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La WTA ha pubblicato una nota in cui spiega perché da settembre torneranno i tornei in Cina dopo sedici mesi di sospensione
di Alessandro Mastroluca | 13 aprile 2023
La WTA ha deciso: il circuito femminile tornerà in Cina già dal prossimo settembre. Da giorni si attendeva un annuncio, in un senso o nell'altro, da parte della WTA. Dopo i tornei ITF, dunque, anche il circuito professionistico femminile farà nuovamente tappa in Cina nella parte finale della stagione.
Gli ultimi tornei WTA in Cina risalgono al 2019. Se ne giocarono nove, sette in più del 2008, per un montepremi complessivo di 30,4 milioni. Saltata una prima volta nel 2020 a causa della pandemia di COVID-19, la stagione asiatica non si è disputata nemmeno nel 2021 per via delle restrizioni ancora presenti in materia di viaggi.
Nell'autunno del 2021, poi, Peng Shuai ha accusato l'ex vice premier Zgang Gaoli, ora in pensione, di averla costretta a un rapporto non consensuale durante la loro relazione. Il post è stato pubblicato sul social network cinese Weibo e poi cancellato. L'ex numero 1 del mondo in doppio ha negato di aver accusato Gaoli, ma da quel momento la WTA ha deciso di rinunciare alla stagione in Cina senza un contatto diretto con Peng Shuai o l'apertura di un'indagine indipendente sulle sue accuse.
"Quando abbiamo preso questa decisione, non sapevamo se altri ci avrebbero seguito o no. Abbiamo ricevuto molti apprezzamenti per la nostra difesa dei principi e crediamo di aver lanciato un messaggio potente. Ma l'apprezzamento non basta a produrre cambiamenti" si legge in un comunicato della WTA che di fatto si rassegna a una sconfitta.
"Dopo sedici mesi di sospensione dell'attività in Cina, la situazione non è cambiata. Abbiamo concluso che non potremo mai garantire il raggiungimento di quegli obiettivi, e le giocatrici e i tornei stavano pagando un prezzo troppo alto per i loro sacrifici - prosegue la nota -. Per queste ragioni dal prossimo settembre torneranno i tornei in Cina. Negli ultimi vent'anno, la WTA ha aperto una strada in Cina, ha dato l'opportunità a tante ragazze di perseguire una carriera nel tennis. Con la sospensione, non abbiamo potuto fornire alle donne della regione quelle opportunità".
Per quanto riguarda la vicenda di Peng Shuai, la WTA ammette di non essere riuscita "a raggiungere nessuno dei risultati che ci eravamo prefissati. Ma siamo stati in contatto con persone a lei vicine, e ci hanno assicurato che Peng è al sicuro con la sua famiglia è a Pechino. Abbiamo avuto anche rassicurazioni sulla protezione che le giocatrici e tutto lo staff riceveranno una volta in Cina".
Peng, conclude la nota, "non può essere dimenticata. E' importante che il nostro rinnovato impegno in Cina fornisca sicurezza a Peng e a tutte le tenniste che beneficeranno del nostro ritorno alle competizioni. E' essenziale che la voce delle donne sia ascoltata".
Già l'anno scorso, comunque, si cominciava a parlare di un ritorno delle WTA Finals a Shenzhen dopo la cancellazione del 2020 e il trasferimento nelle ultime due stagioni prima a Guadalajara, in Messico, poi a Fort Worth, in Texas.
Nel 2018 la WTA aveva raggiunto un accordo per organizzare dieci edizioni delle Finals a Shenzhen, dal 2019 al 2028. L'accordo prevedeva anche la costruzione di un impianto da 12 mila posti.
Finora, però, nella città principale polo tecnologico cinese, si è giocata una sola edizione, quella inaugurale del 2019, con un montepremi di 14 milioni di dollari, il doppio rispetto all'anno precedente e quasi il doppio rispetto al montepremi offerto nello stesso anno alle Nitto ATP Finals di Londra, che garantiva 8 milioni di dollari. 14 milioni di ragioni considerate sufficientemente valide per rinunciare a una battaglia di principio.