo lombardo. Per arrivarci servirebbe un salto di qualità. Ma lui ci crede, ricordandosi quando papà Apostolos diceva…
26 luglio 2021
Stefanos ha fatto le cose di fretta. A 17 anni ha vinto il Trofeo Bonfiglio, a 20 le Next Gen ATP Finals e a 21 si era già laureato maestro nelle Nitto ATP Finals di Londra. Intanto, è arrivato nella Top 5 mondiale e si è portato a casa pure un Masters 1000 (Monte-Carlo 2021). Mentre lui correva veloce, un altro piccolo Tsitsipas - di quasi due anni più giovane - cresceva all’ombra del fratello. Si tratta di Petros, che tra 2016 e 2017 viaggiava al seguito di papà Apostolos e mamma Julia Salnikova lungo il circuito juniores, ITF e challenger seguendo il primogenito. Ero uno Stefanos in miniatura, almeno nell’attrezzatura e nel look: stessa racchetta, stessi completini, taglio simile, atteggiamenti quasi.
Crescendo il capello biondo s’è fatto un po’ più scuro e più corto, mentre il tennis non ha trovato lo stesso sprint che ha portato il fratellone Stefanos a lanciarsi ai piani alti, altissimi, fin da subito. Eppure, chi aveva la possibilità di fare due chiacchiere con papà Apostolos tra un match e l’altro di Stefanos - al tempo impegnato nella sua corsa italiana alla conquista di Bonfiglio e Futures di Lecco uno via l’altro - ricorda nitidamente il “Se pensate che Stefanos giochi bene, vedrete gli altri”.
Il riferimento era proprio per Petros, ma anche per Pavlos ed Elisavet, gli altri due fratellini più piccoli. La profezia al momento non si è concretizzata in exploit particolari, ma la carriera di Petros non è soltanto quella da spalla designata del fratellone famoso. Vive di vita propria. I due - è vero - giocano in doppio insieme, quando è possibile, ma il classe 2000 ha saputo cucirsi al petto qualche punto del ranking ATP e ITF pure per i fatti suoi, in singolare.
Tanto che adesso è, ancora Under 21 ed eleggibile per la lista degli 8 pretendenti al pass per le Intesa San Paolo Next ATP Finals, al numero 89 della Race to Milan, con 16 punti in cassaforte racimolati nei 6 tornei fin qui disputati. E per quanto riguarda l’attività Pro targata ITF, è soltanto di un paio di settimane fa la finale raggiunta nell’evento da 25 mila dollari più ospitalità di Ajaccio, in Corsica, la prima in carriera.
In doppio poi, specialità nella quale non fa coppia con Stefanos solo quando le rispettive programmazioni lo impediscono, ha appena alzato il primo trofeo da professionista. Il 25 luglio scorso ha conquistato il torneo ITF da 25 mila dollari di Kottingbrunnn, in Austria, facendo coppia con il lettone Martins Podzus. In finale, i due si sono liberati del duo formato dal ceco David Poljak e dal russo Alexander Shevchenko con un doppio 6-3.
Scorrendo il ruolino di marcia in doppio, non sfugge la presenza frequentissima della coppia-fissa col fratello Stefanos. Insieme, hanno ottenuto 8 wild card nella sola stagione 2021, due Slam compresi (Australian Open e Wimbledon). Un paio i turni superati, tra cui anche il primo al Masters 1000 di Monte-Carlo, sulla terra rossa.
Petroen, come viene chiamato in famiglia e - ormai - nel circuito, ha cominciato a giocare fin dai 5 anni, sbocco inevitabile in una famiglia che da sempre respira ossigeno mischiato alle racchette da tennis. Dice di amare le volée, le superfici dure e un gioco aggressivo, propositivo. Nonostante l’anagrafe, l’idolo tennistico è sempre stato Pete Sampras, le cui origini greche hanno avuto il sopravvento rispetto all’impossibilità di vederlo giocare in presa diretta (quando Pistol Pete vinceva il suo ultimo Slam, gli Us Open 2002, Petros aveva poco più di due anni).
Su Instagram conta molti più followers di chi lo precede nel ranking ATP: ne ha oltre 22.100. Merito anche di qualche scatto che ritrae petrostsitsipas00, questo il nome del suo account, in campo col fratellone. Nel profilo, oltre alla foto fresca fresca con i piatti dei vincitori in Austria, anche più di un ritratto con papà Apostolos a sottolineare una somiglianza nei lineamenti che, questa no, neppure Stefanos può avvicinare.
Tsitsipas-piccolo, secondo dei quattro figli di Apostolos e Julia, la sua strada nel tennis se la sta costruendo (anche) in autonomia. A forza di tornei e con tanta gavetta nel circuito ITF. Il tennis non è uno sport di cronometro e chi arriva ‘prima’ secondo l’anagrafe non conta: per questo Petros può ancora concentrarsi sulle proprie armi e continuare a sognare un prosieguo di carriera che lo porti a ripercorrere - almeno in parte - le stesse strade già battute da Stefanos nei mesi scorsi. A cominciare da quelle di Milano e delle Intesa San Paolo Next Gen ATP Finals.