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Stasera per il ciclo "US Open Story" alle 21.30 andrà in onda Sinner-Alcaraz, il memorabile quarto di finale dell'edizione 2022. Quest'anno lo US Open sarà per la prima volta trasmesso su SuperTennis, in chiaro e gratis
di Alessandro Mastroluca | 04 giugno 2023
Dopo oltre trent'anni, lo US Open sarà trasmesso in chiaro. Per la prima volta sarà SuperTennis a offrire a tutti gli appassionati, gratis, l'ultimo Slam della stagione.
Per avvicinarci al meglio alla grande esclusiva del 2023 su SuperTennis, durante il Roland Garros e Wimbledon trasmetteremo alcuni grandi match della storia dello US Open. Stasera alle 21.30 rivivremo il quarto di finale 2022 tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, una delle partite simbolo della scorsa stagione. Ecco i tre motivi per vederla ancora una volta:
Nelle oltre 5 ore di partita, la più bella del 2022, Sinner ha alzato ancora il suo livello di gioco e mostrato miglioramenti importanti in tutte le zone del campo, in ogni fase del gioco. La qualità del match attira giocatori come Cori Gauff e Wawrinka, e grandi tecnici (Mouratoglou e Brad Gilbert su tutti). Gli apprezzamenti sui social degli addetti ai lavori misurano la qualità dello spettacolo.
The point of the tournament brought to you by @carlosalcaraz ?? pic.twitter.com/ylewLwrqxu
— US Open Tennis (@usopen) September 8, 2022
Jannik Sinner è il giocatore più giovane ad aver raggiunto i quarti di finale almeno una volta in tutti gli Slam dal 2008, quando ci riuscì un ventenne Novak Djokovic. Ma si ferma in quel quarto di finale a un punto dalla vittoria contro Alcaraz che, come noto, avrebbe vinto il torneo e sarebbe diventato il più giovane numero 1 del mondo da quando l'ATP ha introdotto il ranking computerizzato, nel 1973.
Dopo la partita, sui social, il messaggio di Alcaraz è chiaro. "Che posso dire, è stata una battaglia incredibile. Jannik, mi hai spinto a migliorare, sono sicuro che giocheremo tante partite ancora in futuro" ha scritto. Un messaggio, una profezia avverata che dovrebbe inorgoglire anche tutti i tifosi di Sinner.
Sinner ha comandato la partita sul piano tattico. Una sfida, ha scritto allora Enzo Anderloni su SuperTennis, "che, a chi ha qualche decennio di tennis sulle spalle, ha ricordato le grandi rivalità tra grandi campioni: Borg- McEnroe, Becker-Lendl, Agassi-Sampras, fino proprio a Federer-Nadal.
Partite che capitavano quasi sempre a livello di semifinale o finale di tornei importanti e che indipendentemente dalle prodezze mostrate da entrambi i contendenti (che si obbligavano reciprocamente ad alzare sempre più il livello di gioco), uno dei due inevitabilmente perdeva. Perché al momento buono la differenza la fa un passaggio a vuoto al servizio, una volée che scappa, un attacco meno profondo di quello che si voleva, un piccolo calo fisico. Talvolta anche il caso, un colpo di fortuna. O una gestione astuta delle pause. E vale anche per campioni in età matura, dopo anni di esperienza ad alto livello e magari più di un titolo Slam già in bacheca. Questo però non ne mette in discussione la grandezza".
E non mette in discussione, anche a rivederla a un anno di distanza, dopo la semifinale a Indian Wells, la finale a Miami o la fresca e inattesa sconfitta al Roland Garros, quel che Sinner può esprimere e raggiungere. Come diceva l'antico principe sovrano olandese Gugliemo d'Orange, "non occorre sperare per intraprendere, né riuscire per perseverare".
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