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Milos Raonic ci riprova. A due anni dalla sua ultima partita, giocata ad Atlanta a luglio 2021, l'ex numero 3 del mondo è di nuovo iscritto a un torneo ATP. Il canadese, oggi senza classifica, ha utilizzato il ranking protetto (ovvero la facoltà di iscriversi con la classifica al momento dell'infortunio, consentita a chi rientra da una lunga assenza forzata) per essere in tabellone all'ATP 250 di 's-Hertogenbosch, classico appuntamento sull'erba.
La prolungata inattività, dovuta negli ultimi due anni a un problema al tendine d'Achille, aveva fatto pensare a un possibile ritiro dall'attività del 32enne, primo canadese finalista Slam nell'era Open. Un traguardo raggiunto a Wimbledon nel 2016, l'anno in cui ha centrato anche la semifinale alle Nitto ATP Finals e chiuso la stagione da numero 3 del mondo, la sua miglior posizione di sempre in classifica.
Il suo rientro appare per un verso sorprendente, motivo per cui ha attirato più attenzione del possibile ritorno in campo di Nick Kyrgios per la stagione sull'erba dopo la rinuncia al Roland Garros. Ma dall'altro è pienamente in linea con quanto aveva dichiarato il suo attuale allenatore Mario Tudor alla testata serba Sport Klub.
"All'inizio del 2021 già sentiva dolore al tendine d'Achille - diceva -. Il suo fisico, vista la combinazione di altezza ed esplosività, lo porta a farsi male più facilmente. Dopo il torneo di Atlanta di quell'anno, i medici gli hanno detto che il tendine si reggeva a malapena. A febbraio del 2022 è tornato a colpire qualche pallina, seppur da fermo". Il suo obiettivo, aggiungeva, era vederlo in campo a febbraio o marzo di quest'anno. Potrebbe accadere a maggio, e comunque vada, sarebbe un successo per il tennis.